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Medio Oriente

Leone XIV: «Riconoscere la Palestina aiuta, ma il dialogo è rotto»

Rispondendo alle domande dei giornalisti prima di lasciare Castel Gandolfo, il Pontefice ha affermato che la Santa Sede «ha riconosciuto la soluzione dei due Stati già da molti anni», e che «bisogna cercare una maniera per rispettare tutti i popoli». In Europa «qualcuno sta cercando un'escalation, è ogni volta più pericoloso» e insiste sulla «necessità di deporre le armi»

24 Settembre 2025
Papa Leone XIV in abito bianco parla da un leggio affacciato a una finestra, sopra un drappo rosso decorato con croci bianche.

Da Vatican News

Sono circa le 21 del 23 settembre quando Leone XIV varca il cancello di Villa Barberini, a Castel Gandolfo, dove è arrivato ieri, e prima di partire per rientrare in Vaticano si ferma a parlare con i giornalisti che lo aspettavano sin dal pomeriggio.

Il Pontefice non si sottrae alle domande dei cronisti e interpellato sulla causa palestinese afferma che la Santa Sede «ha riconosciuto la soluzione dei due Stati già da molti anni, che bisogna cercare una maniera per rispettare tutti i popoli» e che il riconoscimento dello Stato di Palestina «potrebbe aiutare, però in questo momento veramente non si trova dall’altra parte volontà di ascoltare, quindi il dialogo in questo momento è rotto».

Quanto a Gaza, il Papa riferisce di essersi messo in contatto con la parrocchia della Sacra Famiglia questo pomeriggio: «Grazie a Dio in parrocchia stanno bene», ma i raid «sono un po’ più vicini».

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Un’Europa unita potrebbe fare tanto  

Riguardo l’Europa e alle incursioni della Russia, per Leone «qualcuno sta cercando un’escalation, è ogni volta più pericoloso». Ribadisce quindi la «necessità di deporre le armi, di fermare le avanzate militari» e avvicinarsi “al tavolo del dialogo”, aggiungendo che «se l’Europa fosse realmente unita potrebbe fare tanto».

Circa il riarmo, il Papa riconosce che si tratta di «questioni politiche anche per pressioni da fuori d’Europa» sulle quali è «meglio non commentare».

Infine, sull’azione diplomatica della Santa Sede, il Pontefice spiega: «Continuamente stiamo parlando con gli ambasciatori, stiamo cercando anche con i capi di Stato, quando vengono stiamo cercando una soluzione». Con alcuni di loro, conclude il Papa ci sono stati colloqui.