Come sappiamo è forte oggi la tendenza all’isolamento, spesso per l’individualismo dilagante che porta a preferire una certa comodità, altre volte per paura della relazione anche conflittuale con l’altro. Eppure molti giovani vivono insieme, soprattutto nelle grandi città, in appartamenti come coinquilini negli anni dell’università o delle prime esperienze lavorative, per una scelta di non stare da soli, oppure anche solo perché le spese siano sostenibili. La novità della vita comune tra giovani, dunque, non sta tanto nel vivere insieme, ma nel fatto che i giovani desiderano vivere insieme in uno stile un poco alternativo, originale, fraterno.
Già da molti anni nelle parrocchie si propongono settimane comunitarie o qualche week-end di fraternità, intuendo la bellezza della condivisione e la possibilità di gustare meglio i rapporti; da alcuni anni vanno sperimentandosi anche proposte di vita comune prolungate a un mese, a più mesi o fino a un anno di vita in comunità.
Uno degli ingredienti fondamentali e più affascinanti della vita cristiana è l’appartenenza alla comunità e la vita comune ne è una espressione ad alta intensità in quanto mette insieme preghiera, quotidianità e cura per le relazioni fraterne.

La Christus vivit, esortazione post-sinodale consegnataci da papa Francesco, ci esorta a camminare con i giovani in questa prospettiva: “fare casa” in definitiva «è fare famiglia; è imparare a sentirsi uniti agli altri al di là di vincoli utilitaristici o funzionali, uniti in modo da sentire la vita un po’ più umana. Creare casa è permettere che la profezia prenda corpo e renda le nostre ore e i nostri giorni meno inospitali, meno indifferenti e anonimi. È creare legami che si costruiscono con gesti semplici, quotidiani e che tutti possiamo compiere. Una casa, lo sappiamo tutti molto bene, ha bisogno della collaborazione di tutti. Nessuno può essere indifferente o estraneo, perché ognuno è una pietra necessaria alla sua costruzione» (CV n 217).
Nella vita comune tra giovani si sperimentano la condivisione della vita quotidiana nella fede in Gesù, l’esercizio della fraternità in relazioni non ideali, ma vagliate anche da un tempo piuttosto prolungato, la presenza di adulti che dall’esterno della casa accompagnano ad accogliere e rileggere nella fede ciò che accade nell’esperienza di vita e nella prospettiva della vocazione di ogni singolo giovane. La fraternità diventa un segno promettente per la comunità tutta e per altri giovani.
Intuendo alcune promettenti opportunità pastorali attraverso tali proposte di fraternità, presentiamo dunque le Linee guida di vita comune per la nostra diocesi, così che le scelte pastorali nelle nostre comunità possano esprimere uno sguardo di comunione e siano lungimiranti per il bene dei giovani e della Chiesa.
Linee guida (formato pdf)
Linee guida (formato doc)
Linee guida (formato html)
Regolamento (formato pdf)
Regolamento (formato doc)
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