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Esce nelle sale l'11 febbraio il film della regista austriaca Jessica Hausner, che ha incantato il Festival di Venezia raccontando la malattia e le storie di alcuni pellegrini


Redazione

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Sarà in tutti i cinema dall’11 febbraio, Lourdes, il film della regista austriaca Jessica Hausner rivelazione del Festival di Venezia.
La pellicola narra la storia di Christine, inchiodata su una sedia a rotelle dalla sclerosi multipla, che decide di recarsi a Lourdes per uscire dall’isolamento. La accompagna Maria, giovane volontaria dell’Ordine di Malta che si prende cura di lei ma che preferisce frequentare i suoi coetanei e talvolta tenta di sfuggire allo spettacolo della malattia. Christine si accontenta allora della compagnia della Signora Hartl, una sessantenne brusca e solitaria a Lourdes per tentare di dare un senso alla sua esistenza vuota. Lo troverà prendendosi cura di Christine, pregando per lei.
E la sua preghiera sarà esaudita: durante il soggiorno, la salute di Christine migliora miracolosamente e alla fine la donna guarisce. La guarigione suscita ammirazione, ma anche dubbi e gelosie. Il comitato dei medici di Lourdes è chiamato a esprimersi sul miracolo. Il verdetto è incerto, in quanto la malattia di Christine è imprevedibile : le sue condizioni possono migliorare notevolmente ma anche aggravarsi con altrettanta facilità. Christine si aggrappa a questa nuova occasione di felicità, pur temendo che possa rivelarsi effimera. Intanto la guida del gruppo di pellegrini, un affascinante quarantenne membro dell’Ordine di Malta, comincia a mostrare un certo interesse nei suoi confronti.
Come ha affermato rivelato la Hausner, il suo film ruota attorno a un mistero: «Un miracolo solleva la questione del senso delle cose. Posso influenzare il corso del mio destino attraverso le mie buone azioni o non sono altro che un palloncino in balìa del caso ? È questo contrasto tra il senso e l’arbitrarietà che costituisce il nucleo della storia. Ecco perché, dopo essere stata miracolata, Christine dice: “Spero di essere la persona giusta”».
E ancora: « Il film si interroga sul modo in cui possiamo dare un senso alla vita attraverso le nostre azioni. Di fronte a quest’idea c’è la paura che il mondo sia cupo e freddo, privo di un senso profondo, che si nasca per caso, che si muoia allo stesso modo e che nulla di ciò che facciamo durante la vita conti qualcosa. La verità è difficile da trovare, la nostra vita è al tempo stesso meravigliosa e banale».

Il trailer

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