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Alla Fondazione Ambrosianeum di Milano, quarta sessione del percorso socio-politico “Dal dialogo sociale all’amore politico"

di don Nazario Costante
Responsabile del Servizio per la Pastorale Sociale e il Lavoro
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La partecipazione al bene comune rappresenta il cuore della democrazia e della convivenza civile. In un’epoca segnata da profonde trasformazioni sociali, politiche e culturali, la democrazia non può essere intesa solo come una forma di governo o un insieme di procedure istituzionali, ma come un’esperienza viva e condivisa, capace di dare voce ai cittadini e di favorire la loro attivazione nella società.

Intervenendo alla Settimana Sociale di Trieste, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza di una democrazia che non si riduca a un semplice esercizio di voto o a un sistema di rappresentanza formale, ma che si alimenti di ascolto, dialogo e partecipazione attiva. Ha ricordato che “nessuno si salva da solo” e che solo attraverso una reale corresponsabilità possiamo affrontare le grandi sfide del nostro tempo, dal cambiamento climatico alle disuguaglianze sociali, fino alla costruzione di comunità più coese e solidali.

Partecipare al bene comune significa riconoscere che la propria vita è intrecciata con quella degli altri e che la democrazia si costruisce nella quotidianità, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle associazioni e nelle comunità locali. Non si tratta solo di difendere valori astratti, ma di vivere concretamente una responsabilità condivisa, dove ogni cittadino è chiamato a contribuire secondo le proprie capacità e possibilità.
Una società democratica, infatti, si nutre della capacità di ciascuno di mettersi in gioco, di confrontarsi e di lavorare insieme per trovare soluzioni ai problemi comuni. Questo richiede un rinnovato impegno nel costruire spazi di dialogo autentico, in cui le differenze non siano viste come ostacoli, ma come opportunità per arricchirsi reciprocamente.

Uno degli elementi centrali per rafforzare la partecipazione al bene comune è la valorizzazione delle comunità e delle reti associative, che rappresentano una straordinaria risorsa per la società. Spesso, infatti, le forme di partecipazione emergono dal basso, attraverso iniziative spontanee di cittadinanza attiva, capaci di generare cambiamento e di rispondere ai bisogni delle persone.
Questo richiede politiche che favoriscano il principio di sussidiarietà, garantendo ai cittadini la libertà di organizzarsi e di contribuire in modo concreto al miglioramento della società. Tutelare spazi di libertà, come l’educazione, l’impresa, l’associazionismo e il dibattito culturale, è un impegno a cui non si può venire meno. Al tempo stesso, è fondamentale rafforzare il senso di appartenenza alla comunità politica, restituendo valore ai processi di formazione alla politica come chiamata alla carità e contrastando la crescente disaffezione verso le istituzioni. Solo una cittadinanza attiva e consapevole può dare nuova linfa alla democrazia e rendere il bene comune un orizzonte concreto e raggiungibile.

Il futuro della democrazia dipende dalla nostra capacità di prenderci cura gli uni degli altri, di costruire ponti e di lavorare insieme per un mondo più giusto e solidale, la partecipazione non è un’opzione, ma una responsabilità che ciascuno di noi è chiamato ad assumere per dare senso e forza alla vita democratica. Questi temi saranno al centro della quarta sessione del corso “Dal dialogo sociale all’amore politico”, che si terrà sabato 22 marzo 2025, dalle ore 9.45 alle 12.30, presso la Fondazione Ambrosianeum – Sala Lazzati (Milano, Via delle Ore, 3). L’incontro sarà un’occasione preziosa per riflettere su come tradurre in azione concreta il nostro impegno per il bene comune e per confrontarci con voci autorevoli provenienti dal mondo accademico, istituzionale e associativo. Dopo un momento di preghiera e meditazione spirituale, interverranno Antonio Campati, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Luca Elia, sindaco di Baranzate, Rossella Sacco, portavoce del Forum Terzo Settore della città di Milano, Pina Cicchello, rappresentante del Circolo Laudato Si, e Silvia Cannonieri di Fondazione di Comunità Milano. A seguire, il dialogo con i relatori sarà moderato da Virginio Brivio, offrendo ai partecipanti un’opportunità di confronto aperto e costruttivo (scarica la locandina).

Per informazioni e adesioni è possibile scrivere all’indirizzo sociale@diocesi.milano.it.

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