Continua il percorso New Edition: la serata di lunedì 15 giugno 2020 ha visto come relatore il dott. Alberto Pellai per la formazione psico pedagogica. Tante riflessioni riguardanti la ripresa e i modi per accompagnare al meglio famiglie e ragazzi, partendo dai più piccoli per arrivare fino agli adolescenti. Appuntamento a stasera, giovedì 18 giugno, alle ore 20.45 con la serata dedicata alla formazione all'inclusione. Iscrizioni su www.oramiformo.it


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Video della diretta del webinar con il dottor Pellai: clicca qui

Ripartiamo dai ragazzi: è per loro che ci formiamo e ci prepariamo nel desiderio di accompagnarli. In questo tempo inedito, «agli oratori viene restituita una grande responsabilità educativa, che vogliamo assumerci: nel nostro umile entusiasmo siamo consapevoli di quello che possiamo fare, continuando a stare accanto ai ragazzi, preadolescenti e adolescenti, con una proposta bella e qualificata». Ancora una volta, la realtà oratoriana é la prima a spalancare la porta ai ragazzi e a riaccoglierli. Un «ruolo insostituibile» quello degli oratori: attraverso l’aggregazione, l’animazione, l’educazione, la formazione «allenano alla vita» le nuove generazioni. A maggior ragione quest’anno, l’estate rappresenta la possibilità irrinunciabile per i nostri oratori per giocarsi, nelle comunità e nel territorio, nell’opera più importante: prendersi cura dei ragazzi dopo il lockdown; mesi difficili e complicati per tutti, e in particolare per i più giovani.

Una sfida dell’inedito, possibile e colma di ricchezza, forse mai così importante; che parte dai bisogni dei ragazzi e dal nostro desiderio di esserci, in questo tempo così particolare, per accompagnarli con nuovi sguardi educativi e un’attenzione psico-pedagogica che va al di là della mera organizzazione degli spazi, degli accessi o delle misure da rispettare.

«I bambini e i ragazzi si sono trovati all’improvviso, da un giorno all’altro, dentro un mondo che era completamente cambiato: ci rinchiudeva tutti dentro casa, per una minaccia molto seria ed imprevista, difficile da gestire. Non rappresentando, per fortuna, un’emergenza sanitaria, i “minori” – semplicisticamente indicati con questo termine, equiparando nei decreti ministeriali bambini di 3 anni a ragazzi di 15 anni – sono stati soggetti poco pensati e valorizzati».

Durante questi giorni, anche e soprattutto nei nostri oratori stanno progressivamente iniziando proposte ed esperienze strutturate. Il tema per l’Estate Ragazzi SUMMERLIFE è stato presentato venerdì 12 giugno – il sito di riferimento www.summerlife.it continiente materiali a disposizione per giochi, animazioni e momenti di preghiera. Risulta quindi, in questa circostanza, ancora più significativo comprendere come poter accompagnare al meglio i ragazzi in questa ripresa. Lunedì 15 giugno, abbiamo ascoltato le parole del dott. Alberto Pellai: medico, ricercatore e psicoterapeuta dell’età evolutiva che è intervenuto durante il webinar oraganizzato tramite la piattaforma Zoom e trasmesso in diretta su YouTube sul canale della Pastorale Giovanile FOM Milano. La serata di formazione psico-pedagogica del percorso NEW EDITION ha avuto inizio a partire da un’osservazione attenta del vissuto dei ragazzi: «Ogni età evolutiva si organizza per fasi evolutive, ognuna delle quali ha bisogni specifici».

 

A cominciare dai bambini della scuola Primaria, che di colpo hanno perso i connotati della loro giornata, la base fondamentale su cui si stava appoggiando il loro apprendimento, e si son trovati costretti a confrontarsi con la grande difficoltà di fruire di una scuola solo a distanza. «Son tornati dentro il “nido”, in uno spazio protetto, spesso avendo con loro mamma e papà; se all’inizio sembrava una magnifica vacanza, cosa ha comportato, poi, questo? Nella loro ricerca di equilibrio, tra dipendenza e autonomia, il meccanismo ha cominciato a sbilanciarsi verso processi di dipendenza perdendo progressivamente parte della propria autonomia: per esempio bambini che son tornati a dormire nel lettone – evidenzia il dott. Alberto Pellai – Se alcuni bambini hanno affrontato abbastanza serenamente la situazione, la condizione di altri bambini, oggi, potrebbe manifestare segnali da ricondurre a due poli opposti: bambini in “iper” (iperattivazione, iperemozionalità, iperattività, iperaggressività…) o bambini pieni di ansie e di paure.
Attività motorie e corporee guidate, come il risveglio muscolare sul posto, oppure, all’opposto, operazioni di immaginazione e rilassamento (per esempio far immaginare un paesaggio di montagna o marino, con musica in sottofondo, lavorando sul controllo e la regolazione del respiro) possono aiutare il corpo sovraccaricato di energia a ritrovare tranquillità e quiete e, piano piano, potremo insegnare a gestire e a tenere sotto controllo un’esuberanza difficile da contenere».

«Per i bambini dei primi anni delle scuola Primaria o che, per il primo anno, partecipano ad un’esperienza estiva, per rassicurarli, accogliendoli – essendo tutti coperti dalle mascherine – un accorgimento potrebbe essere quello, a distanza di 2/3 metri, di permettere loro, la prima volta, di riconoscere l’identità totale del viso del maggiorenne di riferimento del gruppo, abbassando la mascherina per un momento, per poi tornare a ricoprire naso e bocca: infonderà in loro maggiore sicurezza e protezione».

 

E i preadolescenti, invece? Potremo riaccogliere i ragazzi dagli 11 ai 14 anni, invece, riconoscendoli più come “vulcani in eruzione”. «In un’età che già di per sé li vede in difficoltà nell’autoregolare le proprie attivazioni emotive, il lockdown ha rappresentato una “pentola a pressione”, dove non c’era alcuna valvola di sfogo – come le attività sportive. I ragazzi ora hanno un bisogno straordinario di riappropriarsi della dimensione corporea: percepire che c’è uno spazio dove possono scaricare l’energia in eccesso, rimasta compressa».

«Anche il fatto di essere bloccati in casa, non più bambini, ma senza la capacità di autonomia e autogestione di un adolescente, ha necessitato per loro di essere particolarmente seguiti e ai genitori di lavorare con loro in un direzionamento non facile ma necessario – il progetto educativo degli adulti dev’essere centrato, per stimolare il ragazzo – forzando verso la proposta della scuola, la faticosa didattica a distanza. Questo ha portato, a volte, a reazioni violente e aggressive da parte dei figli; dall’altra, nessuno come i preadolescenti, ha sperimentato il rischio di una iperconnesione – entrata così massicciamente nelle loro vite durante il lockdown – disabituandoli fortemente agli aspetti relazionali, interpersonali e di gioco reali; rinchiudendoli in una comfort zone nella propria camera: tra i videogiochi e le possibilità della rete, in un mondo protettivo da una parte ma fortemente rischioso per altri aspetti. I bisogni esplorativi, che devono essere giocati nel mondo reale, spostati nel virtuale, senza un progetto educativo e la supervisione di un educatore, hanno portato a un mondo di sollecitazioni senza limiti, e senza le competenze emotive e cognitive per gestirlo». Un preadolescente necessita fortemente invece di recuperare uno spazio reale di relazione, attraverso educatori capaci di accogliere il ragazzo, valorizzarlo, farlo sentire voluto bene e custodito da uno sguardo incoraggiante che diventa per lui motivo di esempio, e modello per identificarsi e sognarsi nello stadio successivo della sua crescita.

 

Dopodiché ci sono gli adolescenti, fortemente autonomi e indipendenti: coloro che hanno saputo organizzarsi e gestirsi meglio in questo tempo di lockdown, e per i quali la scuola si è convertita in tempi molto veloci, nel passaggio da reale a virtuale. «Ho scritto tanto di adolescenza in queste settimane – rivela lo piscoterapeuta dott. Pellai – sono rimasto colpito dalla capacità di sacrificio e di responsabilità, nel rispetto delle norme e delle regole fornite loro, dei nostri ragazzi e ragazze: molti di loro sono stati davvero esemplari». È stato chiesto loro «un’obbedienza forse troppo passiva» in questi mesi ma ora hanno la possibilità, tramite l’esperienza dell’Estate Ragazzi, di essere responsabili attivi e veri protagonisti, coinvolti per Summerlife, e dovranno trovare il modo di sostenersi come gruppo nel condividere e mantenere le regole in una logica di corresponsabilità.
Senza l’oratorio e l’esperienza, unica, per loro, di crescita e di dono, come animatori, attraverso una proposta seria che li coinvolge e li valorizza, gli adolescenti, disorientati e confusi – come tutti -, terminata la didattica sarebbero lasciati allo sbando: con un rischio elevato di una rinnovata ondata di dipendenze, per colmare quel vuoto e quel disagio per cui non si trovano altre risorse per poterlo attraversare. La scommessa, ma che già sta avvenendo con incredibili risultati, è di far comprendere che anche nel limite del distanziamento fisico da rispettare, si possono organizzare, con un lavoro creativo di animatori ed educatori, attività e proposte belle e divertenti, centrate sull’attività fisica: danza, sport, giochi, animazioni.

L’estate vedrà un po’ tutte queste reazioni e sensazioni “mescolate insieme”: oltre alla noia sperimentata – non avveniva mai nelle nostre vite iperaffollate di prima – che è stata occasione anche per riscoprire la propria interiorità, sicuramente ci sono bambini che hanno bisogno di tempo e accompagnamento per recuperare la propria autonomia, preado e ado che si devono rimpossessare della dimensione corporea, così pesantemente compromessa. Ognuno deve essere in grado di uscire dalla dipendenza della virtualizzazione e digitalizzazione pesantissima delle nostre vite di quest’ultimo periodo, per riappropriarsi del mondo che c’è fuori, nei suoi spazi reali di relazione, in una stagione che vogliamo rendere esplosiva, piena di vita. Così dovremo cercare di abitarla: risintonizzandoci, anche in modo potente, recuperando una dimensione di equilibrio.

Dovremo imparare ad accompagnare anche le famiglie, che stanno vivendo la ripresa in maniera diversa e a volte si sentono: se nel nostro oratorio ci sono figure con una formazione educativa, psicologica, o pedagogica come giovani studenti o laureati, possiamo proporre in un orario specifico uno sportello, a disposizione delle famiglie per un accompagnamento con un educatore formato a gestire le proprie ansie e preoccupazioni, raccontando cosa spaventa e trovando vie da percorrere: come un gemellaggio con una famiglia con approccio più positivo e proattivo.

Non c’è crescita senza rischio. Quello che abbiamo vissuto ci ha fatto diventare le persone che siamo oggi, non dobbiamo dimenticare ciò che abbiam vissuto, ma avendolo attraversato, farne tesoro, sostenendo i ragazzi e ciò che fa loro bene per crescere. La logica dei piccoli gruppi, con contatti tracciabili e confinabili, e tante precauzioni, ci permetterà di vivere un’esperienza in sicurezza, che per rispondere al loro bisogno di socialità e svago. Cercheremo di essere anche migliori, rispetto a quanto abbiamo sperimentato ed elaborato!»

 

Il percorso formativo NEW EDITION per l’Estate Ragazzi termina stasera, giovedì 18 giugno con l’incontro online sulla formazione all’inclusione «New ability» (iscriviti cliccando qui), per accogliere tutti nei nostri oratori, a partire dai ragazzi con diverse abilità, affiancando loro un educatore preparato.

Il 22 giugno un nuovo appuntamento sulle “relazioni nella rete”, per capire come poter educare attraverso il web, secondo le attenzioni di tutela ai minori.

Il percorso formativo può continuare anche con uno studio approfondito attraverso delle apposite schede riguardanti tematiche della sicurezza e delle normative, dei bisogni pedagogici, psicologici e sociali dei nostri ragazzi: SMART BOX NEW EDITION aiuta a riaprire e ricominciare ad educare in oratorio.

Per accedere ai materiali di questo percorso formativo occorre iscriversi tramite il responsabile dell’oratorio come gruppo, si otterranno così gli accessi per i propri educatori su www.oramiformo.it.

 «L’educazione non si improvvisa, l’oratorio non si improvvisa! – sottolinea don Stefano Guidi – A maggior ragione quest’estate non possiamo improvvisare»: investiamo nella formazione per accompagnare tutti gli educatori, i responsabili, i coordinatori e i membri delle comunità educanti, nelle diverse fasi della preparazione di questa Estate Ragazzi e della riapertura degli oratori.

 

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