Il sostegno all'esperienza dell'Oratorio estivo 2021 è totale. Un'altra settimana si è conclusa e un'altra sta per iniziare. Gli animatori degli oratori si confermano come i protagonisti indiscussi della nostra proposta, restituendo vitalità e freschezza ai nostri oratori, nonostante essi stessi abbiano subito le conseguenze di mesi di limitazione, soprattutto nelle relazioni e nelle proposte di servizio. Proseguendo le sue visite agli oratori, l'Arcivescovo giovedì 24 giugno ha concluso il suo "giro" incontrando gli animatori del Decanato di Varese, a loro si è rivolto, pensando a tutti gli animatori della Diocesi che stanno vivendo in questi giorni il "massimo" del loro impegno. Abbiamo raccolto anche le impressioni positive di responsabili e coordinatori che vedono negli animatori una risorsa affidabile e un motivo per dire "grazie"!


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“Con il gioco, mai x gioco” si legge sulla maglietta animatore di quest’Oratorio estivo «Hurrà». Ed è proprio così! Migliaia di animatori sono coinvolti nei nostri oratori ambrosiani: il loro impegno, mettendo tutto se stessi in ciò che si fa, anche attraverso il gioco, testimonia la bellezza del giocarsi, anche nella vita!

Continuano le visite agli Oratori estivi, con il nostro Arcivescovo Mario Delpini e don Stefano Guidi (ieri accompagnati dal Vicario episcopale della Zona pastorale di Varese, il Vescovo Mons. Giuseppe Vegezzi): pieni di gioia per questi incontri sono i ragazzi e le ragazze. A fare loro da “bellissima cornice” sono gli animatori che si confermano come i veri protagonisti dell’esperienza estiva. Sono loro, soprattutto nella visita di giovedì 24 giugno 2021 che è culminata con un incontro dedicato proprio agli animatori nella chiesa di Masnago a Varese, ad essere i più colpiti dalle parole che l’Arcivescovo sa rivolgere loro.

 

Non siete autorizzati a sottovalutarvi

«Oggi – ha spiegato l’Arcivescovo nell’Incontro animatori del decanato di Varese, nella chiesa parrocchiale SS. Pietro e Paolo di Masnago – sono venuto a dire che voi… già solo per il fatto che siete impegnati in questi giorni d’estate a tener vivi gli oratori, ad organizzare, a stare attenti alle cautele da avere; già solo per il fatto che siete lì, per me vuol dire che voi non siete autorizzati a sottovalutarvi. Voi non siete perfetti, voi non avete tutte le doti possibili… ma quel poco che hai (richiamandosi alla preghiera del giorno secondo la proposta “Hurrà – Giocheranno sulle sue piazze” e alla tappa #conquelcheabbiamo) basterà, perché ciò che rende preziosa la tua vita non sono le doti che hai, ma sono le ragioni per cui spendi le doti che hai».

(L’intervento completo durante l’incontro con gli animatori del decanato di Varese è stato pubblicato in un post IgTv sul nostro profilo Instagram @fondazioneoratorimilanesi e si trova nella registrazione del momento di preghiera sul canale Youtube della Comunità Pastorale Maria Madre Immacolata, dal minuto 18:30 del video disponibile qui)

 

«Gli animatori sono stati grati di aver vissuto questo incontro – ci commenta don Matteo Moda, responsabile della pastorale giovanile della Comunità pastorale Maria Madre Immacolata, con gli Oratori S. Grato di Bobbiate, S. Paolo VI di Avigno e S. Giovanni Bosco di Masnago – Anche chi è in ricerca, sente nel cuore dubbi e domande tipiche dell’adolescenza, non dimenticherà quell’invito a non sottovalutarsi mai, a mettere in gioco i propri talenti (secondo l’esercizio chiesto dall’Arcivescovo “provate a dire: quali sono i miei 5 talenti?” e a condividerli) e di avere a cuore la vocazione alla felicità.

Fa parte di questi animatori il desiderio vero di mettersi in gioco, con spontaneità e gratuità, prendendo sul serio il loro servizio, che emerge in un tempo difficile. Sanno pensare, riflettere, e si mettono in ascolto: non ritenevo scontata questa loro matura disponibilità, in un momento particolare come quello vissuto, soprattutto per la loro età.

Sottolineo anche la loro ricerca nella fede: sembra sempre un altro argomento, non facile da affrontare, ma torna e diventa oggetto di riflessione. La correzione fraterna diventa occasione per rilanciare anche questo tema. In più, oltre alle attività con i ragazzi durante le giornate, qui a Masnago abbiamo sentito la necessità di creare momenti e occasioni di svago e distensione, per stare semplicemente tra di loro, la sera o attraverso giochi e partite con la società sportiva dell’oratorio. L’idea di creare dei “mercoledì sera sportivi” diventa anche il pretesto per riallacciare anche quegli adolescenti che per la pandemia si sono allontanati e portano dentro di loro tante domande.

Tutti i giorni ci lasciamo accompagnare dagli spunti dello strumento del “quaderno animatori”, che è stato oggetto di consegna insieme al mandato animatori nell’ultima domenica di maggio. Quest’anno anche l’aspetto giocoso diventa un’attività che aiuta la riflessione.

La verifica, non solo organizzativa e pratica, di come procede l’esperienza, può diventare sorgente per la loro fede. In questo loro saper mettersi in gioco, e in questo passaggio graduale di testimone, vedo un segno della presenza di Cristo.

La sera termino la giornata pieno di gioia perché ho avuto la possibilità di scoprire qualcosa di più di loro, e insieme di me, in questo accompagnamento e cammino insieme. È più di un Oratorio estivo, è una grazia!»

 

Costruite l’amicizia che rende migliori

«Per gli animatori tornare in oratorio significa anzitutto poter rendersi di nuovo conto che non sono soli ma hanno una missione che è prendersi cura di qualcuno – considera il seminarista Alessandro all’Oratorio S. Luigi di Cairate. Significa tornare a pensare in grande, dopo un tempo che li ha spinti a “navigare a vista”, senza scorgere grandi orizzonti. Come ogni nuovo inizio, non è semplice, perché si è affievolita, in parte, l’abitudine a stare in oratorio, e anche i piccoli risentono del tempo delle restrizioni. Agli animatori è chiesto di tornare ad ampliare lo sguardo, guardando oltre se stessi per riscoprire la bellezza del donarsi agli altri».

 

Don Cristiano Carpanese, parroco e responsabile della Comunità pastorale S. Maria Assunta di Cairate, Bolladello e Peveranza, è rimasto sorpreso dalla disponibilità a lasciarsi coinvolgere e a mettersi in gioco degli animatori (molti sono dei primi anni delle superiori, all’Oratorio S. Luigi di Bolladello), nonostante la mancanza di esperienze particolari in presenza e la possibilità di vivere momenti insieme, a quell’età fondamentali. «Grazie ai cammini vissuti con serietà, nel percorso preadolescenti, alle esperienze della Professione di fede a Roma, e alla testimonianza che hanno ricevuto, molto dipende da come loro sono stati “animati”, in oratorio… siamo qua, e pian piano, insieme, chiediamo loro di fare un passo un più. Bisogna far crescere!»

 

Tre parole sintetizzano quest’esperienza estiva con gli animatori al servizio dei ragazzi, per don Cesare Zuccato, parroco della Comunità pastorale Maria Madre della Speranza, con gli Oratori S. Giuseppe di Azzate e S. Giovanni Battista di Buguggiate.

«Fiducia: ciò che riceviamo dagli adulti e che, dicendo di sì al Signore, offriamo ai ragazzi che ci sono affidati, che ci fa camminare e crescere.

Testimonianza nel servizio: anche in mezzo a tante difficoltà e alla pandemia, emerge il coraggio di mettersi al servizio, soprattutto da parte degli animatori.

Fraternità: imparare a costruire amicizie, a diventare complici… Nessuno ce la fa da solo nella vita. Così l’essere animatori è un’occasione per fare un servizio agli altri ma anche per creare relazioni vere che accompagneranno e aiuteranno nella vita».

 

Confidatevi con Gesù

Tre consigli l’Arcivescovo lascia agli animatori, nella sua visita agli oratori: «il primo è non sottovalutarsi mai»; «il secondo (riprende proprio la bellezza del costruire legami e amicizie vere) è “costruisci, cerca, offri l’amicizia che rende migliori”»… e, il terzo, «Confidati con Gesù: la preghiera alla vostra età non può essere semplicemente “dico le preghiere”. Confidati con Gesù quando sei lieto e quando sei triste, quando hai bisogno di una luce per capire che cosa devi fare, quando in casa c’è un problema, quando hai sbagliato qualcosa e provi vergogna di te stesso… confidati con Gesù».

 

Consigli di cui gli animatori faranno tesoro, insieme alla Preghiera che l’Arcivescovo aveva scritto per loro “Come gli animatori pregano”. «Gesù, amico, fratello, maestro, Signore! …senza di te non possiamo fare nulla!» ma insieme a te, quel “poco” che siamo, diventerà “tanto”. Hurrà!

 

 

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