L'esperienza Summerlife continua! L'estate ragazzi 2020 coinvolge ed entusiasma sempre più bambini, ragazzi, adolescenti ma anche giovani e adulti; ecco le testimonianze provenienti dagli oratori di Buccinasco, Milano e Legnano.


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«Dopo mesi pesanti, impegnativi, difficili, l’oratorio ci dà la possibilità di ritrovarci insieme: un’occasione molto bella per tutti – spiega ai ragazzi degli oratori di Legnano il direttore della Fondazione Oratori Milanesi, don Stefano Guidi, venerdì 10 luglio – Vi chiedo di fare un grandissimo applauso al don, agli educatori, agli animatori, agli adulti volontari che sono qui con voi e vi aiutano a stare insieme. Chiediamo al Signore di saper fare tesoro dell’esperienza di questi giorni, con gratitudine! Nei nostri oratori c’è gioia, divertimento, entusiasmo. Ci siamo impegnati tutti per poter fare quest’estate in oratorio, con Summerlife. E non era scontato fare l’oratorio quest’estate: ma state facendo, lo stiamo facendo… stiamo vivendo qualcosa di straordinario!»

 

Gli oratori continuano a mettersi in gioco, per accompagnare i ragazzi in questo tempo inedito, attenendosi alle indicazioni in materia di sicurezza e alle modalità consentite. «Ognuno sta facendo il possibile; il Signore, poi, dà la forza per affrontare quel passo in più, necessario a trasformare il sogno in realtà». Continuiamo, dalle diverse Zone pastorali della Diocesi, a raccogliere i racconti più significativi delle esperienze dei nostri oratori.

 

BUCCINASCO
Un nuovo modo di fare oratorio

Lo dice il sottotitolo della proposta: quest’estate stiamo imparando a vedere con occhi nuovi le cose di sempre, a vivere un nuovo modo di fare oratorio. «È Gesù che fa nuove tutte le cose – sottolinea don Francesco Carlet, coadiutore all’Oratorio Maria Madre della Chiesa di Buccinasco (Zona pastorale VI) – facendoci scoprire il bello anche nelle difficoltà. Siamo contenti dell’esperienza che stiamo vivendo – a partire dal 22 giugno – Stiamo sperimentando una possibilità diversa di salutarci, pregare, stare insieme, giocare; con giochi che non avremmo, magari, mai realizzato. Abbiamo costruito noi, ad esempio, il minigolf, con più piste e l’altro giorno abbiamo giocato tutti a Cluedo, un grande gioco giallo che ha coinvolto tanto i ragazzi: tutti giocavano allo stesso gioco, ma muovendosi su tappe diverse, senza mai incrociarsi. Mi colpisce, in particolare, il rapporto umano più intenso e le relazioni più solide che si riescono a creare, paradossalmente, nel distanziamento fisico. Non c’è la massa di ragazzi per entrare, e i numeri, ridotti in base alle forze disponibili, sono suddivisi su sei cancelli per il triage: è bello vedere gli animatori che aspettano e accolgono, con gioia, i bambini del loro piccolo gruppo. E come non riconoscere l’umiltà degli adulti che vengono a pulire anche mezz’oretta, nella pausa dal lavoro, i bagni oppure inseriti come responsabili di riferimento nei gruppi di bambini e di ragazzi. Si sono posti proprio a servizio degli animatori, accompagnandoli, ma lasciando agli animatori il loro ruolo. Gli animatori, poi, hanno recuperato la centralità e, con grande maturità, sono capaci di gestire le situazioni, con creatività. Gli adolescenti che non hanno ancora compiuto 16 anni si mettono a servizio come “animatori di logistica” o per animare alcune tappe di gioco o laboratori di ballo. Essendo ripartiti in piccoli gruppi, anche la preghiera viene guidata dagli animatori. Una quarantina di bambini al mattino e una quarantina di ragazzi al pomeriggio: tre ore in tutto, ogni giorno, e un coinvolgimento personale mai così intenso. Il venerdì sera dedichiamo un tempo di svago per gli animatori che hanno scelto di giocarsi in un tempo difficile.
Guardando avanti, ci chiediamo come poter “portare dentro” nella modalità tradizionale di Oratorio estivo alcuni aspetti positivi che quest’anno abbiamo scoperto: non essere “schiavi” del programma di attività, una maggiore tranquillità e meno confusione, apprezzata soprattutto dai più piccoli; e come vivere davvero ogni situazione come un’occasione».

 

MILANO
Insieme per un obiettivo comune

Alla Comunità pastorale San Giovanni Battista in Milano (composta dalle parrocchie Sacro Cuore di Gesù alla Cagnola e San Marcellina e San Giuseppe alla Certosa), si è partiti con l’Estate Ragazzi il 29 giugno, adeguandosi con prudenza e serietà a tutte le normative emesse. Alcuni bambini della scuola primaria, la mattina, nella sede dell’Oratorio Sacro Cuore; i preadolescenti il pomeriggio del lunedì, mercoledì e venerdì all’Oratorio Angeli Custodi, S. Marcellina. Diverse le esperienze dedicate anche per gli animatori (suddivisi in due gruppi, a seconda dell’età: animatore dei laboratori o inseriti nel gruppo con i bambini ed i ragazzi): giochi; biciclettate, come quella al parco di Trenno; realizzazione di murales, in chiave moderna ma ispirato al tema Summerlife. L’aspetto più interessante, per don Marco Magnani, vicario parrocchiale della Comunità pastorale, è «aver unito gli oratori e gli animatori, in un’esperienza nuova ma che vale molto in prospettiva. I numeri sono contenuti e gli animatori potevano reagire perdendo un po’ d’entusiasmo – tanti sforzi per pochi bambini e ragazzi – invece ognuno vuole dare il massimo! Sono stati loro i veri dimenticati nel lockdown: hanno tanto bisogno ora di uscire, avere relazioni belle, stare insieme, essere accompagnati».

 

MILANO
Esplorare la vita attraverso i laboratori e la creatività

È all’Oratorio San Francesco d’Assisi (con alcuni ambienti della parrocchia S. Maria Segreta per due laboratori), per l’Unità di pastorale giovanile delle parrocchie San Francesco d’Assisi al Fopponino, Gesù Buon Pastore e S. Matteo e S. Maria Segreta, che si svolge Summerlife. «Nessuno è stato “con le mani in mano”» Così commenta don Matteo Baraldi, vicario parrocchiale a San Francesco d’Assisi al Fopponino di Milano (Zona pastorale I), responsabile decanale del Tavolo dei 21 (secondo i Decanati di Milano) e coordinatore della Pastorale giovanile cittadina.
«Seguendo i diversi passaggi, nel mese di maggio e di giugno, i responsabili degli oratori, in videoconferenza, si sono confrontati per capire le modalità possibili, sulla base di sondaggi inviati ai genitori per avere chiare le esigenze effettive, e poi avviando un’interlocuzione diretta con il Comune di Milano, tramite il bando Summer School e l’Assessora all’Educazione Laura Galimberti – un bel riconoscimento per gli oratori da parte delle istituzioni. La fatica è stata quella di “mettersi a pensare” e predisporre tutto per il numero di ragazzi che potevamo accogliere, poi una volta che la “macchina” è avviata non comporta problemi particolari. Gli animatori, poi, si sono messi in gioco anche di più rispetto agli altri anni: si sono coinvolti più personalmente, in una scelta di impegno più convinta e il servizio ha “tirato” fuori da ognuno qualcosa di più. Così come ancora maggiormente si sono attivate le forze fra gli adulti disponibili, con collaborazioni di figure diverse: educatori dell’oratorio, animatori 18enni, adulti volontari, mamme, capi scout, allenatori di società sportive, collaboratori esterni. Il programma, durante il pomeriggio prevede laboratori e attività in piccoli gruppi nella prima parte, la merenda, il gioco e un momento conclusivo, con la preghiera, esplorando gli ambienti metaforici suggeriti nel progetto Summerlife (la casa, la palestra, l’ospedale, il mercato…). Diversi i laboratori che abbiamo proposto ai ragazzi, a cui partecipare tenendo conto delle proprie preferenze: karate, teatro, giocoleria e, particolarmente significativo, il laboratorio di cinema. Quest’ultimo è un lavoro sviluppato su tre settimane, con la supervisione di un regista, che ha portato a ideare, scrivere e realizzare un vero e proprio cortometraggio che dalla realtà del Coronavirus e dei mesi vissuti riflette con una storia molto intensa sull’idea della distanza e di cosa c’è di significativo nel nostro territorio. Il riscontro con le famiglie è positivo, i genitori ringraziano: hanno colto l’importanza di poter fare qualcosa per far vivere una prima occasione di un ritorno alla socialità per i ragazzi». 

 

 

LEGNANO
Il grande impegno di adulti e volontari

Nastri colorati separano le “ville”, come vengono chiamati gli spazi adibiti ad ogni piccolo gruppo. I ragazzi si vedono ma sanno di dover giocare, per quest’estate, così, per garantire il distanziamento tra i vari gruppi. In mezzo ai corridoi previsti, gli animatori, che non hanno ancora compiuto 16 anni, si occupano con entusiasmo dell’animazione: spiegano le regole dei giochi, fanno il tifo, preparano i materiali, coinvolgono con scenette, balli e canti. Su tutti i ragazzi, all’Oratorio San Paolo (convergendo in un solo oratorio ragazzi, animatori e adulti disponibili, in una bella collaborazione), sorvegliano e coordinano don Luca Longoni – responsabile della Pastorale giovanile delle tre parrocchie dell’Oltrestazione di Legnano: San Paolo apostolo, Santi Martiri Anauniani e Beato Cardinal Ferrari – i responsabili Giulia e Giovanni, il seminarista Gioele. Ma anche «tanti gli adulti volontari, che si sono presi a cuore la proposta estiva, mettendosi in gioco in oratorio che solitamente davano una mano per il campeggio: è stata l’occasione per ricoinvolgere persone disponibili in età lavorativa che hanno utilizzato le loro ferie o si organizzano come lavoratori in proprio, donando il loro tempo e riscoprendosi anche un po’ animatori.». Come Stefano, papà di Matteo e Amelia, che con il suo ottimismo ha sempre pensato: «Qualcosa si farà, nel limite del giusto». Così è stato, e, per la terza settimana, chiedendo i permessi dal lavoro, tutte le mattine è in oratorio, come responsabile di un piccolo gruppo: «Frequentavo l’oratorio da ragazzino, ora eccomi ancora qua. Una bella esperienza, mi han fatto anche ballare!»
«Io stesso non ci credevo, sono stato smentito nelle mie aspettative – rivela don Luca Longoni – stiamo vivendo un’esperienza importante con bambini e ragazzi».

 

LEGNANO
Summerlife: una proposta di valore

«I gruppi più piccoli permettono una cura più personale: i bambini (120 ragazzi, tra mattina e pomeriggio) sono guardati in faccia, e in questa attenzione personale si può leggere la fatica e la speranza dietro la storia di ognuno – spiega il parroco don Marco Lodovici – L’altro aspetto bello di questa situazione inedita sono gli animatori che han voluto mettersi in gioco, stanno facendo sul serio, in maniera responsabile, in uno sforzo grande di pensare, inventare, gestire i giochi: anche chi è stato gli altri anni meno protagonista sta valorizzando le proprie capacità. In questa modalità l’oratorio diventa il luogo per bambini e ragazzi che desiderano esserci fortemente, e hanno voglia di camminare in oratorio. I momenti di preghiera e riflessione sono particolarmente sentiti, si ha voglia di ascoltare e di capire. A partire dalla preghiera di Summerlife, qui all’Oratorio San Domenico, utilizziamo ogni giorno una parola chiave, un verbo che aiuta a memorizzare meglio i concetti e a fare un percorso: accogliere, ascoltare, preparare, guardare, imparare, incontrare, impegnarsi, rimanere, correre, prendersi cura, pregare, credere, aiutare, seguire, ecc. Ogni settimana, poi, un giorno si va tutti insieme a Messa: lì chiediamo proprio al Signore di darci la forza di seguirlo!»

All’Oratorio San Magno, nella stessa Unità pastorale, si condivide la struttura della giornata, con molteplici attività che non si interrompono mai: oltre alla proposta settimanale iniziata lunedì 22 giugno, il venerdì sera, online (su YouTube), si può partecipare con le famiglie ad un quizzone che permette di guadagnare punti per la propria squadra, mentre il sabato e la domenica – alternandosi negli ambienti dell’Oratorio San Domenico e San Magno – un papà, Giorgio, gestisce un laboratorio teatrale per i ragazzi.
«Sulla linea dell’idea di diventare esploratori della propria città, riappropriandosi del territorio, ogni piccolo gruppo porta il nome di un esploratore di riferimento, tra quelli individuati dagli animatori: Marco Polo, Cristoforo Colombo, Walter Bonatti, Vasco da Gama, Neil Armstrong, Umberto Nobile, Ferdinando Magellano, Amerigo Vespucci, Rehinold Messner; di cui nei primi giorni si è scoperta la storia, presentandola agli altri amici. Seguiamo la proposta di Summerlife – spiega don Davide Toffaloni, vicario parrocchiale, che gestisce con suor Paola e suor Liana, gli educatori e i volontari, l’esperienza – che è molto significativa e ci aiuta a recuperare ciò che la pandemia ha tentato di toglierci: il sorriso, il sogno, la felicità, le relazioni. La carità degli adulti volontari è stata disarmante: dopo la condivisione con i sacerdoti responsabili della Pastorale giovanile e i parroci di Legnano, e gli accordi con il Comune, secondo le disposizioni, tanti adulti hanno dato la loro disponibilità e non posso che ringraziare Dio per questo. L’esperienza del rimettersi in gioco e stare con i bambini ha trasmesso loro gioia – Dio parla anche così – e i bambini, inizialmente molto spaventati dopo il periodo di lockdown, sono contentissimi di giocare insieme. Proprio vedendo la gioia e la disponibilità degli adulti, grazie alla gioia di bambini e ragazzi, sono stato spinto a programmare già due settimane, dal 31 agosto prima della ripresa della scuola, se si confermerà la possibilità in base all’evoluzione epidemiologica. Summerlife – una proposta fattibile e di valore – attraverso le attività, i laboratori, la preghiera, e il gioco, ci aiuta a ritrovare coraggio».

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