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Iniziativa

L’Amazzonia in mostra a Milano per dieci giorni

Il 21 novembre alle 17 presso l'Università Cattolica sarà inaugurata la mostra (cui seguirà un concerto gospel) che resterà aperta fino al�giorno del convegno "Lasciamoci educare dagli indios"

di Luisa BOVE Redazione

20 Novembre 2009

“Amazzonia, una diversa prospettiva” è il tema di un triplice appuntamento milanese che si terrà a Milano sabato 21 novembre presso l’ateneo milanese di largo Gemelli 1. La mostra, il concerto gospel e il convegno sono promossi dall’Università Cattolica, dai Missionari della Consolata, dall’associazione “Impegnarsi serve” con l’adesione della Pastorale giovanile e quella universitaria della diocesi di Milano. Scopo dell’iniziativa, dicono gli organizzatori, «è parlare ai giovani universitari e ai cittadini della ricchezza della selva amazzonica, ma anche dei crimini perpetrati contro di essa e del grido di aiuto del popolo Yanomami”.
La mostra sull’Amazzonia, che sarà inaugurata sabato alle 17, resterà apera fino al 1° dicembre tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 9 alle 17 nel primo chiostro dell’Università Cattolica. È composta da tre sezioni: la selva, i crimini e il popolo Yanomami con grandi immagini e un punto video. «Il visitatore sarà coinvolto in un viaggio virtuale in un Paese lontano, ma tanto vicino con un immenso patrimonio umano e ambientale da custodire e salvare». Alle 17.30 è in programma il concerto dell’Anno Domini Gospel Choir, presso l’aula Magna dell’ateneo, che presenterà «l’armonia tra creature, creato e creatore vissuta dal popolo Yanomami», accompagnato dalle immagini di un viaggio in Amazzonia.
Martedì 1° dicembre alle 9 in Cattolica (aula Pio XI) si entrerà nel vivo del tema con un convegno dal titolo “Lasciamoci educare dagli indios”.
«L’Amazzonia», dicono ancora gli organizzatori, «è considerata una delle più importanti regioni geopolitiche del mondo in base alla sua biodiversità e ricchezze (acqua dolce, minerali strategici e altre risorse naturali esistenti)». Inoltre «suscita l’interesse sia di coloro che pensano solo a una grande opportunità di business, sia di coloro che tutelano la vita delle persone che vivono qui e che vi attribuiscono un’importanza fondamentale per il benessere di tutta l’umanità». Il movimento indigeno dell’Amazzonia vuole quindi «invertire la tendenza al sentimento anti-indio scatenato nel paese del Brasile e spera nella possibilità di arrestare uno sviluppo selvaggio, che mette a rischio il futuro dell’Amazzonia».
I relatori del convegno aiuteranno a riflettere sulle relazioni tra l’uomo e la natura. Il popolo Yanomami diventa infatti «paradigma credibile, relazione con il creato e con gli altri esseri umani». E proprio «l’essere umano, che è la maggiore ricchezza dell’Amazzonia», dicono i Vescovi cattolici locali, «è purtroppo anche quella più minacciata. È urgente avere cura della creazione come casa comune dell’umanità e fonte di vita per il pianeta». Per questo ritengono importante educare tutti a «uno stile di vita di sobrietà e austerità solidale». Non solo. È necessario anche «unire le forze con organismi che lottano per la preservazione dell’ambiente e per lo sviluppo sostenibile», ma anche «continuare a denunciare di fronte ai grandi progetti governativi i gruppi economici che non rispettano le popolazioni dell’Amazzonia». “Amazzonia, una diversa prospettiva” è il tema di un triplice appuntamento milanese che si terrà a Milano sabato 21 novembre presso l’ateneo milanese di largo Gemelli 1. La mostra, il concerto gospel e il convegno sono promossi dall’Università Cattolica, dai Missionari della Consolata, dall’associazione “Impegnarsi serve” con l’adesione della Pastorale giovanile e quella universitaria della diocesi di Milano. Scopo dell’iniziativa, dicono gli organizzatori, «è parlare ai giovani universitari e ai cittadini della ricchezza della selva amazzonica, ma anche dei crimini perpetrati contro di essa e del grido di aiuto del popolo Yanomami”.La mostra sull’Amazzonia, che sarà inaugurata sabato alle 17, resterà apera fino al 1° dicembre tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 9 alle 17 nel primo chiostro dell’Università Cattolica. È composta da tre sezioni: la selva, i crimini e il popolo Yanomami con grandi immagini e un punto video. «Il visitatore sarà coinvolto in un viaggio virtuale in un Paese lontano, ma tanto vicino con un immenso patrimonio umano e ambientale da custodire e salvare». Alle 17.30 è in programma il concerto dell’Anno Domini Gospel Choir, presso l’aula Magna dell’ateneo, che presenterà «l’armonia tra creature, creato e creatore vissuta dal popolo Yanomami», accompagnato dalle immagini di un viaggio in Amazzonia.Martedì 1° dicembre alle 9 in Cattolica (aula Pio XI) si entrerà nel vivo del tema con un convegno dal titolo “Lasciamoci educare dagli indios”.«L’Amazzonia», dicono ancora gli organizzatori, «è considerata una delle più importanti regioni geopolitiche del mondo in base alla sua biodiversità e ricchezze (acqua dolce, minerali strategici e altre risorse naturali esistenti)». Inoltre «suscita l’interesse sia di coloro che pensano solo a una grande opportunità di business, sia di coloro che tutelano la vita delle persone che vivono qui e che vi attribuiscono un’importanza fondamentale per il benessere di tutta l’umanità». Il movimento indigeno dell’Amazzonia vuole quindi «invertire la tendenza al sentimento anti-indio scatenato nel paese del Brasile e spera nella possibilità di arrestare uno sviluppo selvaggio, che mette a rischio il futuro dell’Amazzonia».I relatori del convegno aiuteranno a riflettere sulle relazioni tra l’uomo e la natura. Il popolo Yanomami diventa infatti «paradigma credibile, relazione con il creato e con gli altri esseri umani». E proprio «l’essere umano, che è la maggiore ricchezza dell’Amazzonia», dicono i Vescovi cattolici locali, «è purtroppo anche quella più minacciata. È urgente avere cura della creazione come casa comune dell’umanità e fonte di vita per il pianeta». Per questo ritengono importante educare tutti a «uno stile di vita di sobrietà e austerità solidale». Non solo. È necessario anche «unire le forze con organismi che lottano per la preservazione dell’ambiente e per lo sviluppo sostenibile», ma anche «continuare a denunciare di fronte ai grandi progetti governativi i gruppi economici che non rispettano le popolazioni dell’Amazzonia». Martedì 1° dicembre dibattito sugli indios – Ecco il programma del convegno presso l’Università Cattolica (Aula Pio XI):9.00: Benvenuto delle Autorità accademiche e civili9.30: “Amazzonia: una diversa prospettiva”, coordina padre Enzo Viscardi e intervengono padre Giovanni Saffirio su “Il popolo Yanomami”; mons. Augusto Castro, “L’ecologia della selva e l’ecologia dell’anima” e Davi Kopenawa, leader Yanomami e Corrado Dalmonego, con video e testimonianza.11.30: “Amazzonia: quale futuro”, coordina Laura Poretti e intervengono Giovanna Salvioni su “L’area amazzonica, una ricchezza per l’umanità” e Giancarlo Rovati su “Tra tradizione e modernità”. –