Share

Teatro

“A piedi scalzi”, dedicata a Edith Stein

L'opera in scena sabato 21 marzo al Rosetum

Rosangela VEGETTI Redazione

20 Marzo 2009

Sabato 21 marzo, alle 21, il centro culturale Rosetum presso la chiesa dei Frati Cappuccini di piazza Velasquez, a Milano, propone una serata interessante a ingresso libero. Si tratta dell’opera A piedi scalzi, in musica per orchestra, cantante solista, voce recitante e coro, dedicata a Sancta Teresia Benedicta a Cruce – Edith Stein, di Alessandro Nidi su libretto di Giampiero Pizzol; cantante solista Daniela Piccari e voce recitante Laura Aguzzoni.
L’opera, in forma di oratorio, è suddivisa in otto parti. Otto sono gli ultimi giorni di Edith Stein in campo di concentramento e otto sono i movimenti della musica che sottolineano i vari passaggi della sua vita: l’infanzia in una famiglia ebrea a Breslau, le domande della giovinezza, la passione per la filosofia di Husserl nell’ateneo di Gottinga, la conversione al cattolicesimo, la scelta del Carmelo con tutte le prove che il destino della Germania di quei tempi impone e infine la morte ad Auschwitz.
La musica di Nidi cerca di ricreare uno spazio e un tempo in cui la parola della Stein possa risuonare fino a farsi domanda, canto e preghiera, citando ora lo Yiddish ebraico, ora Bach, ora il canto gregoriano, utilizzando i timbri degli archi, delle percussioni e dei fiati al servizio delle otto cantiche del libretto. I testi di Giampiero Pizzol, scrittore di teatro, illuminano gli scritti della Santa Carmelitana, le scelte drammatiche della sua vita, ma anche la grazia che le ha sempre illuminate. Sabato 21 marzo, alle 21, il centro culturale Rosetum presso la chiesa dei Frati Cappuccini di piazza Velasquez, a Milano, propone una serata interessante a ingresso libero. Si tratta dell’opera A piedi scalzi, in musica per orchestra, cantante solista, voce recitante e coro, dedicata a Sancta Teresia Benedicta a Cruce – Edith Stein, di Alessandro Nidi su libretto di Giampiero Pizzol; cantante solista Daniela Piccari e voce recitante Laura Aguzzoni.L’opera, in forma di oratorio, è suddivisa in otto parti. Otto sono gli ultimi giorni di Edith Stein in campo di concentramento e otto sono i movimenti della musica che sottolineano i vari passaggi della sua vita: l’infanzia in una famiglia ebrea a Breslau, le domande della giovinezza, la passione per la filosofia di Husserl nell’ateneo di Gottinga, la conversione al cattolicesimo, la scelta del Carmelo con tutte le prove che il destino della Germania di quei tempi impone e infine la morte ad Auschwitz.La musica di Nidi cerca di ricreare uno spazio e un tempo in cui la parola della Stein possa risuonare fino a farsi domanda, canto e preghiera, citando ora lo Yiddish ebraico, ora Bach, ora il canto gregoriano, utilizzando i timbri degli archi, delle percussioni e dei fiati al servizio delle otto cantiche del libretto. I testi di Giampiero Pizzol, scrittore di teatro, illuminano gli scritti della Santa Carmelitana, le scelte drammatiche della sua vita, ma anche la grazia che le ha sempre illuminate.