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In Italia

Ogni anno 22 mila morti
in meno grazie allo sport

I risultati di uno studio elaborato dal Coni insieme alla Bocconi. E lo Stato risparmia circa 1,5 miliardi di euro sulla spesa sanitaria

18 Dicembre 2012

In Italia ogni anno 22 mila morti e 52 mila casi di malattia vengono evitati grazie allo sport. In termini economici lo Stato risparmia circa 1,5 miliardi di euro sulla spesa sanitaria, pari a circa l’1% della spesa complessiva, mentre sono 32 i miliardi di “valore della vita” salvaguardato, che ammontano a circa il 2% del Prodotto interno lordo. Sono i risultati dello studio elaborato dal Coni insieme all’Università Bocconi, diffusi oggi a Roma durante la presentazione del II volume del Libro bianco dello sport italiano.

«Dati straordinari», come spiega il presidente del Coni Gianni Petrucci, e che si basano sul 60% della popolazione del nostro Paese che attualmente pratica un’attività sportiva e/o fisica. Ma diminuendo di un punto percentuale il tasso di sedentarietà, corrispondente a circa 515 mila persone, il beneficio incrementale per le casse dello Stato sarebbe di 200 milioni di euro all’anno sulla spesa complessiva e di 4 miliardi annui come valore della vita salvaguardato.

Lo studio prende in considerazione le cinque patologie riconosciute dall’Organizzazione mondiale della Sanità come correlate a stili di vita scorretti e alla sedentarietà: malattie cardiovascolari, ictus, tumore al colon, tumore al seno e diabete di tipo II. «Abbiamo tentato di stimare l’impatto della pratica sportiva sulla spesa sanitaria – ha spiegato Lanfranco Senn, economista e docente alla Bocconi, che ha fatto riferimento al monito del presidente della Repubblica Napolitano sulla necessità di rivedere il sistema sanitario italiano -. Fare spending review non vuol dire solo tagliare. Oggi dimostriamo che si possono avere benefici economici importanti aumentando le risorse per lo sport. Se coinvolgiamo più gente a fare attività fisica, infatti, diminuisce l’incidenza delle patologie e corriamo meno rischi di ammalarci e morire».

Grazie allo sport che oggi fanno 35 milioni di persone in Italia, ha sottolineato il segretario generale del Coni, Raffaele Pagnozzi, «ogni anno evitiamo, per fare un esempio, che popolazioni come quelle di Pordenone o Campobasso si ammalino, mentre risparmiamo quanto spendono in sanità regioni come il Molise o la Basilicata. Ecco perché con un investimento che va dai 100 ai 160 milioni di euro per impianti e strutture, potremmo riuscire ad avvicinare più persone allo sport e a risparmiare circa 200 milioni l’anno per i costi sanitari». L’appello è quindi del presidente Petrucci, che si rivolge al «futuro Governo italiano: se punterà sullo sport, i risparmi sul Pil avranno un rilievo che un Paese civile come l’Italia deve avere. Il nostro motto è che se si vuole investire sullo sport, si risparmia sulla spesa sanitaria».