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In libreria

La vocazione originale di chi fa sport

«Bellezza, Gratuità, Cameratismo» aiuta a ripercorrere le ragioni di chi - professionista o dilettante - pratichi e/o insegni sport e desideri attraverso esso comunicare il vero, il bello e il buono della vita

3 Ottobre 2014

«Nel gioco, quando siete in campo, si trovano la bellezza, la gratuità e il cameratismo. Se a una partita manca questo perde forza, anche se la squadra vince. Non c’è posto per l’individualismo, ma tutto è coordinazione per la squadra. Forse queste tre cose: bellezza, gratuità, cameratismo si trovano riassunte in un termine sportivo che non si deve mai abbandonare: “dilettante”, amateur. È vero che l’organizzazione nazionale e internazionale professionalizza lo sport, e dev’essere così, ma questa dimensione professionale non deve mai lasciare da parte la vocazione iniziale di uno sportivo o di una squadra: essere amateur, “dilettante”. Uno sportivo, pur essendo professionista, quando coltiva questa dimensione di “dilettante”, fa bene alla società, costruisce il bene comune a partire dai valori della gratuità, del cameratismo, della bellezza» (papa Francesco).

Come è possibile coinvolgere come autori, in un unico libro, il calciatore di A Luca Rossettini, il campione di rugby Marco Platania e il nazionale di pallanuoto Alex Giorgetti, con papa Francesco (sua l’espressione «cameratismo», nel senso pieno del termine) e il suo predecessore Benedetto XVI? Basta chiedere loro di parlare di sport: di quella molteplice attività umana che più di ogni altra appassiona e unisce gente di ogni età e che più di ogni altra si offre come occasione importante nella formazione di ogni persona nel delicato passaggio da bambino ad adolescente fino all’età adulta.

La finalità

Dopo Bellezza, ascesi, utilità. La sfida educativa nello sport (Ares 2008, costruito intorno agli insegnamenti di Giovanni Paolo II), con Bellezza, gratuità, cameratismo. Professionisti e dilettanti: la sfida iniziale nel fare sport (Ares, pagine 144, euro 15, interamente a colori), due allenatori amici, Nicola Lovecchio e Gianfranco Ronchi, entrambi anche genitori, rilanciano una ulteriore occasione di incontro con diverse figure di educatori e di campioni dello sport per mettere a fuoco, da più angolature possibili, le sorprendenti potenzialità valoriali insite in ogni forma di attività sportiva. In queste pagine emerge in modo stupefacente come lo sport – luogo formativo privilegiato del «puoi», del «prova», più che del «devi» – porti chi lo vive da protagonista, vuoi insegnandolo agli altri vuoi praticandolo direttamente, a un confronto serrato con la verità di se stesso.

Il libro non è riconducibile a un manuale di nozioni e soluzioni. In questo connubio inedito di magistero e di testimonianza vissuta si offre, infatti, a tutte le figure di educatori – allenatori, istruttori, dirigenti, ma anche genitori, insegnanti, responsabili di centri ricreativi – come uno strumento unico e veramente originale per affrontare le situazioni di esperienza formativa concreta: quelle che si incontrano sul campo, in palestra, negli spogliatoi, ma anche (e soprattutto) in famiglia o nei saloni degli oratori. Un sostegno particolarmente efficace in questo nostro tempo in cui risulta difficile per gli adulti entrare in rapporto con i giovani, spesso definiti i nativi digitali, sempre più incapaci di fare i conti con la realtà concreta della vita e quindi più a rischio nel loro percorso di crescita umana.

Il volume è stato realizzato in collaborazione con Cdo Sport e grazie al contributo della Fondazione Cariplo, di Fisiosport di Chiavari e il Centro Studi di Medicina Preventiva – Cesmep di Roma.

I contributi

Nel libro intervengono: Francesco e Benedetto XVI; i campioni Alex Giorgetti (nazionale di pallanuoto), Marco Platania (rugby) e Luca Rossettini (calcio, che racconta come un ragazzo possa per passione sportiva lasciare la famiglia in tenera età e continuare a studiare); il telecronista sportivo Mediaset Nando Sanvito e il pedagogista Antonello Bolis; don Alessio Albertini, assistente nazionale Csi e responsabile della Commissione sport della Diocesi di Milano, al pari di don Eugenio Nembrini appassionato di calcio ed esperto di educazione giovanile; i cardinali Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e Angelo Scola, arcivescovo di Milano; i vescovi Clemens e Lambiasi. La prefazione è di monsignor Mario Lusek, responsabile Cei per la pastorale dello Sport e cappellano delle squadre italiane nelle ultime rassegne olimpiche e mondiali.