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Ai nastri di partenza

Il Csi gioca in attacco:
a chiederlo è papa Francesco

Il presidente nazionale Massimo Achini illustra quale sarà la strategia per la nuova stagione sportiva

11 Settembre 2014

Quale sarà la tattica di gioco del Csi per questa stagione sportiva? A illustrarla è il presidente nazionale Massimo Achini: «Giocheremo in attacco e lo faremo per 365 giorni all’anno, sapendo che ogni giorno per noi equivarrà a una finale. A chiederci di non fare “melina” a centrocampo è stato Papa Francesco, che il 7 giugno scorso ha incontrato le società sportive per i 70 anni del Centro Sportivo Italiano, in una Piazza San Pietro gremita da 80mila persone. Il Pontefice è il nostro capitano e ha grande fiducia nel Csi: ci ha invitato a giocare in attacco nella vita facendo sempre dello sport uno strumento per trasmettere i veri valori dell’esistenza. Vogliamo stare dalla parte dei deboli e dei poveri nello sport, portare a tutti un pallone per giocare.

L’obiettivo è quello di creare un nuovo “umanesimo” nello sport, aiutando il sistema sportivo italiano a non rassegnarsi alle sue storture e ai suoi mali, ad avere coraggio per dare sempre forza alla parte bella dello sport e alla sua capacità straordinaria di essere strumento di educazione alla vita». 


Numeri da record

Il Csi intanto continua a crescere, con più di un milione di tesserati, più di 13 mila società sportive in 32 diverse discipline e 9 mila arbitri su 144 città, per un totale di 42 mila squadre che ogni settimana scendono in campo e 15 mila manifestazione territoriali nel corso dell’anno.
«Sono numeri veri – prosegue Achini – di un popolo di educatori che in tutta Italia agisce attraverso lo sport, nel silenzio e con umiltà, dentro e fuori le comunità delle nostre parrocchie. Nello sport qualche volta i numeri vengono dati un po’ a caso, per questo motivo abbiamo creato un’operazione di trasparenza assoluta tramite la quale chiunque in tempo reale dalla nostra pagina internet può controllare l’attività del Csi in tutta Italia».

 

«Un gruppo sportivo in ogni parrocchia»

Numeri a parte, l’attenzione del Csi è da sempre focalizzata sulla qualità dell’azione educativa: un modo di fare sport che non si accontenta di vincere o perdere partite, ma che vuole essere patrimonio educativo e sociale per tutto il Paese e per la Chiesa italiana.
Papa Francesco ha ricordato anche che «se in parrocchia manca un gruppo sportivo, manca qualcosa». Per questo il Csi proseguirà, all’attacco, la sua campagna «Un gruppo sportivo in ogni parrocchia», cercando di portare una società sportiva in ciascuno dei 9 mila oratori e delle 26 mila parrocchie italiane. Un Ente comunque aperto a tutti e in particolare alla periferia dello sport.