Sta per tornare la stagione dei motori e nelle due ruote c’è grande curiosità per capire se Valentino Rossi saprà ripetere la strabiliante ultima stagione, chiusa al secondo posto dietro al fenomeno suo successore Marquez.
Proprio in questi giorni a Madrid, la Yamaha ha dato appuntamento a tutti per svelare la nuova Yzr-M1 con cui il Dottore e Jorge Lorenzo affronteranno il nuovo Mondiale di MotoGp. Tutti si augurano che la nuova moto possa essere competitiva da subito, al contrario della passata stagione, quando ci fu un gap iniziale molto forte nella messa a punto tra Honda e Yamaha. Una forbice che fu ridotta e quasi colmata solo a stagione inoltrata, quando Marquez aveva già fatalmente preso il largo a suon di vittorie. Per questo i primi test in pista saranno fondamentali per capire quale potrà essere l’andamento del nuovo campionato, che si spera più equilibrato dell’ultimo, dominato dal giovanissimo campione, ma che solo la bravura e il coraggio di un Valentino tornato su livelli di 5-6 anni fa, ha reso vivo fino all’ultima curva.
In queste settimane di attesa per la ripresa agonistica, l’ottimismo a Vale non manca. Ha già detto: «Sono il più forte di sempre», con la consapevolezza di poter correre finalmente a mente sgombra, senza più l’obbligo di riscatto dopo la dolorosa parentesi in Ducati, e senza la pressione di dover arrivare sul podio a tutti i costi. Con queste premesse, e se la fase di collaudo si rivelerà proficuo, fin dal primo appuntamento in Qatar, a fine marzo, per l’ormai 36enne pesarese nessun traguardo può essere precluso in partenza, se si pensa che Giacomo Agostini colse il suo ultimo titolo iridato dei suoi 15 all’età di 33 anni.
A proposito di Agostini e della sua epopea, proprio in questi giorni il motociclismo rende omaggio a una casa che ha fatto la storia mondiale di questo sport: la Mv Agusta, sulla cui sella Agostini, il motociclista più grande di sempre, colse i suoi trionfi da record, compie infatti settant’anni. Un anniversario particolare, che fa venire alla mente tante immagini meravigliose, gran parte in bianco e nero, quando ancora correre in moto era passione pura e lo strapotere degli sponsor era ancora ai box. Una leggenda su due ruote che in poco più di vent’anni (1952-1974) ha portato alla conquista di 75 titoli iridati (38 piloti e 37 costruttori), con inimitabili artisti della moto inimitabili. Accanto all’inarrivabile motociclista bergamasco, corsero in Agusta altri assi come John Surtees e Mike Hailwood, fino a Phil Read: davvero altri tempi.