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Rogo della Bernaga, il Decano: «Suore scosse, ma serene»

Don Emanuele Colombo ha raccontato come neppure i vigili del fuoco sono ancora potuti entrare nei resti del monastero: «Gli impianti erano a norma, è andato quasi tutto distrutto, solo nelle prossime settimane potremo essere più chiari sul futuro». Salve le reliquie di San Carlo Acutis

13 Ottobre 2025
Foto Local Team

«Non sappiamo ancora cosa abbia davvero innescato l’incendio, e probabilmente non lo sapremo mai, dato che è andato quasi tutto distrutto». A constatare con queste parole lo scenario che si presenta oggi al monastero della Bernaga, ridotto in gran parte in cenere dopo il rogo divampato nella notte di sabato 11 ottobre, è il decano don Emanuele Colombo.

Fondato nel 1628, il monastero è uno dei luoghi di fede più significativi della diocesi di Milano, e negli ultimi anni aveva acquisito una nuova notorietà grazie a un legame speciale: qui, nel 1998, il futuro santo Carlo Acutis aveva ricevuto la sua prima comunione.

L’incendio si è sviluppato in pochi minuti, partendo dai piani superiori dell’edificio, dove si trovavano soprattutto gli alloggi delle suore di clausura.

La struttura, quasi interamente realizzata in legno, ha favorito il rapido propagarsi delle fiamme. «Grazie a Dio – racconta Colombo – le suore sono state tempestive nel chiamare i soccorsi e a mettersi in salvo in pochi minuti, riuscendo anche a trarre in salvo una consorella bloccata a letto dall’influenza. Purtroppo, quando i vigili del fuoco sono arrivati, il monastero era già completamente avvolto dalle fiamme».

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Tutte e 22 le religiose sono uscite illese dall’incendio e sono momentaneamente ospitate presso le Piccole Apostole di Ponte Lambro e nella zona di Erba, ma si sta già valutando una nuova sistemazione. «Si sta cercando una collocazione  che possa accogliere adeguatamente una comunità di clausura – spiega ancora Colombo -. Le suore sono comprensibilmente scosse, ma parlando con la badessa, madre Alessandra, ho constatato grande serenità e compostezza, nonostante la gravità della perdita».

La solidarietà dell’Arcivescovo e delle istituzioni

A non far mancare la propria solidarietà è stato anche l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, che ha raggiunto telefonicamente le suore di clausura per un messaggio di conforto, a cui ha fatto seguito nella giornata odierna un comunicato di solidarietà. «Lo stesso Comune e la popolazione locale – sottolinea Colombo – si è già prodigata in molti gesti e segnali di disponibilità e generosità, ma solo nelle prossime settimane, una volta ultimata la conta dei danni, potremo davvero essere più chiari sul futuro del monastero». 

Salve le reliquie di San Carlo Acutis

Per quanto riguarda il patrimonio artistico, il monastero non ospitava affreschi o cappelle decorate, ma alcune tele antiche sono state salvate dalle religiose, insieme alle opere lasciate da monsignor Macchi, segretario di papa Paolo VI, e alle reliquie di San Carlo Acutis.

Nella sua storia il monastero, confiscato nel 1798 e restituito alle religiose solo negli anni Sessanta del Novecento, non aveva mai vissuto episodi simili. «Le suore – sottolinea Colombo – sono sempre state molto attente alla sicurezza e alla manutenzione dell’edificio, che era di loro proprietà. Pur essendo una struttura antica, tutti gli impianti erano a norma e non erano presenti cantieri o impalcature al momento dell’incendio».

Oggi della Bernaga restano soltanto pochi muri, e persino i rilievi per stabilire le cause dell’incendio sono al momento impossibili, poiché la struttura è troppo instabile per consentire un accesso in sicurezza ai vigili del fuoco.