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Milano

Al Corvetto la Festa del creato per dire: non c’è solo spaccio

Giunta alla sua decima edizione, si terrà il 9 e 10 ottobre sul tema "Custodire il creato, per coltivare la pace", promossa da Nocetum in collaborazione con la parrocchia S. Michele e S. Rita. «Vogliamo dare un segnale di speranza e dire che è possibile vivere bene»

di Luisa BOVE Redazione

6 Ottobre 2010
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Corvetto non è solo un quartiere degradato dove si vive di pestaggi, furti e spaccio. Lo conferma la Festa del creato, giunta alla sua decima edizione, che si terrà il 9 e 10 ottobre promossa dall’Associazione Nocetum in collaborazione con la parrocchia S. Michele e S. Rita. «Vogliamo dare un segnale di speranza e dire che è possibile vivere bene», spiega Gloria Mari vicepresidente di Nocetum. Ma i due giorni di festa dal titolo «Custodire il creato, per coltivare la pace» sono anche l’occasione per «scoprire nella zona più a Sud di Corvetto l’antica e bella valle dei monaci che porta all’abbazia di Chiaravalle». L’iniziativa, nata in quartiere ma aperta a tutta la città, ha infatti lo scopo di valorizzare l’ambiente naturale circostante e dimostrare che si può vivere insieme tra abitanti italiani e stranieri. «Sarà un’occasione di visibilità nel quartiere, per questo abbiamo scelto di andare anche in piazzale Gabriele Rosa, ormai famosa per altri fatti», ricorda Mari. Nell’agosto scorso si erano infatti susseguiti scontri da guerriglia urbana ed episodi di violenza con tanto di aggressione a un agente di polizia locale. Di fronte a questi episodi e agli articoli di giornale che avevano ribattezzato il quartiere Corvetto "nuovo Bronx" il parroco di San Michele e S. Rita don Antonio Longoni non ha taciuto e ha lanciato un appello (firmato da tutti i preti della parrocchia) all’intera comunità cristiana. «Il Corvetto ha in sé germi di bene che purtroppo non fanno sempre notizia», scriveva il parroco, citando le realtà ecclesiali e non che lavorano «nel silenzio per il bene di tutti». Di qui un invito allargato agli abitanti del quartiere a farsi «promotori di valori positivi» come «il rispetto della persona, dell’ambiente e l’accoglienza serena e cordiale delle famiglie extracomunitarie che cercano lavoro, casa e vogliono dare una speranza al futuro dei loro figli». E rivolgendosi ai giovani delinquenti del Corvetto, concludeva il parroco: «Chi sceglie la strada dello spaccio, della rapina, della violenza, della sopraffazione, cerca un modo di vivere che non può portare alla felicità e alla realizzazione di sé. Pertanto la parrocchia e l’oratorio in particolare vogliono essere luoghi educativi per tutti». Ma torniamo alla Festa del creato. «La collaborazione tra noi e Nocetum è normale – dice don Longoni – abbiamo pensato di organizzare qualcosa insieme: al sabato da loro e domenica in parrocchia coinvolgendo anche i bambini di catechismo e i genitori, seguirà la festa in piazza, sulla falsariga di quello che ha detto quest’anno l’Arcivescovo: dalla chiesa alla piazza. Stiamo già pensando di proporre in futuro altri due appuntamenti con incontri simili in cui usciamo dalla chiesa e compiamo qualche gesto insieme». La festa, aperta a tutti, inizierà il 9 ottobre al Nocetum (via S. Dionigi 77) con la celebrazione della Messa del creato e la ripresa del messaggio della Cei in occasione della Giornata del 1° settembre scorso; alle 19.30 Happy Hours delle cascine milanesi (per info e prenotazioni: tel. 02.55230575 oppure info@nocetum.it). «Quest’anno vogliamo valorizzare il territorio – dice Mari – con la cascina che accoglie ed è capace di dialogare. La nostra cascina ha una storia, per questo abbiamo invitato gli agricoltori del Sud di Milano, anche quelli di nuova generazione e che porteranno la loro esperienza attraverso foto e video. Ci sarà anche un violinista folk che suonerà i canti della tradizione lombarda e piatti tipici delle cascine». Domenica alle 15.30 in chiesa «I dialoghi della pace 2010» con riferimento al messaggio del Papa del 1° gennaio. Nel pomeriggio animazione in oratorio per i ragazzi sul tema della salvaguardia del creato e sull’alimentazione. «Poi tutti insieme, piccoli e grandi, andremo in piazzale Gabriele Rosa per la merenda multiculturale, mentre i bambini esporranno in quartiere i loro disegni realizzati durante il laboratorio». Corvetto non è solo un quartiere degradato dove si vive di pestaggi, furti e spaccio. Lo conferma la Festa del creato, giunta alla sua decima edizione, che si terrà il 9 e 10 ottobre promossa dall’Associazione Nocetum in collaborazione con la parrocchia S. Michele e S. Rita. «Vogliamo dare un segnale di speranza e dire che è possibile vivere bene», spiega Gloria Mari vicepresidente di Nocetum. Ma i due giorni di festa dal titolo «Custodire il creato, per coltivare la pace» sono anche l’occasione per «scoprire nella zona più a Sud di Corvetto l’antica e bella valle dei monaci che porta all’abbazia di Chiaravalle». L’iniziativa, nata in quartiere ma aperta a tutta la città, ha infatti lo scopo di valorizzare l’ambiente naturale circostante e dimostrare che si può vivere insieme tra abitanti italiani e stranieri. «Sarà un’occasione di visibilità nel quartiere, per questo abbiamo scelto di andare anche in piazzale Gabriele Rosa, ormai famosa per altri fatti», ricorda Mari. Nell’agosto scorso si erano infatti susseguiti scontri da guerriglia urbana ed episodi di violenza con tanto di aggressione a un agente di polizia locale. Di fronte a questi episodi e agli articoli di giornale che avevano ribattezzato il quartiere Corvetto "nuovo Bronx" il parroco di San Michele e S. Rita don Antonio Longoni non ha taciuto e ha lanciato un appello (firmato da tutti i preti della parrocchia) all’intera comunità cristiana. «Il Corvetto ha in sé germi di bene che purtroppo non fanno sempre notizia», scriveva il parroco, citando le realtà ecclesiali e non che lavorano «nel silenzio per il bene di tutti». Di qui un invito allargato agli abitanti del quartiere a farsi «promotori di valori positivi» come «il rispetto della persona, dell’ambiente e l’accoglienza serena e cordiale delle famiglie extracomunitarie che cercano lavoro, casa e vogliono dare una speranza al futuro dei loro figli». E rivolgendosi ai giovani delinquenti del Corvetto, concludeva il parroco: «Chi sceglie la strada dello spaccio, della rapina, della violenza, della sopraffazione, cerca un modo di vivere che non può portare alla felicità e alla realizzazione di sé. Pertanto la parrocchia e l’oratorio in particolare vogliono essere luoghi educativi per tutti». Ma torniamo alla Festa del creato. «La collaborazione tra noi e Nocetum è normale – dice don Longoni – abbiamo pensato di organizzare qualcosa insieme: al sabato da loro e domenica in parrocchia coinvolgendo anche i bambini di catechismo e i genitori, seguirà la festa in piazza, sulla falsariga di quello che ha detto quest’anno l’Arcivescovo: dalla chiesa alla piazza. Stiamo già pensando di proporre in futuro altri due appuntamenti con incontri simili in cui usciamo dalla chiesa e compiamo qualche gesto insieme». La festa, aperta a tutti, inizierà il 9 ottobre al Nocetum (via S. Dionigi 77) con la celebrazione della Messa del creato e la ripresa del messaggio della Cei in occasione della Giornata del 1° settembre scorso; alle 19.30 Happy Hours delle cascine milanesi (per info e prenotazioni: tel. 02.55230575 oppure info@nocetum.it). «Quest’anno vogliamo valorizzare il territorio – dice Mari – con la cascina che accoglie ed è capace di dialogare. La nostra cascina ha una storia, per questo abbiamo invitato gli agricoltori del Sud di Milano, anche quelli di nuova generazione e che porteranno la loro esperienza attraverso foto e video. Ci sarà anche un violinista folk che suonerà i canti della tradizione lombarda e piatti tipici delle cascine». Domenica alle 15.30 in chiesa «I dialoghi della pace 2010» con riferimento al messaggio del Papa del 1° gennaio. Nel pomeriggio animazione in oratorio per i ragazzi sul tema della salvaguardia del creato e sull’alimentazione. «Poi tutti insieme, piccoli e grandi, andremo in piazzale Gabriele Rosa per la merenda multiculturale, mentre i bambini esporranno in quartiere i loro disegni realizzati durante il laboratorio».