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Sinodalità, una via per essere la Chiesa che vuole Gesù

Un nuovo volume edito dal Centro Ambrosiano raccoglie gli interventi tenuti negli incontri svoltisi nelle Zone pastorali all’inizio del 2018. Ne parliamo con don Andrea Regolani, membro dell’équipe della Formazione permanente del clero

di Annamaria BRACCINI

25 Luglio 2018

Al termine di un itinerario formativo articolato in sette “lezioni” tra loro connesse, proposte nelle sette Zone pastorali al clero e ai consiglieri e collaboratori delle comunità, il Vicariato per la Formazione permanente del clero della diocesi di Milano ha raccolto gli interventi dei diversi relatori nel volume La sinodalità nella Chiesa. Un approccio multidisciplinare (Centro Ambrosiano, 208 pagine, 14 euro). Come sottolinea l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, ciò consente di «apprezzare il disegno unitario e i singoli approfondimenti e offre la possibilità di rileggere, approfondire, discutere i contenuti per rendere più argomentata la persuasione, più illuminata la pratica e più attrezzata la capacità di valutazione critica di quello che le comunità vivono nel desiderio di essere quella Chiesa che Gesù vuole». È possibile ordinare il volume – che fa parte della nuova collana “Strumenti per la riforma della Chiesa” – telefonando allo 02.67131639 o inviando una mail a commerciale@chiesadimilano.it; oppure lo si può acquistare alla Libreria dell’Arcivescovado (piazza Fontana 2, Milano; tel. 02.8556233) o presso le librerie cattoliche.
Del volume parliamo con don Andrea Regolani, membro dell’équipe della Formazione permanente del clero e responsabile dell’Istituto Sacerdotale Maria Immacolata (Ismi).

«Tutta la Chiesa deve ascoltarsi»

Una pubblicazione che «vuole porsi come un aiuto a tutto il popolo di Dio, laici, clero, consacrati, a entrare in una pratica promettente», per usare le parole dell’Arcivescovo, che nella sua prefazione illumina le ragioni del saggio La sinodalità nella Chiesa. Un approccio multidisciplinare.

Ma cosa significa, specie nel mondo odierno, la parola e, soprattutto, la logica di un pensare e agire “sinodale”? Come farlo divenire uno stile di vita e di testimonianza? A spiegarlo è don Andrea Regolani: «La sinodalità indica il fatto che tutta la Chiesa – e non solo qualcuno in essa – è chiamata a tradurre e ad annunciare il Vangelo nell’oggi. A questo scopo ognuno contribuisce, dal Papa all’ultimo cristiano. In tale orizzonte, sulle questioni importanti, è veramente essenziale che tutta la Chiesa si ascolti: questo è il cuore del concetto di sinodalità. Ovviamente, nella storia della Chiesa, vi è sempre stata un’attenzione su questo tema, pur in periodi storici più o meno favorevoli. In particolare, dopo il Concilio ecumenico Vaticano II si è riaccesa la cura per il coinvolgimento globale della Chiesa nell’annuncio del Vangelo».

Nella pubblicazione sono diversi gli argomenti e i contributi, così come sono stati differenti anche gli incontri nelle 7 Zone pastorali. Perché questa scelta?
Abbiamo cercato di ascoltare tutti e di offrire vari strumenti di approccio sinodali, da quello di taglio più storico a quello più canonico (legato al diritto), dal coté teologico a quello più esperienziale.

Scrive ancora l’Arcivescovo che «la pubblicazione delle lezioni può consentire la ripresa complessiva delle proposte in modo da apprezzare il disegno unitario e i singoli approfondimenti». Il «disegno unitario» della Formazione permanente del clero coinvolge certamente in primis i presbiteri, ma si allarga anche ai laici, ai quali erano dedicati gli incontri serali?
Sì. Possiamo dire di aver messo concretamente in atto la sinodalità già nel prevedere un incontro al mattino per i sacerdoti e la sera dello stesso giorno per il laicato. Due momenti distinti perché così si potevano dare tempi e spazi diversi, ma assolutamente in coerenza tra loro. I Consigli pastorali sono stati prioritariamente invitati a partecipare come espressione della globalità della Chiesa nella parrocchia, ovviamente con i sacerdoti. Il materiale cartaceo prodotto può così servire per un approfondimento della sinodalità che deve diventare lo stile con cui, insieme, pensiamo come il Vangelo, in una determinata realtà, possa essere annunciato. Mi pare interessante che, in conclusione, si presentino tre luoghi e soggetti ecclesiali nei quali si vede all’opera la sinodalità.

Il volume è contenuto nella collana dell’Arcidiocesi “Strumenti per la riforma della Chiesa”. Un titolo complessivo che, con quello specifico del saggio, definiscono l’ambito di azione in cui si vuole andare a incidere…
È significativo che si tratti di una nuova collana che si apre con proprio con questo volume: Una novità voluta da monsignor Delpini, per dire che vivendo un tempo di rinnovamento della Chiesa, occorre dotarsi di strumenti per interpretarlo.

 

 

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