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Ricordo

Quando Pironio visitò Milano

Beatificato il 16 dicembre a Luján, il futuro Cardinale argentino, nato da genitori friulani, visitò la città sotto l’episcopato del cardinale Schuster, lasciando in una lettera parole di ammirazione per il Duomo e per la liturgia ambrosiana

di Emilia FLOCCHINI

20 Dicembre 2023
Eduardo Francisco Pironio

Il cardinale Eduardo Francisco Pironio, per molti anni stretto collaboratore dei papi san Paolo VI e san Giovanni Paolo II, è stato beatificato sabato 16 dicembre a Luján, in Argentina.

Nato il 3 dicembre 1920 a Nueve de Julio da genitori friulani – il padre era di Percoto, frazione di Pavia di Udine, e la madre di Camino di Buttrio – ha vissuto le tensioni della Chiesa argentina e latinoamericana del suo tempo, cercando di testimoniare costantemente la speranza di Cristo, come del resto recitava il suo motto episcopale.

In visita ai parenti italiani

Prima ancora di essere ordinato vescovo, Pironio, da giovane sacerdote, visse in Europa per circa un anno, nel quale studiò presso i maggiori centri culturali e universitari. Colse però l’occasione non solo per rivedere la zia e i cugini che vivevano a Udine, ma anche per visitare alcune grandi città italiane e salutare altri parenti lungo il cammino.

Partì da Roma lunedì 7 giugno 1954, risalendo verso Siena e Firenze. Da lì si mosse per Bologna e, un giorno e mezzo dopo, arrivò a Milano. Così racconta la sua permanenza nella nostra città in una lettera alla madre, scritta quando ormai era giunto a Udine:

L’ammirazione per il Duomo, la liturgia ambrosiana e Schuster

«Da Bologna sono passato, il sabato 12, a Milano, la superba città delle industrie, agitata e moderna come Buenos Aires, però molto più piccola. Mi sono fermato lì fino al venerdì 18 approfittando dell’alloggio che mi hanno fornito due fratelli di padre Guirao – quel sacerdote di Junin che si ordinò con me a Luján – Milano mi ha impressionato, particolarmente il famoso Duomo; vera meraviglia dei secoli. Credo che sia il più bello che io abbia visto finora, almeno secondo il mio gusto. Ho potuto anche apprezzare la solennità della liturgia ambrosiana durante la tradizionale messa e processione presieduta dal santo e famoso cardinale Schuster».

Testimone di speranza in anni di rinnovamento

Negli anni seguenti, Pironio divenne vescovo e interpretò in Argentina le consegne della Dottrina Sociale della Chiesa e del Concilio Vaticano II, particolarmente come presidente della Conferenza Episcopale Latinoamericana (Celam). Dal 1975 fu alla guida della Congregazione per i Religiosi e gli Istituti Secolari; l’anno seguente fu creato cardinale.

Nel 1984 fu chiamato a dirigere il Pontificio Consiglio per i Laici, grazie alla sua esperienza con l’Azione cattolica quand’era ancora in Argentina. Frutto del suo operato in quel contesto è la nascita della Giornata mondiale della gioventù, di cui seguì undici edizioni a livello internazionale.

Morì a Roma il 5 febbraio 1998, dopo undici anni nei quali aveva sopportato un tumore alle ossa e senza mai smarrire la fiducia in Dio e nella Vergine Maria, presso il cui santuario di Luján fu ordinato sacerdote e vescovo e dove riposano le sue spoglie. Sorprende pensare che una personalità simile abbia avuto un passaggio, seppur breve, nelle terre ambrosiane.