Link: https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/preti-ambrosiani-motivo-di-fiducia-malgrado-i-comportamenti-scandalosi-di-alcuni-2834515.html
Percorsi ecclesiali

La Pasqua 2025 nella Chiesa ambrosiana

Sirio 8 - 14 dicembre 2025
Radio Marconi cultura
Share

Giovedì Santo

«Preti ambrosiani motivo di fiducia, malgrado i comportamenti scandalosi di alcuni»

Nell’omelia della Messa Crismale, davanti al clero diocesano riunito in Duomo, l’Arcivescovo ha avuto parole di condanna per i sacerdoti responsabili di abusi, che recano ferita e umiliazione a tutto il presbiterio. Ma anche di speranza per quanti svolgono il loro ministero «animati dall'amore per Gesù e per la gente»

di Annamaria BRACCINI

17 Aprile 2025
L'Arcivescovo tra i sacerdoti all'inizio della celebrazione (Agenzia Fotogramma)

«La nostra Chiesa è ferita, il nostro presbiterio è ferito». Sono parole forti e importanti, quelle che l’Arcivescovo pronuncia in Duomo, presiedendo la Messa Crismale. Davanti a lui, per questa celebrazione eucaristica della mattina del Giovedì Santo con la benedizione del crisma e degli oli, oltre 800 sacerdoti che concelebrano, tra cui tutti i Vescovi ausiliari, i Vicari episcopali di Zona e di Settore, gli altri membri del Cem e i canonici del Capitolo metropolitano. Accanto a lui siedono l’Arciprete della Cattedrale, il Rettore del Seminario, il Vicario episcopale per la Formazione permanente del Clero e il Rettore per la formazione dei Diaconi permanenti, proprio a identificare la stretta unione di tutto il clero ambrosiano – anche futuro, con i seminaristi e i candidati al presbiterato 2025 – con il Vescovo. 

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

A tutti si rivolge l’omelia di monsignor Delpini, che subito chiarisce: «Il ministero ordinato, la nostra condizione di vescovi, preti, diaconi, ha una missione irrinunciabile. Non da soli, non come fossimo una casta privilegiata, ma come servi che insieme con tutto il popolo cristiano compiono la missione di proclamare questo “oggi” della salvezza. Se anche tutti se ne dimenticassero, noi siamo ordinati per ricordarlo; se anche tutti fossero distratti, noi siamo ordinati per annunciare ancora l’incanto, la sorpresa, la commozione dell’oggi della salvezza. L’unzione rende sacro chi è consacrato, ma non automaticamente santo».  

Il Duomo gremito dal clero ambrosiano (Agenzia Fotogramma)

Le ferite della Chiesa

Da qui l’affondo, appunto sulle «ferite».

«Il comportamento scandaloso di alcuni di noi preti diventa una ferita per tutto il presbiterio, e tutti ne siamo umiliati e in qualche modo avvertiamo che è incrinata la fiducia verso tutti noi. Anche se non ogni comportamento scandaloso, che riguardi il potere, il sesso, l’uso del denaro, è un delitto perseguito dall’ordinamento canonico o civile, è però sempre una ferita per la gente che si aspetta una parola e una vita di Vangelo, è una ferita per tutto il presbiterio, per tutto il clero, per le comunità. L’abuso commesso da uno di noi preti è una ferita inguaribile in chi ne è vittima, perché è la smentita e la frantumazione di una fiducia che è diventata confidenza, condivisione, apertura all’intimità più profonda. Ci sono quindi ragioni perché in questo contesto la gente sia incline alla sfiducia, allo scetticismo, alla reazione scandalizzata. E continuiamo a chiederci come sia possibile che uomini consacrati per portare il lieto annuncio della salvezza, diventino motivo di scandalo e diventino un argomento per screditare la Chiesa, i suoi preti, e quasi di conseguenza, la Parola che viene annunciata».

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

E, ancora, «continuiamo a restare scandalizzati dalla leggerezza, dalla faciloneria che si autogiustifica, dalla mancanza di percezione del male che si compie verso persone che hanno dato fiducia, verso i confratelli e verso la Chiesa intera. Continuiamo a constatare il danno che ogni abuso rappresenta per le vittime, per le comunità. Continuiamo a prendere coscienza che il prete colpevole o anche semplicemente accusato di un abuso o di un comportamento inappropriato è segnato per tutta la vita. La nostra Chiesa ha messo in atto proposte formative, occasioni di confronto, pubblicazioni di indicazioni per comportamenti corretti e per una vigilanza condivisa. Come può essere che ci siano di quelli che snobbano le proposte, le verifiche, gli inviti a conversione?».

L’Arcivescovo durante l’omelia (Agenzia Fotogramma)

La consolazione

Un interrogativo segnato dalla sofferenza che si percepisce nelle espressioni dell’Arcivescovo che, quasi parlando a voce alta a se stesso, aggiunge: «Volete sapere che cosa mi conforta di fronte a questi motivi di desolazione? Volete che vi confidi in che cosa trovo motivo di speranza per la nostra Chiesa, per il nostro clero? La mia consolazione e il mio incoraggiamento siete voi. Voi, i preti ambrosiani, i preti seri, i preti che fanno il prete con dedizione ammirevole, i preti che in ogni età sono animati dall’amore personale e appassionato per Gesù e per la gente, dal senso di responsabilità per la comunità. I motivi di speranza per la nostra Chiesa siete voi, preti e diaconi consacrati per la missione. Non siamo perfetti e nessuno è mai sottratto alle tentazioni. Ma voi siete un motivo per avere fiducia perché vi sdegnate per gli scandali, vi arrabbiate per il discredito che ci ferisce, ma avete una riserva inesauribile di generosità, di compassione, di creatività».

«I motivi di speranza per la nostra Chiesa e per la missione della Chiesa in questo tempo, siete voi, i preti che sono grati per la fraternità presbiterale, che la edificano, che portano i pesi gli uni degli altri, che sanno correggersi e incoraggiarsi a vicenda, che pregano insieme. Voi siete motivo di fiducia e la gente sa che può fidarsi di voi, che ha bisogno di voi, che senza i preti la nostra Chiesa non può continuare la sua missione secondo quell’inconfondibile tratto ambrosiano di cui sono così fiero e grato».

La benedizione degli oli (Agenzia Fotogramma)

Poi, la rinnovazione delle promesse sacerdotali da parte dei presbiteri, la benedizione del crisma e degli oli dei catecumeni e degli infermi da portare nelle parrocchie e decanati di tutta la Diocesi dove verranno utilizzati durante l’anno.

Il 50° dell’Arcivescovo

A conclusione arrivano anche alcuni annunci dal Vicario generale, monsignor Franco Agnesi. In occasione della solennità del Corpus Domini (19 giugno), infatti, la Diocesi ricorderà in modo particolare il 50° di sacerdozio dell’Arcivescovo. Dai prossimi giorni, inoltre, sarà disponibile nelle librerie cattoliche e sul sito di Itl Libri la Guida della Diocesi 2025, pubblicazione annuale che mancava dal 2018 (leggi qui).

L’intervento del Vicario generale (Agenzia Fotogramma)

Infine, è ancora l’Arcivescovo a ricordare con affetto i preti anziani – un pensiero è anche per il cardinale Angelo Scola – e/o malati, coloro che sono in terra di missione come i sacerdoti fidei donum – l’appello è anche ad avere qualche nuova candidatura – e a fare riferimento «anche a quei confratelli che hanno lasciato il ministero talvolta con percorsi complicati».

Un ultimo richiamo è per l’ormai prossimo Giubileo degli adolescenti – 7000 i ragazzi ambrosiani presenti – con la canonizzazione di Carlo Acutis e la Gmg con la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati.