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Papa Francesco, una vita per la Chiesa

Sirio dal 17 al 23 novembre 2025
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Morte di papa Francesco, il cordoglio di altre confessioni e religioni

Le manifestazioni di vicinanza pervenute all'Arcivescovo per la scomparsa del Pontefice

22 Aprile 2025
(Foto Vatican Media/SIR)

Già dalle ore successive all’annuncio della morte di papa Francesco sono giunte all’Arcivescovo di Milano le manifestazioni di cordoglio di altre confessioni cristiane e di altre religioni. Le pubblichiamo.

Anba Antonio (Copti ortodossi): «Portiamo nel cuore il suo affetto»

Nella speranza della Resurrezione abbiamo appreso la notizia della dipartita di Sua Santità Papa Francesco, Papa della Chiesa di Roma. Porgo a Lei e a tutti i fedeli le mie più sentite condoglianze, a nome mio e di tutta la Diocesi Copta di Milano; siamo vicini a Lei Eminenza, a tutta la Chiesa Cattolica e a tutta la Comunità di fedeli in Italia e nel mondo. Ci uniamo spiritualmente alle loro preghiere, certi che il Signore saprà accogliere il suo servo fedele nella gioia del Suo Regno eterno.
Portiamo nel cuore il profondo affetto che Papa Francesco ha sempre nutrito per la Chiesa Copta Ortodossa, e il suo impegno nel promuovere un dialogo fatto di rispetto, ascolto e autentica fraternità. Possa la memoria della sua vita essere per tutti noi una benedizione, e il suo esempio una guida nel cammino verso una sempre maggiore unità nell’amore di Cristo Risorto. Chiediamo al Signore di consolare i cuori e donare forza alla Chiesa, e che Dio possa scegliere un Buon Pastore che guidi la Chiesa con l’opera dello Spirito Santo.
Anba Antonio
Vescovo della Diocesi Cristiana Copta Ortodossa di Milano e dintorni

Parrocchia greco-ortodossa di Milano: «Raccoglimento e rispetto»

Nella luce della Gioia Pasquale, la Parrocchia Greco-Ortodossa di Milano esprime profondo rispetto e deferenza in occasione del trapasso di Sua Santità Papa Francesco.
Il suo volto mite e la sua parola sobria hanno lasciato un segno inconfondibile in un tempo segnato da incertezze e attese. La sua vicinanza al Patriarca Ecumenico Bartolomeo ha costituito una testimonianza di stima e di dialogo autentico.
In quanto comunità greco-ortodossa presente a Milano, sentiamo in modo particolare questo momento, poiché molti dei nostri fedeli vivono quotidianamente legami familiari che uniscono l’Oriente e l’Occidente. I matrimoni misti, i vincoli di parentela e la condivisione della vita creano legami silenziosi ma profondi.
Per questo, accogliamo con raccoglimento e rispetto l’annuncio della sua dipartita, riconoscendo nella luce della Risurrezione il discreto lascito della sua presenza: un invito costante all’umiltà, al rispetto e alla cura dell’altro.
Parroco Archimandrita p. Ioannis
Parrocchia Greco-Ortodossa di Milano

Chiesa ortodossa del Tigray: «Ricordiamo la sua compassione per noi»

La Chiesa ortodossa del Tigray, insieme all’intera comunità dei Tigrini del Nord Italia e al proprio parroco, eleva le sue preghiere e esprime il più profondo cordoglio per la scomparsa di Sua Santità Papa Francesco, ora tornato alla Casa del Padre.
Papa Francesco è stato un vero pastore del popolo di Dio: un umile servo di Cristo, una voce per chi non ha voce e un padre spirituale per tutta l’umanità. Durante il suo pontificato ha incarnato l’amore di Cristo con il suo instancabile impegno per la pace, la giustizia e la dignità di ogni essere umano, senza distinzione di razza, religione, politica o cittadinanza.
Il popolo del Tigray conserverà per sempre nel cuore la sua compassione durante uno dei momenti più oscuri della nostra storia. Nel giugno 2021, mentre oltre 350.000 persone nel Tigray erano colpite dalla carestia, papa Francesco alzò la sua voce da Piazza San Pietro, appellandosi alla comunità internazionale affinché garantisse l’accesso umanitario e portasse soccorso urgente alla popolazione sofferente. «Preghiamo insieme per una soluzione immediata alla crisi», disse, dimostrando non solo consapevolezza, ma una profonda cura pastorale per chi era nel bisogno. Anche nell’ottobre 2022 rinnovò con forza il suo appello per la fine delle ostilità, un autentico esempio di solidarietà cristiana e di guida morale.
In spirito di fraterna comunione, sarà celebrata una Santa Messa in sua memoria. In quel momento di preghiera, affideremo la sua anima alla misericordia infinita del Signore, rendendo grazie per la sua vita donata al servizio del Vangelo, per il suo costante impegno in favore degli oppressi e per la sua eredità di amore cristiano universale.

Chiesa evangelica valdese di Milano: «Riconoscenti di aver camminato insieme a lui»

Carissimi fratelli in Cristo, vi siamo vicini per la perdita di papa Francesco. Ricordiamo con gratitudine quella mattina d’estate di 10 anni fa, quando, nella chiesa valdese gremita di corso Vittorio Emanuele, a Torino, pronunciò le parole che nessuno si aspettava: «Io vi chiedo perdono». Chiedere perdono è un grande atto di coraggio e di umiltà. «Io vi chiedo perdono» è in sé una frase performativa: nel momento in cui viene pronunciata, si fa azione, ed è quella un’azione che non dimenticheremo mai.
Mai prima di lui un Papa aveva voluto scegliere il nome Francesco per il proprio pontificato. Il 13 marzo 2013 molti protestanti italiani, in particolare i e le valdesi, erano stati colpiti dalla scelta di quel nome che con ogni evidenza richiamava Francesco d’Assisi e le sue scelte religiose iniziate con una storia di conversione molto simile a quella che, pochi decenni prima, aveva compiuto Valdo di Lione, l’iniziatore del movimento valdese. Entrambi condividevano l’idea di una Chiesa al servizio delle persone ai margini e degli esclusi, ispirata e rinnovata dalla Parola di Dio. Se quella era la strada che papa Francesco voleva percorrere, gli evangelici italiani non avrebbero potuto che condividerla e sostenerla.
Papa Francesco ci era caro anche per l’impegno a favore del Creato, nel quale anche noi da anni siamo impegnati. Siamo dunque riconoscenti di aver camminato insieme a questo testimone della fede in Gesù Cristo, diverso da noi ma simile a noi nella ricerca di una strada vicina alla Parola scatenata che ci ha reso sorelle e fratelli.
Past. Daniela Di Carlo
Dott. Raffaella Gay        
Past. Andreas Köhn

Casa della Cultura Musulmana di Milano: «Uomo coraggioso, costruttore di pace e ponti tra i popoli»

Esprimiamo il nostro dolore e il rammarico per la perdita di papa Francesco, un uomo di straordinario coraggio in un periodo difficile, in cui spesso mancano affermazioni e posizioni giuste.
S’è spenta la voce che ha gridato nel deserto dei cuori delle donne e degli uomini, che hanno nel mondo il potere, la forza della misericordia, della pace e del perdono.
S’è spento il faro che ha illuminato la speranza nelle tempeste furiose del nostro tempo, fragile e acerbo, segnato dalle illusioni di onnipotenza.
Ricordiamo con gratitudine il suo impegno per il dialogo costante e costruttivo con il mondo musulmano. La firma del Documento sulla Fratellanza Umana, insieme al grande Imam dell’Università di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, ha segnato una nuova pagina nella storia delle relazioni tra la Chiesa e il mondo musulmano. Lo stesso documento è stato firmato tra l’arcivescovo di Milano Mario Delpini e il presidente della casa della cultura musulmana di Milano Benaissa Bounegab, promuovendo la collaborazione per costruire ponti tra culture e religioni diverse.
Le sue parole, i suoi appelli e le posizioni che ha assunto resteranno impresse nella memoria di tutti, soprattutto dei più deboli, degli oppressi e di coloro che non hanno voce.
In questo momento di profonda tristezza, porgiamo le nostre più sentite condoglianze al mondo cattolico.

Coreis (Comunità islamica): «Una vita esemplare»

La Comunità Religiosa Islamica Coreis Italiana si unisce alle preghiere per l’anima generosa di Papa Francesco, protagonista nel rappresentare il richiamo degli Apostoli e dei Santi del Cristianesimo alla vita di Gesù e nel darne testimonianza all’umanità, nelle varie regioni del mondo.
La Coreis ricorda l’incontro a Gerusalemme nel 2014 con il fondatore shaykh ‘Abd al-Wahid Pallavicini nella residenza del Presidente Shimon Peres, premio Nobel per la Pace, dopo la visita alla spianata delle due moschee guidata dal Principe Hashemita Ghazi bin Muhammad bin Talal.
Il riferimento alla Gerusalemme celeste ci sembra ancora più evidente nell’insistente richiamo che Papa Francesco ha offerto per la Pace in Medio Oriente e nel resto del mondo. Una Pace nella Verità e nella fratellanza, una pace interiore ed esteriore che la Coreis riconosce con gratitudine nella vita esemplare di Papa Francesco fino al suo ultimo servizio con la benedizione trasmessa nella Santa Pasqua, un simbolico ultimo saluto che dà a tutti il senso più profondo della fratellanza spirituale.

Centro islamico di Sesto: «Vicini in questo momento di dolore»

Papa Francesco è morto. È stato comunicato stamattina dalla Santa sede. Le nostre più sentite condoglianze alla comunità cattolica locale, lombarda e nazionale. «Apparteniamo a Dio e a Lui faremmo ritorno». Vi stiamo vicini in questo dolore.

Soka Gakkai (buddhisti): «La sua eredità spirituale continuerà a vivere»

Con profonda tristezza, abbiamo appreso della scomparsa di papa Francesco, un esempio di compassione, umiltà e forte impegno per il disarmo globale, per la pace e per un mondo più equo e giusto. La capacità del Santo Padre di ascoltare e comprendere le necessità dell’umanità ha lasciato un segno indelebile.
In questo momento di lutto, inviamo le nostre più sincere condoglianze alla comunità cattolica di Milano e a tutti coloro che sono stati ispirati dal suo visionario magistero.
Papa Francesco ha dedicato la sua vita a valorizzare ogni singolo individuo, indipendentemente dal suo credo religioso, valore comune al buddismo professato dalla Soka Gakkai. Siamo convinti che la sua eredità spirituale continuerà a vivere nei cuori di milioni di persone.