Link: https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/la-cei-tacciano-le-armi-in-ucraina-e-a-gaza-2839035.html
Sirio dal 17 al 23 novembre 2025
Radio Marconi cultura
Share

Appello

La Cei: «Tacciano le armi in Ucraina e a Gaza»

I Vescovi italiani rilanciano le parole del Papa e invitano a celebrare la Veglia di Pentecoste per chiedere il dono della pace

di Riccardo BENOTTIAgensir

28 Maggio 2025
Il Consiglio permanente al lavoro (foto Gennari / Siciliani / Sir)

«È un appello forte e unanime per la pace, da costruire con gesti concreti di solidarietà e momenti di preghiera». È quanto si legge nel comunicato finale del Consiglio episcopale permanente della Cei, riunito il 27 maggio a Roma sotto la guida del cardinale Matteo Zuppi. Di fronte al «dramma della guerra, che unisce tragicamente diverse parti del mondo», e alla violenza che «non sembra cessare né in Ucraina né a Gaza», i Vescovi italiani hanno invocato un «cessate-il-fuoco immediato», denunciando «l’inaccettabile tributo che intere popolazioni stanno pagando» e ribadendo la necessità che «il diritto umanitario internazionale sia sempre garantito».

Il Consiglio ha ribadito «l’urgenza di un impegno, propositivo e fattivo, per una pace che, come l’ha definita papa Leone XIV, sia “disarmata e disarmante”». È un impegno che si pone nel solco del pontificato dell’amato papa Francesco, «i cui insegnamenti profetici restano un faro per coloro che hanno a cuore il presente e il futuro della famiglia umana». Il Consiglio ha quindi confermato «la disponibilità della Chiesa in Italia a promuovere e sostenere ogni sforzo perché tacciano le armi, si rilascino gli ostaggi, si trovino soluzioni politiche adeguate perché ogni popolo possa vivere in sicurezza».

Pentecoste, una Veglia per la pace

«È sempre più preoccupante e dolorosa la situazione nella Striscia di Gaza. Rinnovo il mio appello accorato a consentire l’ingresso di dignitosi aiuti umanitari e a porre fine alle ostilità, il cui prezzo straziante è pagato dai bambini, dagli anziani, dalle persone malate». Le parole pronunciate da Leone XIV all’udienza generale del 21 maggio sono state rilanciate dai Vescovi. In comunione con il Papa, i presuli chiedono «che sia rispettata la dignità delle persone, sia permesso l’ingresso di aiuti senza restrizioni, siano aperti corridoi umanitari e, soprattutto, si attivi la Comunità internazionale per porre fine alle ostilità».

A questo appello, la Chiesa italiana unisce un gesto spirituale: «Celebrare la Veglia di Pentecoste per implorare da Dio il dono di una pace piena e a ricucire i vincoli di fraternità tra le nazioni». L’Ufficio liturgico nazionale è al lavoro per predisporre uno schema di preghiera ad hoc.

Referendum, «evitare mortificazioni delle persone»

«Evitare mortificazioni della dignità delle persone», è l’appello del Consiglio episcopale permanente in riferimento al prossimo Referendum e al tema della cittadinanza. I vescovi, pur riconoscendo l’attuale proposta di riduzione del requisito temporale da 10 a 5 anni, auspicano «una riforma complessiva della legge» e ribadiscono la necessità «di integrare nella pienezza dei loro diritti coloro che condividono i medesimi doveri e valori».

Dal comunicato finale emerge anche un forte richiamo alla situazione delle carceri, definite «un’emergenza che continua a interpellare la società e le comunità ecclesiali». Viene rilanciato quanto proposto per il Giubileo nel documento Spes non confundit: «Iniziative che restituiscano speranza; forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società; percorsi di reinserimento nella comunità a cui corrisponda un concreto impegno nell’osservanza delle leggi». L’invito è a promuovere «la dignità dell’uomo, favorendo nei luoghi di reclusione educazione e riscatto».

«Tutelare e promuovere l’infinita dignità della persona»

«Sia sempre tutelata e promossa l’infinita dignità della persona dal concepimento alla morte naturale», affermano i Vescovi italiani. A partire dalle recenti sentenze della Corte costituzionale, i presuli sottolineano l’urgenza di uno sguardo integrale sui diritti umani, specie nei momenti di massima vulnerabilità. L’interesse primario del bambino, affermano, è «essere incluso in un progetto genitoriale che comprende la figura materna e quella paterna»; allo stesso tempo, occorre «far sì che il momento terminale della vita sia vissuto con dignità nella cura e nell’accompagnamento amorevole». Da qui, l’appello a dare «completa attuazione alla legge sulle cure palliative», riconosciuta come strumento concreto per affermare il valore della vita anche nella sofferenza.

Cammino sinodale, a ottobre la Terza Assemblea

«Un’esperienza vivace e creativa delle Chiese in Italia». Così il Consiglio episcopale permanente ha definito la Seconda Assemblea sinodale, svoltasi tra il 30 marzo e il 3 aprile. «Il dibattito registrato – si legge nel comunicato finale – non ha in alcun modo indebolito la capacità di progettare». I vescovi hanno approvato il cronoprogramma in vista della Terza Assemblea sinodale, in programma il 25 ottobre, cui seguirà l’Assemblea generale della Cei dal 17 al 20 novembre ad Assisi.

Il nuovo testo, frutto delle proposte emendate e integrate dai Gruppi di studio, si concentrerà sui tre capitoli già oggetto di lavoro nel quadriennio: «missione nello stile della prossimità», «formazione alla vita e alla fede», «corresponsabilità nella partecipazione e gestione delle strutture». Il processo sinodale continuerà coinvolgendo «la Cei nei suoi diversi organismi e il Comitato nazionale del Cammino sinodale, insieme ai facilitatori e ai delegati, attivando anche il livello regionale».