Sirio 26-29 marzo 2024
Share

Kiev

I giovani ucraini, tra legami alle radici e voglia di evasione

Dalle testimonianze raccolte dai preti ambrosiani in pellegrinaggio, le contraddizioni di una fascia d’età combattuta tra un forte nazionalismo e il desiderio di integrarsi con l’Europa, il riconoscimento dell’importanza di Dio e una scarsa pratica religiosa

di Davide MILANI

19 Aprile 2018

La seconda giornata del pellegrinaggio a Kiev dei preti ambrosiani dei primi 10 anni di ordinazione è stata caratterizzata da due incontri significativi: quello con l’associazione Emmanuel (che con i fondi del programma “Il Papa per l’Ucraina” sostiene le popolazioni del Donbass nell’est del Paese) e con una rappresentanza di giovani della città.

Tre universitari cattolici di Kiev (Yatoslav, Bogdan, Natalia) hanno dipinto il ritratto dei loro coetanei, raccontando così la propria esperienza nella società e nella chiesa. Sono giovani che, mentre studiano e lavorano, vivono la fede insieme all’impegno nel volontariato (tra gli scout, sulle ambulanze, per le missioni educative nelle zone di guerra…).

Sono 11 milioni le persone tra i 14 e i 36 anni. Per molti aspetti simili agli occidentali, con lo stesso disinteresse per la politica, la voglia di famiglia (specie le ragazze) e di affermazione lavorativa (soprattutto i maschi). Fortemente attaccati all’identità nazionale ucraina, ma nello stesso tempo desiderosi di una più decisa integrazione europea e disponibili a emigrare pur di realizzare i loro obiettivi. Una voglia di Europa che in realtà nasconde il desiderio di evadere dal soffocante clima post-sovietico. La volontà di lasciare il Paese è motivata anche dalla bassa qualità della scuola (pressoché solo pubblica) nonostante l’altissimo tasso di laureati (86%dei giovani). E se da una parte riconoscono l’importanza di Dio e si sentono fortemente appartenenti a una confessione religiosa, dall’altra registrano una bassissima partecipazione al culto. Con delle differenze geografiche: nella parte orientale del Paese, non essendoci chiese, i giovani non hanno pressoché alcuna educazione religiosa.

Sono stati gli stessi giovani a mettere in luce la fragilità delle famiglie (la metà delle quali si rompe entro i primi dieci anni di matrimonio), l’insofferenza per gli immigrati asiatici e la triste disponibilità di molte donne a prestarsi per la maternità surrogata.

A tracciare il bilancio degli incontri della giornata è stato il vescovo ausiliare monsignor Paolo Martinelli, che ha tenuto l’omelia nella celebrazione eucaristica per la pace presieduta dall’Arcivescovo monsignor Mario Delpini: «Abbiamo visto la tribolazione, la gioia, la fatica, la guerra, insieme a testimonianze di gioia e di carità, di pace – ha ricordato Martinelli -. Quanto vediamo qui interpella il nostro essere sacerdoti. Gli incontri di oggi ci cambiano perché guardare l’amore ci cambia. La missione di Gesù tocca anche la nostra vita di preti: lasciarsi prendere, mandare, inviare, istante dopo istante, insieme a colui che ci manda, insieme a coloro con cui siamo mandati».

A concludere la giornata, due ore di scambio cordiale e franco tra i giovani preti e l’Arcivescovo sul modo di essere prete, lo stile e i tempi del ministero, i passi in atto nella Chiesa ambrosiana, gli scenari futuri, il rapporto con la società.

Leggi anche

Kiev
Ismi Ucraina

Dal Papa e dalla Chiesa cattolica un sostegno prezioso all’Ucraina ferita

I preti ambrosiani pellegrini con l’Arcivescovo a contatto con la realtà di un conflitto che nel Paese ha provocato morti e profughi e che nel 2016 determinò il Pontefice a indire una colletta straordinaria a cui contribuì anche la Diocesi di Milano. Commoventi testimonianze dei frutti di quella solidarietà

di Davide MILANI

Kiev
Ismi Ucraina

«Cari fratelli venuti da Milano, benvenuti nella terra dei martiri»

Nella prima giornata del pellegrinaggio in Ucraina, nella chiesa di Sant’Alessandro i giovani preti ambrosiani sono stati ricevuti dal Vescovo latino, che ha descritto i drammi del passato e i travagli del presente. Nella riflessione dell’Arcivescovo, l’impegno a lavorare per il Sinodo minore, la disponibilità alla riforma del presbiterio e l’invito ad allargare gli orizzonti

di Davide MILANI

Dal 16 al 20 aprile
don andrea regolani Cropped

Pellegrinaggio Ismi, in Ucraina un’esperienza di accoglienza

Sarà lo stesso Arcivescovo, insieme ai Vicari episcopali e all’équipe della Formazione permanente del clero, a guidare i preti più giovani nel viaggio nella terra dove convivono Chiesa latina, greco-cattolica e ortodossa. Ne parla don Andrea Regolani

di Ylenia SPINELLI