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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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In Duomo

Clero, celebrazione penitenziale quaresimale

Presieduta dall’Arcivescovo martedì 28 febbraio dalle 10 alle 12: esame di coscienza con monsignor Calogero Marino (vescovo di Savona-Noli), confessioni individuali, testimonianze di un prete e di due coniugi

di monsignor Ivano VALAGUSSAVicario episcopale per la Formazione del clero

24 Febbraio 2023
Una celebrazione penitenziale degli anni scorsi

L’invito rivolto dall’Arcivescovo a tutta la Diocesi a vivere la Quaresima come «tempo di invocazione, di pensiero, di opere di penitenza e di preghiera per la pace» trova una risposta anche da parte del clero nella celebrazione penitenziale nel Duomo di Milano. Presbiteri e diaconi si raccoglieranno nella Cattedrale martedì 28 febbraio dalle 10 alle 12 per celebrare insieme l’amore misericordioso di Dio nella forma comunitaria del sacramento della riconciliazione. Il perdono che viene dal cuore del Padre è vera fonte di pace perché ridona la dignità di essere figli, rinnova nella fraternità le relazioni quotidiane, unisce le persone nella comunione e nella testimonianza al mondo del Vangelo.

Quest’anno l’esame di coscienza della celebrazione penitenziale sarà offerto da monsignor Calogero Marino, vescovo di Savona-Noli. Sarà lui a commentare il brano di Filippesi 4,4-9, in cui l’apostolo Paolo rivolge il suo invito a essere sempre lieti nel Signore attraverso una umanità amabile perché paziente, mite e magnanime; «una umanità che nelle azioni quotidiane coltiva tutto ciò che è vero, apprezzabile, giusto, puro e onorato».

Dopo la confessione individuale e il ringraziamento comunitario per il dono della riconciliazione, due saranno le condivisioni fraterne: quella di un presbitero che vive l’esperienza di vita comune con altri confratelli e quella di una coppia di sposi che condividono brevi tratti di cammino con alcuni presbiteri.

L’Arcivescovo, che presiederà la celebrazione, concluderà la preghiera con l’indicazione al clero della penitenza e l’invito a testimoniare e condividere nel proprio ministero la pace di Dio.