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A Sesto la Veglia dei Lavoratori

L'appuntamento con l'Arcivescovo è per la sera del 30 aprile. Si rifletterà sulle problematiche del lavoro e della casa e sul più generale disagio delle famiglie

5 Giugno 2008

24/04/2008

In preparazione alla Festa dei Lavoratori del 1° maggio, mercoledì 30 aprile, a Sesto San Giovanni, è in programma la Veglia diocesana dei lavoratori con il cardinale Dionigi Tettamanzi. L’appuntamento è presso la parrocchia di San Giovanni Battista (via U. Fogagnolo 96 – MM1, Sesto Rondò): alle 20.30 l’accoglienza, alle 21 la Veglia e la riflessione dell’Arcivescovo.

La scelta di Sesto San Giovanni non è casuale. Quest’anno, infatti, si celebra il trentennale della morte di Paolo VI, il Pontefice che in diverse occasioni, proprio in questa città, rivolse la sua parola ai lavoratori. Sono trascorsi 25 anni anche dal discorso che a Sesto tenne Giovanni Paolo II in occasione della sua visita a Milano per il Congresso Eucaristico (21 maggio 1983). Sulla scia di questi illustri testimoni, la Veglia affronterà, nella linea del piano pastorale, il rapporto tra famiglia, lavoro e casa.

La riflessione sul disagio familiare non può limitarsi alle tematiche della casa e del lavoro – che pure vanno ripensate quali esigenze fondamentali -, ma deve partire dalla consapevolezza di diverse situazioni di difficoltà, che insieme formano una barriera dalla quale il cammino di una famiglia risulta ostacolato.

In questa lettura complessiva si inseriscono i ragionamenti sul lavoro (necessità del doppio reddito da parte dei due coniugi e conseguente impossibilità o non convenienza del part-time, precarietà sempre più diffusa non solo all’inizio della carriera, complicata conciliazione per la donna di impiego e maternità) e sulla casa (alti costi e mutui ardui da ottenere), che portano a una inevitabile conclusione: vanno ristudiate in modo serio e concreto le politiche familiari, da impostare più su servizi accessibili che non su sovvenzioni in danaro.

Temi che saranno centrali nel terzo itinerario del Percorso pastorale e sui quali il cardinale Tettamanzi avvierà la riflessione.