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Cei

Zuppi: «Collaborare con le istituzioni per il futuro dell’Italia»

Il Cardinale ha dedicato la parte centrale della sua introduzione al Consiglio permanente alla situazione del Paese, attanagliato in primo luogo dai «morsi della crisi economica in atto»

di Agensir

23 Gennaio 2023
Il cardinale Matteo Zuppi (foto Siciliani / Gennari / Sir)

«Grandi e impegnative sfide per il bene dell’Italia aspettano il nuovo Governo, cui rinnovo i migliori auguri, assicurando che la Chiesa, in spirito di cooperazione, continuerà il suo impegno per l’intera comunità italiana, per i più deboli, per la coesione della società, per l’educazione e il bene comune». Il cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Cei, ha dedicato la parte centrale della sua ampia introduzione al Consiglio permanente della Cei – in corso a Roma fino al 25 gennaio – alla situazione del Paese, attanagliato in primo luogo dai «morsi della crisi economica in atto».

«La povertà nel nostro Paese è aumentata in modo considerevole a partire dalla crisi del 2008 e con essa la diseguaglianza dei redditi, della ricchezza e delle opportunità», la denuncia del presidente della Cei, che ha definito «prezioso» il lavoro che Caritas Italiana, con altri uffici della Conferenza Episcopale, sta facendo: «Un monitoraggio della situazione, avanzando anche proposte nel merito».

«La pandemia, che ancora mostra temibili colpi di coda, è stata una calamità che ha provocato tante, troppe morti, e toccato con dolore tante famiglie e comunità – ha ricordato Zuppi -. A motivo poi della crisi bellica il nostro Paese sta pagando gli aumenti dei costi dell’energia, che intaccano il potere d’acquisto di famiglie. Sentiamo decisiva la programmazione del Pnrr e la preoccupazione che questo sia davvero la costruzione di un sistema e di strutture e infrastrutture capaci di dare sicurezza per il futuro, di vincere il precariato e offrire speranze e garanzie», l’appello: «Questo richiede una determinazione e una collaborazione unica, uno sguardo largo, verso il futuro, non ridotto al contingente e piegato a interessi di parte o speculativi».