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Santuari mariani

E il Bambin Gesù scese a giocare…

di Luca FRIGERIO Redazione

26 Aprile 2010

All’origine del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta vi è un prodigio di infinita tenerezza: un fanciullo sordomuto che trova come compagno di giochi lo stesso Bambino Gesù, “sceso” dalle ginocchia della Madre, là da dove era stato dipinto con affettuosa eleganza da Gregorio de’ Zavattari nella seconda metà del XV secolo. Il miracolo, avvenuto in una giornata primaverile del 1555, venne subito accolto con entusiasmo, anche perché a raccontarlo fu lo stesso ragazzino, improvvisamente risanato…
Accanto all’esistente chiesa di San Nicolao, le famiglie corbettesi, confortate dal sostegno di san Carlo Borromeo, decisero di costruire così una nuova cappella per accogliere il miracoloso affresco, già divenuto oggetto della devozione di innumerevoli pellegrini. Tanto che, ai primi del Seicento, si rese necessaria la realizzazione di un complesso ancora più ampio, il cui cantiere si protrasse fino a tutto il XVIII secolo. Ancor oggi alla Cappella del Miracolo, posta al piano superiore, si accede attraverso due rampe di scale in marmo rosso: l’ambiente è barocco, sormontato da una cupola, decorato da ricche suppellettili sacre e dominato da un ampio altare settecentesco. Particolarmente interessante è la cospicua raccolta di ex voto, il cui insieme testimonia l’evoluzione dell’arte devozionale “popolare” dalla fine del Cinquecento ai nostri giorni.
Info: tel. 02.9779038 All’origine del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta vi è un prodigio di infinita tenerezza: un fanciullo sordomuto che trova come compagno di giochi lo stesso Bambino Gesù, “sceso” dalle ginocchia della Madre, là da dove era stato dipinto con affettuosa eleganza da Gregorio de’ Zavattari nella seconda metà del XV secolo. Il miracolo, avvenuto in una giornata primaverile del 1555, venne subito accolto con entusiasmo, anche perché a raccontarlo fu lo stesso ragazzino, improvvisamente risanato…Accanto all’esistente chiesa di San Nicolao, le famiglie corbettesi, confortate dal sostegno di san Carlo Borromeo, decisero di costruire così una nuova cappella per accogliere il miracoloso affresco, già divenuto oggetto della devozione di innumerevoli pellegrini. Tanto che, ai primi del Seicento, si rese necessaria la realizzazione di un complesso ancora più ampio, il cui cantiere si protrasse fino a tutto il XVIII secolo. Ancor oggi alla Cappella del Miracolo, posta al piano superiore, si accede attraverso due rampe di scale in marmo rosso: l’ambiente è barocco, sormontato da una cupola, decorato da ricche suppellettili sacre e dominato da un ampio altare settecentesco. Particolarmente interessante è la cospicua raccolta di ex voto, il cui insieme testimonia l’evoluzione dell’arte devozionale “popolare” dalla fine del Cinquecento ai nostri giorni.Info: tel. 02.9779038