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Segno di speranza che testimonia che il tempo è nelle mani del Creatore

fratel Michele Trabacchino

È passato un anno dallannuncio del lockdown che ha chiuso in casa milioni di italiani. È stataraggiunta la quota terribile dei 100.000 morti e ancora abbiamo impressa nella mente e nel cuorela pesantezza del silenzio di quei giorni. Passeggiando nei dintorni del nostro Duomo ho scorto la magnolia fiorita che ogni anno regala uno spettacolo unico, spettacolo che fa pregare con san Paolo: Dovè, o morte, la tua vittoria? Dovè, o morte, il tuo pungiglione?.Ogni anno migliaia di persone le passano davanti. Alcuni distratti, altri più attenti e meravigliati… scattano una foto, sorridono e vanno. Per tutto l’anno la magnolia pammirare, nel silenzio dei suoi rami spogli, ammantata di nebbia o bagnata dalla pioggia e talvolta coperta di neve, l’immensità della bellezza della casa di Dio. Non è stata creata loquace, né corritrice, è statacreata possente, con le braccia allargate, silenziosa e bellissima; la sua bellezza però non è ostentata, è rivelata per poco e solo ai più attenti, solo a chi per un anno intero aspetta quel momento. È come Dio: la sua bellezza lascia senza fiato, la sua possenza, la sua forza non hanno pari, il suo tempo è l’eternità che trascorre a prendersi cura della casa che più ama: il cuore dell’uomo. Ogni anno sboccia, si, anche in quest’anno pieno di angosce e dolori, preoccupazioni e tristezze. Anche Lui come la magnolia, si rivela all’animo più attento, a quello che cerca il suo volto; anche lui sboccia per i buoni e per i cattivi e ripara chi si rifugia all’ombra delle sue ali. È una creatura specchio del suo Creatore e saessere il sorriso dentro al pianto del cuore che le si rivolge in cerca di un istante di gioia. La brezza leggera che muove i fiori dei suoirami è come la carezza del Signore che leggera solleva il cuore angosciato dell’uomo.

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