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Il sentiero di Isaia

4950 - per_appuntamenti Redazione Diocesi

23 Novembre 2009

Siamo ormai sul ‘crinale apocalittico’ della storia: in un versante c’è la distruzione della terra e dell’intera famiglia dei popoli che la abitano, nell’altro versante c’è la ‘fioritura messianica dei mille anni’ intravista da Isaia, da San Paolo e da San Giovanni: i popoli di tutta la terra e le loro guide politiche e culturali sono oggi chiamate a fare questa estrema scelta.

Per non compiere il ‘suicidio globale’ e per andare, invece, nel versante della pace millenaria, bisogna accettare il metodo indicato dal Profeta Isaia: bisogna, cioè, trasformare i cannoni in aratri ed i missili in astronavi e non devono più i popoli esercitarsi con le armi.

Ciò esige una generale e profonda revisione dei concetti, dei metodi e dei fini nella teoria e nell’azione politica, esige una nuova metodologia capace di edificare nell’unità e nella pace una società nuova e proporzionata a questa epoca: la metodologia del Vangelo, che impone a tutti i popoli di amarsi e di integrarsi reciprocamente come membri solidali di un unico corpo.

Tutto questo richiede la promozione a tutti i livelli, da quello economico a quello spirituale, culturale e politico, di tutti i popoli, antichi e nuovi, della terra; esige, in particolare, una tale strutturazione del sistema economico da permettere di fondare saldamente sul lavoro la comune società dei popoli e delle nazioni: una città nuova attorno alla fonte antica, come disse papa Giovanni XXIII.

dal messaggio di Giorgio La Pira alla Comunità degli scrittori europei Firenze 1962