Saluti dalla Grotta della Natività del Nostro Signore Gesù Cristo.
Il conflitto regionale in Terra Santa sta causando molte sofferenze, e a farne le spese è innanzi tutta la popolazione civile.
La gente è senza speranza, debole e vulnerabile.
I bambini sono quelli che pagano il prezzo più alto, venendo privati delle esigenze basilari, della loro fanciullezza.
Dal Settembre 2000, i palestinesi che vivono nei territori occupati devono confrontarsi con una situazione economica politica di grande incertezza, con tutto quello che questo comporta.
La ripetuta chiusura dei territori ha causato una forte crescita del numero dei disoccupati, che hanno raggiunto il 60% del totale della forza lavoro.
Dall’inizio del conflitto sempre più lavoratori hanno visto ridurre i propri introiti, a causa del crollo di vari settori principalmente il turismo.
Oltre il 40% della popolazione è considerata sotto la soglia di povertà (secondo un stima della Nazioni Unite il reddito medio non supera il dollaro al giomo).
Questa situazione sta causando grande miseria: intere famiglie ora dipendono dalle associazioni caritative per la loro sopravivenza.
Il mondo si confronta con una grande sfida: il bisogno di costruire una società in cui tutti i membri della famiglia umana possano realizzarsi e godere pienamente di quel bene naturale che è la dignità della persona.
Noi come francescani, abbiamo una visione del futuro che mira a ridare la speranza, per cui è fondamentale l’imperativo umano e morale di una pace giusta, basata sulla comprensione, il perdono e la riconciliazione.
La Custodia di Terra Santa e la Parrocchia, operando in questo difficile ambiente di povertà e privazione, cercano di agire per portare aiuto e sollievo alla popolazione con i mezzi ancora disponibili ed identificando continuamente i bisogni immediate. Pace e Bene
fr. Amjad Sabbara
parroco di Santa Caterina di Betlemme
(Basilica della Natività)