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Ci sono molti modi in cui il mistero di Dio si racconta

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“Gli enormi e rapidi cambiamenti culturali richiedono che prestiamo una costante attenzione per cercare di esprimere le verità di sempre in un linguaggio che consenta di riconoscere la sua permanente novità. Poiché, nel deposito della dottrina cristiana «una cosa è la sostanza […] e un’altra la maniera di formulare la sua espressione»” (papa Francesco, Evangelli Gaudium, 41).

 

“Se l’albero della Chiesa deve essere vivo, noi dovremmo parlare della Trinità [e della ascensione e degli altri misteri della vita cristiana…] con gli uomini e le donne del nostro tempo e imparare da loro a questo riguardo, anche nell’eventualità che non siano cristiani. È necessario per noi leggere gli scrittori, guardare i film, ascoltare le musiche di quelli che meglio capiscono l’amore, senza curarci se si tratti di cristiani o no” (T. Radcliffe, Essere cristiani nel XXI secolo,  26).

Il respiro di Dio diventa linguaggio, nelle storie di Gesù. E in tutte le storie che si lasciano raggiungere da quel Respiro, che si schiudono al mondo perché radicate nella Parola: bibliche o meno, cristiane oppure no, quando affrontano i grandi temi dell’umana avventura vogliono nutrire il cuore e spalancare orizzonti. Dio è Dio: non sopporta di essere rinchiuso in confini, fossero anche quelli (peraltro sempre sfumati e misteriosi) della Chiesa Cattolica Romana.

Ci sono molti modi in cui il mistero di Dio si racconta.

Per questo sono tanti i modi in cui siamo autorizzati a raccontar di Lui.

 

Invitiamo chi fosse interessato a proporre percorsi di lettura di questo tipo a contattare l’Apostolato Biblico, per segnalare le proprie iniziative, che verranno fatte conoscere alla Diocesi, o per attivare sul proprio territorio i percorsi già esistenti e qui segnalati.

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