Venerdì Santo – Passione del Signore Is 49,24-50,10; Is 52,13-53,12; Mt 27,1-56 «Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti». (Is 53,4-5) Isaia dipinge al vivo le sofferenze di un giusto, ucciso dalla cattiveria degli uomini. Non se ne conosce il nome, ma nel Vangelo è descritta la stessa situazione e il Sofferente, l’Umiliato, il Trafitto è il Signore Gesù; il medesimo faceva del bene, guarendo gli ammalati, risuscitando i morti, moltiplicando il pane per sfamare le folle. Perché è stato ucciso? In Isaia troviamo la risposta. Ucciso al posto dei peccatori ben più meritevoli di condanna e, grazie al suo sacrifico, altri sono stati salvati. Un Dio che muore in croce è un evento salvifico inimmaginabile e di una portata inaudita: può solo salvare l’universo, tutti gli uomini, quelli di ieri, d’oggi e di domani. E tra loro ci siamo anche noi. Grazie Gesù, e perdonaci. Preghiamo O Padre, che nella gloriosa morte del tuo Figlio, hai posto il fondamento della riconciliazione e della pace, apri il nostro cuore alla vera conversione e fa’ di noi i testimoni dell’umanità nuova. (dalla Liturgia) [da: La Parola ogni giorno – NASCERE DA ACQUA E SPIRITO – Santità battesimale – Quaresima 2011 – Centro Ambrosiano]