Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo
Share

La preghiera e il pensiero del giorno

Rimanete in me ed io in voi: io sono la vite, voi i tralci.

13 Maggio 2010

  Ascensione del Signore At 1,6-13a; Sal 46; Ef, 4 7-13; Lc 24,36b-53 «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare al cielo». (At 1,11) Gli uomini in bianche vesti svegliano i discepoli, assorti nella visione del loro Maestro che – senza più peso terreno – si è alzato da terra e ormai è lontanissimo, invisibile sopra le nubi. Sono angeli, letteralmente “messaggeri”: ripetono infatti l’annuncio che Gesù ha appena lasciato, l’ultimo: «Riceverete la forza dello Spirito Santo che scenderà su di voi… e mi sarete testimoni a Gerusalemme…». Dunque, i discepoli non sono soli. Nemmeno per un attimo il Maestro lascia i suoi senza una gui da, per una missione che sa essere tanto più esigente delle forze umane. Con la voce dei messaggeri, li anima da subito a rimettersi in cammino: «…Perché state a guardare il cielo?», offrendo la certezza che ci sarà un nuovo incontro: «Verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cie lo». Il quando di questo incontro non è detto: all’ultima domanda prima di perderlo alla vista, Gesù ha risposto: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere» (At 1,7). Dunque, tutta la vastità del tempo, e tutta la vastità dello spazio “fino ai confini della terra” si aprono davanti agli occhi dei discepoli di Gesù, mentre chi ha vi sto, racconti. Chi ha scelto di radicare in Lui la sua vita, si la sci mondare, potare, non si separi dalla vite, e porterà frutto. Ci siamo anche noi, lì ad ascoltare gli angeli che ci dicono che se ci fermiamo a guardare il cielo, è solo per comprendere qual è davvero il nostro cammino sulla terra. Perché possa tornarci, il cielo, sulla terra. Preghiamo Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba. Cantate inni a Dio, cantate inni, cantate inni al nostro re, cantate inni. (dal salmo 46) [da La Parola di ogni giorno, Ragione della nostra libertà – Pasqua 2010, Centro Ambrosiano]