At 3,17-24; Sal 98(99); 1Cor 5,7-8; Lc 24, 1-12 «Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza. Ma Dio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti». (At 3,17-18) Queste parole del secondo discorso di Pietro ricordano quelle pronunciate da Gesù in croce: «Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34), e quelle che accompagnano il suo pianto su Gerusalemme «… non hai conosciuto il tempo della tua visita» (Lc 19,44). Luca riassume nell’ignoranza, cioè nell’incapacità di riconoscere nell’uomo di Nazareth l’inviato di Dio, le cause che hanno portato all’uccisione di Gesù (cfr. At 13,27). Eppure, e questa è la Buona Notizia, neanche l’ignoranza e le sue conseguenze hanno impedito che l’intenzione salvifica di Dio giungesse a compimento, anzi, sia i profeti che lo stesso Gesù avevano annunciato la sofferenza e la morte come “necessità”: «Bisogna che il figlio dell’uomo sia consegnato » (Lc 24,7). «Convertitevi, dunque, e cambiate vita» prosegue Pietro (At 3,19): come agli inizi della vita pubblica di Gesù, negli inizi della vita della chiesa risuona l’appello a volgersi interamente alla grazia del Vangelo, ascoltando e ricordando le parole di Gesù e divenendo testimoni della risurrezione. Preghiamo Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, ma il Signore è stato mio aiuto. Ti rendo grazie perché mi hai esaudito, perché sei stato la mia salvezza. (dal salmo 117) [da: La Parola ogni giorno – LA NOSTRA LETTERA SIETE VOI – Santità ministeriale – Pasqua 2011 – Centro Ambrosiano]