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Letture Rito Ambrosiano

Sap 1,1-11b; Sal 85; Mc 10,1-12

21 Febbraio 2011

Lunedi, 21 Febbraio 2011  LETTURA Lettura del libro della Sapienza 1, 1-11b Amate la giustizia, voi giudici della terra, / pensate al Signore con bontà d’animo / e cercatelo con cuore semplice. / Egli infatti si fa trovare da quelli che non lo mettono alla prova, / e si manifesta a quelli che non diffidano di lui. / I ragionamenti distorti separano da Dio; / ma la potenza, messa alla prova, spiazza gli stolti. / La sapienza non entra in un’anima che compie il male / né abita in un corpo oppresso dal peccato. / Il santo spirito, che ammaestra, fugge ogni inganno, / si tiene lontano dai discorsi insensati / e viene scacciato al sopraggiungere dell’ingiustizia. / La sapienza è uno spirito che ama l’uomo, / e tuttavia non lascia impunito il bestemmiatore per i suoi discorsi, / perché Dio è testimone dei suoi sentimenti, / conosce bene i suoi pensieri / e ascolta ogni sua parola. / Lo spirito del Signore riempie la terra / e, tenendo insieme ogni cosa, ne conosce la voce. / Per questo non può nascondersi chi pronuncia cose ingiuste, / né lo risparmierà la giustizia vendicatrice. / Si indagherà infatti sui propositi dell’empio, / il suono delle sue parole giungerà fino al Signore / a condanna delle sue iniquità, / perché un orecchio geloso ascolta ogni cosa, / perfino il sussurro delle mormorazioni non gli resta segreto. / Guardatevi dunque da inutili mormorazioni, / preservate la lingua dalla maldicenza. SALMO Sal 85 (86) ® Donami un cuore semplice, Signore. Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce delle mie suppliche. Fra gli dèi nessuno è come te, Signore, e non c’è nulla come le tue opere. ® Mostrami, Signore, la tua via, perché nella tua verità io cammini; tieni unito il mio cuore, perché tema il tuo nome. ® Ti loderò, Signore, mio Dio, con tutto il cuore e darò gloria al tuo nome per sempre, perché grande con me è la tua misericordia: hai liberato la mia vita dal profondo degli inferi.® VANGELO Lettura del Vangelo secondo Marco 10, 1-12 In quel tempo. Partito di là, il Signore Gesù venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione “li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola”. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».