«Voi siete ragazzi e ragazze come gli altri, ma qualcosa vi distingue. Vorrei dire tre parole per dire la vostra originalità, anche come incoraggiamento per il prossimo oratorio. Siete originali perché siete fiduciosi, sapete pregare anche quando le cose non vanno bene e questa è una grande originalità in questo mondo triste. Siete originali perché servite, avete gusto a vedere la gioia che procurate. Originali perché siete insieme in questo mondo così individualista: avete stima gli uni degli altri e siete capaci di perdonare. Conoscete Gesù e avete stima di voi stessi. Voi siete quelli originali perché vi dedicate al bene che fa contenti gli altri e siete a servizio della gioia».
La festa
Una gioia che contagia l’intera piazza del Duomo gremita di oltre cinquemila ragazze e ragazzi, in maggioranza adolescenti sopra i 14 anni, trasformandola, per una sera, in un grande oratorio a cielo aperto, tra canti, balli, testimonianze, ma anche riflessione e preghiera.

È la sempre attesissima e, ormai, tradizionale festa con l’Arcivescovo che, conferendo il mandato agli educatori, dà il via simbolico all’esperienza dell’oratorio feriale 2025 intitolato “Toc toc. Io sono con voi tutti i giorni”. Un invito, in questo anno del Giubileo, ad aprire idealmente le porte e a riconoscere nella speranza un dono da accogliere e condividere.
Appunto, con responsabilità e con gioia, come dice il vescovo Mario Delpini, accolto da un’ovazione mentre a lungo saluta i gruppi oratoriani prevenienti da tutta la Diocesi che, già da ore prima del momento corale in piazza Duomo, si erano impegnati in laboratori tematici, tanto che anche il severo cortile della Curia arcivescovile si era colorato delle magliette arancioni degli educatori e della loro animazione. Quella che non poteva non continuare, in un crescendo di entusiasmo, davanti alla magnifica facciata del Duomo rosata e screziata, finalmente, di un timido raggio di sole serale, mentre va in scena – è proprio il caso di dirlo – la kermesse, articolata nei momenti dedicati alla memoria e al rito, rivisitato in maniera particolarissima anche attraverso un gioco di palloncini colorati su cui sono state scritte le 30 parole che ci accompagneranno le 6 settimane dell’oratorio estivo.
E, poi, naturalmente il momento della speranza, il vero motivo conduttore dell’oratorio 2025, per cui vengono proposte anche brevi interviste realizzate con alcuni giovani e la testimonianza di don Massimo Bellotti della Cooperativa Sociale Promozione Umana (fondata da don Chino Pezzoli) per il recupero di tossicodipendenti in 11 strutture di cui 10 in Lombardia e una in Sardegna, con 400 operatori impegnati. «Per le persone che sono cadute – scandisce il sacerdote, raccontando anche la propria personale esperienza di malattia – la speranza è poter rialzarsi».
«Voi siete diversi tra voi. Ma cos’è che vi rende una folla che io incontro così volentieri? Ciò che è comune a tutti voi è che siete originali, originali», ripete il vescovo Delpini, cui sono accanto il vicario episcopale di settore, don Giuseppe Como e il direttore della Fom, don Stefano Guidi, rivolgendosi direttamente ai giovani che ha davanti. E che lo festeggiano nei suoi 50 anni di ministero sacerdotale con la foto di gruppo con gli oltre 60 preti presenti in piazza e con il dono del bel volumetto fotografico “Kaire!” che ricorda, in tante istantanee, i momenti più belli delle scorse esperienze oratoriane. Magnifico anche il colpo d’occhio della suggestiva scritta “Toc Toc” che si disegna in piazza, creata dagli animatori stessi e ripresa da un drone.
«Ragazzi originali»
Infine, l’intervento conclusivo. «Sì, voi siete ragazzi e ragazze come tutti gli altri, cioè anche voi avete il cellulare, anche voi avete come ideale supremo quello di andare a mangiare la pizza», scherza il vescovo Delpini che, subito, però si fa serissimo. «Eppure c’è qualcosa che vi distingue. La verità è che voi siete originali. Voi siete originali perché siete fiduciosi perché avete una visione della vita che è piena di speranza; avete accolto una parola che vi ha dato fiducia. Voi siete originali perché siete fiduciosi e sapete pregare. Ecco, questa è una grande originalità in questo mondo triste, in mezzo a tutta la gente che va in giro come se stesse andando sempre a un funerale. Voi siete originali perché servite. Molti, invece, desiderano essere serviti o non fare niente; molti pensano che i loro capricci siano la strada verso la felicità. Voi siete originali perché siete insieme. Insieme: vi volete bene e cercate di aiutarvi a vicenda, e magari imparate a conoscervi; avete stima gli uni per gli altri. Voi siete insieme perché, se uno ha sbagliato, siete capaci di perdonarlo e di accoglierlo».

È ormai scesa la sera quando, dopo la consegna del mandato agli educatori, la recita corale del Padre Nostro e la benedizione suggellano la festa con un augurio dell’Arcivescovo di «buona estate» e l’ultima raccomandazione: «Siete benedetti da Dio, siate benedizione per tutti quelli che vi incontrano».
A partire da lunedì 9 giugno, sotto la guida di sacerdoti, religiosi e religiose, giovani educatori e volontari, gli animatori aiuteranno i più piccoli a vivere al meglio l’oratorio estivo. Saranno circa 40mila, in tutta la Diocesi, gli adolescenti coinvolti, a cui si aggiungeranno 10mila volontari adulti, coordinati da sacerdoti, suore, religiosi ed educatori, a supporto di circa 300mila bambini e ragazzi (dai 6 ai 13 anni). Un’esperienza che, da sempre, è un valore aggiunto della Chiesa ambrosiana con numeri, come ha notato ancora monsignor Delpini a margine, che «sempre ci stupiscono perché la loro gestione comporta grandi responsabilità, ma che dicono che questi ragazzi sono affidabili, ci si può fidare di loro e scommettere sulla possibilità che vi siano anche oggi, anche nelle nostre terre, oasi di felicità. La mia speranza è che questi ragazzi aprano la porta, facciano amicizia con Gesù e trovino la strada che dà alla vita un significato. La speranza è una risposta a una promessa: non sono tanto io che devo avere speranza su di loro, ma loro che devono sentire “Toc Toc, cioè una persona che bussa alla porta e che offre a loro la vita nuova».






