Fin da subito disegnano abiti, controllano la qualità dei capi, si esercitano nel creare acconciature o riparano computer, grazie a un modello di «impresa simulata» che richiede di rispondere, in classe, a vere e proprie commesse di lavoro. E dal secondo anno iniziano lo stage in azienda, dove possono essere assunti in apprendistato già mentre stanno terminando il loro percorso di formazione professionale.
È orientato all’apprendimento pratico l’ECFop di Lissone, Ente cattolico di formazione professionale, parte di una rete di cinque istituti che tra Milano e la Brianza formano circa 1800 ragazzi: 350 gli alunni nella sede di Lissone, che venerdì 11 aprile sarà una delle tappe della visita pastorale dell’Arcivescovo. Se nelle classi di moda le ragazze sono in prevalenza, spiega la coordinatrice Gabriella Magni, nel corso di acconciatura la nuova tendenza dei barber ha portato negli ultimi anni a una frequenza divisa sostanzialmente a metà tra maschi e femmine. «Il nostro punto di forza è la stretta collaborazione con il territorio – sottolinea -, in modo che i professionisti che formiamo possano trovare uno sbocco lavorativo al termine del loro percorso». Per questo, ricorda la coordinatrice, «i nostri percorsi sono progettati in modo che i ragazzi inizino subito a capire quali sono le realtà lavorative per cui si stanno formando e quali sono le competenze che devono sviluppare».

Una scommessa sulla formazione sostenuta da una forte convinzione educativa. L’utenza è molto eterogenea: molti ragazzi arrivano da situazioni familiari o sociali complesse. Su di loro spesso pesa il retaggio che porta a indirizzare alla formazione professionale proprio i ragazzi più “difficili”, quelli che più faticano a stare in classe. «Il nostro primo obiettivo – sottolinea Magni – è dunque educare i ragazzi al fatto che anche loro hanno competenze e punti di forza; e, quindi, che se sono indirizzati sulla via giusta possono riuscire. Naturalmente dobbiamo lavorare sulle loro passioni; con alcuni mettiamo in atto anche percorsi di riorientamento, per portarli al settore a cui sono più interessati». Un percorso che d’altra parte favorisce anche chi capisce di voler proseguire, grazie alla recente riforma che consente anche a chi termina i quattro anni dell’istituto professionale di accedere direttamente all’alta specializzazione degli Its Academy.

Non basta però il solo lato formativo, arricchito da occasioni di incontro con le imprese e da esperienze pratiche per acquisire anche le nozioni più teoriche, come un recente incontro col Sindaco e il Consiglio comunale di Lissone, dove i ragazzi hanno affrontato i problemi del territorio. «Bisogna voler bene ai ragazzi per riuscire a trasmettere loro qualcosa – confida Magni -: se si sentono accolti, rispettati, amati allora si aprono». Saranno dunque gli stessi alunni a raccontare la propria esperienza all’Arcivescovo. A cui, svela la coordinatrice, «doneremo un lucernario stampato in 3D proprio dai ragazzi del corso di informatica».
In questo spirito anche l’ora di religione – obbligatoria dato l’orientamento cattolico dell’istituto – è un momento a cui partecipare volentieri. «Siamo uno spaccato della società, quindi abbiamo ragazzi di credo differente – mette in luce Magni -: per i ragazzi è un’occasione di condivisione e di confronto in cui si impara anche a rispettare la fede degli altri».







