Una lunga tradizione artigianale è la caratteristica della città-laboratorio di Lissone, tra botteghe e mobilifici, nel Decanato che sta ospitando la visita pastorale di monsignor Delpini. Se i numeri degli artigiani non sono però più quelli di qualche decennio fa, in città circa trecento imprese sono legate all’arredo e, secondo gli ultimi dati di Confartigianato, in provincia di Monza il settore del legno impiega quasi 11 mila addetti, mentre due terzi delle 1.800 imprese sono artigiane.
Siamo in un vasto Decanato, che offre tutti i possibili livelli di organizzazione pastorale: dal “capoluogo” – le cui sette parrocchie sono riunite in un’unica Comunità pastorale (con 51 mila abitanti) – alla comunità formata da Biassono, Macherio e Sovico, fino a Vedano al Lambro, autonomo rispetto alle altre parrocchie. A Lissone sono ben 523 le famiglie che fanno riferimento alle quattro scuole dell’infanzia parrocchiali, mentre le società sportive raccolgono circa duemila ragazzi.
Ovunque si percepisce il desiderio di essere comunità, anche dopo la conclusione di percorsi come, per esempio, il corso fidanzati che continua, dopo le nozze, nel gruppo “Sposi primi passi”, oppure in occasione delle vacanze invernali o del campeggio, a cui le famiglie partecipano con entusiasmo.
Nella Comunità pastorale di Biassono, Macherio e Sovico, invece, con le grandi chiese al centro degli abitati, persiste un certo spirito identitario, in ogni parrocchia c’è un gruppo missionario e sono ospitati diversi seminaristi del Pime. Si nota anche qui un forte impegno per far crescere una mentalità comunitaria: tra le iniziative, la grande partecipazione degli adulti alla catechesi e alla lectio divina, che in Quaresima raccoglie costantemente oltre cento persone. I gruppi ecclesiali sono tra le associazioni più attive: dal centro culturale promosso da Comunione e liberazione al gruppo locale di Azione cattolica, con i diversi appuntamenti che incontrano l’interesse di tutta la comunità.
La conoscenza reciproca è anche la chiave del gruppo “EnJoin”, onlus fortemente voluta da un gruppo biassonese per favorire l’inclusione sociale sul territorio di giovani con disabilità e fragilità sociale. Un fine settimana al mese organizza un momento di svago insieme ai ragazzi e ha da poco inaugurato la “Casa don Simone”, in memoria del coadiutore dell’oratorio morto improvvisamente tre anni fa, a soli 39 anni: uno spazio a disposizione dei ragazzi di “EnJoin” come una vera e propria casa.




