Sirio 13 -19 maggio 2024
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Ismi

Giovani preti con l’Arcivescovo nella Regione Sabina

Dall'8 al 12 aprile i sacerdoti del primo decennio d'ordinazione, guidati da monsignor Delpini, visiteranno Norcia, Amatrice, Rieti, Greccio, L’Aquila e Cascia: un territorio caratterizzato dalle figure di San Benedetto, Santa Rita e Celestino V e da presenze di vita monastica e religiosa, ma anche segnato dal terremoto del 2009 e dalla successiva ricostruzione

di don Andrea REGOLANI

7 Aprile 2024
Piazza Duomo a L'Aquila

«Gli si fece vicino…» (Lc 10, 34) – Prossimità a Dio e al suo popolo

Il pellegrinaggio è sempre un’occasione di fraternità, di condivisione della preghiera e di incontro con altre realtà ecclesiali e culturali. Anche quest’anno i preti del primo decennio di ordinazione presbiterale hanno l’occasione di vivere il pellegrinaggio con l’Arcivescovo e i Vicari episcopali di Zona da lunedì 8 a venerdì 12 aprile.

La meta è il centro Italia. Le città di Norcia, Amatrice e L’Aquila sono state segnate dal terremoto e ora vivono lo sforzo della ricostruzione: è la ricostruzione degli edifici, ma soprattutto delle comunità e delle persone. La Chiesa, toccata anch’essa nei luoghi di culto e nella vita delle comunità, vive la vicinanza, la carità e l’annuncio della speranza in un tempo lungo di ripresa.

Questi luoghi, così belli naturalisticamente, sono anche presenza plurisecolare di vita monastica e religiosa: i Benedettini (Norcia) e i Francescani (Rieti e Greccio). In modo diverso e complementare il tema della pace attraversa le due spiritualità. La loro presenza è stimolo a cercare una pace che parte dalla dimensione religiosa personale e si allarga alla vita fraterna dentro la Chiesa come segno per una fraternità universale e speranza per una umanità nuova che ritrovi la pace.

La figura di San Benedetto sostiene la riflessione sull’Europa, di cui è patrono: le sue radici cristiane e il suo futuro, nell’imminenza anche delle elezioni del Parlamento europeo.

A L’Aquila importante è la Perdonanza Celestiniana. Essa fu la prima indulgenza, voluta dal neoeletto papa Celestino V, in un tempo in cui essa era riservata ai pellegrini di Terra Santa o a chi poteva fare grandi offerte pecuniarie. Al contrario Celestino V volle che l’indulgenza fosse aperta veramente a tutti. È una provocazione importante per la Chiesa che si sta preparando all’anno giubilare 2025.

La figura spirituale di Santa Rita da Cascia, infine, così cara al popolo di Dio, provoca il ministero presbiterale nel desiderio e nell’impegno di vivere vicini agli uomini e le donne delle comunità cristiane a cui il prete è mandato e affidato.