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L’Ufficio Beni Culturali richiama l’attenzione su numerose segnalazioni della Soprintendenza riguardanti interventi non autorizzati su beni tutelati

Ufficio Beni Culturali o Ufficio Reclami? E’ la domanda che ci siamo posti recentemente, vista la quantità di segnalazioni o di richiami inviati ai Parroci, ai religiosi e ai loro tecnici da parte della Soprintendenza (e trasmessi a noi per conoscenza) per la inosservanza delle normali vie di interlocuzione con gli Enti di tutela.

In particolare le segnalazioni della Soprintendenza riguardano:

  1. richieste inoltrate direttamente dalle parrocchie alla Soprintendenza per pareri ufficiali su “pre-progetti”;
  2. richieste di verifiche di interesse culturale trasmesse direttamente dai professionisti;
  3. spostamento di opere d’arte o biblioteche tutelate all’interno di complessi di pregio;
  4. restauri di quadri senza la necessaria autorizzazione;
  5. lavori di digitalizzazione di biblioteche senza previa autorizzazione.

Se da una parte tutto questo testimonia la grande fantasia e creatività dei Parroci e religiosi ambrosiani e la loro voglia di fare in fretta le cose, qui occorre dire che si possono fare sì in fretta, ma anche bene.

Ricordiamo, quindi, che a proposito di tutela di beni culturali i Parroci sono penalmente responsabili di quanto avviene nella parrocchia e che l’unico interlocutore per la trasmissione alla Soprintendenza (come stabilito dall’Intesa firmata nel 2005 fra la CEI e il Ministero dei Beni Culturali) è l’Ufficio Beni Culturali diocesano.