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Dati statistici per l’a.s. 2007-2008

“Ormai dovrebbe essere chiaro per tutti che cosa sia l’IRC (Insegnamento della Religione Cattolica) emerso dalla revisione del Concordato del 1984: corso culturale-scolastico, aperto a tutti gli studenti che vogliano liberamente, ma con impegno, conoscere la Bibbia, la figura di Gesù, la storia e il messaggio della Chiesa cattolica; ma anche confrontarsi seriamente con altre Chiese cristiane e altre Religioni. Con lo scopo di sapersi costruire una base culturale, riflettendo anche sulla quale in modo critico, fondare poi la propria scelta religiosa, quale che sia, e gli orientamenti fondamentali per la propria vita. Teoricamente l’IRC appare davvero utile oggi, nel nostro contesto pluralistico e multireligioso. In pratica? Molto dipende da come viene svolto a scuola, dalla collaborazione di genitori, dirigenti e docenti, dall’interesse – quanto ce n’è? – anche del clero; e dall’assetto strutturale che la Scuola italiana gli dà – ed è molto debole: basta pensare alla possibilità dell’alternativa del nulla, assai allettante soprattutto per adolescenti. Di qui il numero dei non avvalentisi, amaramente alto specialmente nelle scuole superiori di grandi città, Milano compresa.

Tuttavia le statistiche sono sempre interessanti e, almeno in parte, sorprendenti e incoraggianti. Va tenuto conto del peso degli alunni stranieri: in buona misura si avvalgono dell’Irc, ma molti no, comprensibilmente, e quindi andrebbero almeno illuminati sulla realtà dell’ora di religione (al riguardo, oltre la lettera in 8 lingue, tra poco avremo anche quella in romeno). Sorprende anche il caso di Milano città: per la prima volta non aumentano i non avvalentisi nelle scuole superiori (eccetto le professionali). Possiamo ritenerlo un buon segno? Certo però la situazione rimane gravissima. Ora ognuno può guardare le statistiche, faticosamente raccolte dalle nostre bravissime impiegate.

Statistiche:

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