Al via il 25 ottobre un nuovo percorso formativo per animatori musicali della liturgia. Iscrizioni entro domenica 19 ottobre

Per preparare un’esperienza estiva con i ragazzi dell’oratorio, gli educatori – insieme ai preti – si sono presi il tempo di introdurre un inno nuovo per le Lodi, di cantare il Benedictus, di dare varietà alla preghiera dei salmi, trovando ogni volta l’ambiente più adatto per raccogliersi.
Alla fine, un commento è tornato spesso:
“La preghiera comune mi ha aiutato molto. Ho sentito che Dio ha ascoltato il mio grido. Ci sono versetti dei salmi che ho imparato a memoria.”
Si è partecipato.
Partecipato davvero.
Ma… è possibile anche nella vita di tutti i giorni, nelle nostre comunità parrocchiali, rendere le celebrazioni una vera esperienza di preghiera?
Te Laudamus è un percorso formativo rivolto a chi non si accontenta di scorciatoie facili (che, diciamocelo, non funzionano mai davvero) su cosa e come cantare durante la liturgia.
È pensato per chi desidera formarsi, insieme ad altri, per tornare nella propria comunità con strumenti solidi (liturgici, musicali e pastorali) e lo slancio per mettersi a servizio dell’assemblea (non per ergersi sopra gli altri).
La liturgia non si improvvisa.
Serve allenamento, passione e… sì, anche un po’ di coraggio.
Occorre impratichirsi:
– nella scelta dei canti,
– nella conoscenza del repertorio cristiano,
– nella tecnica vocale, direttoriale e strumentale,
– ma soprattutto… nel mettersi in gioco per suscitare il canto dell’assemblea.
🎶 E no, alzare il volume non basta: la partecipazione non si ottiene con un solista che si attacca al microfono e sovrasta tutti.
Te Laudamus vuole formare persone capaci di tornare nelle proprie parrocchie con maggiore competenza e disponibilità:
perché le nostre celebrazioni siano davvero di tutti e per tutti,
e perché nessuno si senta più spettatore, ma discepolo in cammino.
“La Chiesa si preoccupa vivamente che i fedeli non assistano come estranei o muti spettatori a questo mistero di fede, ma che partecipino all’azione sacra consapevolmente, piamente e attivamente.” (Sacrosanctum Concilium, 48)
