Mettiamo a disposizione semplici materiali di supporto per vivere con gli adolescenti i giorni della Settimana Autentica a partire dalla Domenica delle Palme che - se non è già in programma un'iniziativa simile - potrebbe diventare una "giornata speciale" da vivere con gli adolescenti, sia in presenza sia con una vicinanza on line. La parola chiave per vivere la Domenica delle Palme e i giorni della Settimana Santa è CONTATTO.


contatto FACE BOOK

Contatto è una parola che rischia di essere paradossale per questo tempo, ma è anche la parola che vorremmo consegnare agli adolescenti, soprattutto coinvolgendoli in momenti di celebrazione, preghiera (cfr. allegati) e di incontri veri, anche se da vivere “a distanza”.

In giorni cruciali in cui l’isolamento rischia di chiuderci agli altri ma anche a Dio e addirittura di essere solo centrati su se stessi, vorremmo chiedere ai gruppi adolescenti di smuovere il loro tempo nel momento più importante dell’anno per ciascun cristiano: la celebrazione della Pasqua. Come? Attraverso il CONTATTO. Lasciandosi meravigliare dalle opportunità che danno un po’ di silenzio da dedicare alla preghiera o alla lettura del Vangelo, una spinta verso qualche gesto di fraternità, e la celebrazione insieme – “in presenza” – di quanto ci viene offerto dalla liturgia della Settimana Autentica.

Che cosa proponiamo?

Vorremmo contribuire a creare un contatto di comunione fra i diversi gruppi di adolescenti e fra gli stessi ado, con i loro educatori, per vivere i giorni della Settimana Santa, lasciandosi prendere dallo stupore dell’incontro con Gesù. 

La Domenica delle Palme potrebbe essere la “giornata speciale” in cui si chiede agli ado di vivere qualche occasione in più, per sentirsi parte di una comunità che prega, si raduna, medita la Parola, mette in pratica la carità e l’amore fraterno. Il centro di tutto non potrà che essere un invito personale alla Celebrazione dell’Eucaristia.

Questa domenica sarà l’avvio di una settimana che gli adolescenti sono chiamati a vivere in modo diverso.

 

In che modo potremo vivere la Settimana Santa con gli Ado?

Daremo qualche semplice suggerimento – ci stiamo lavorando in questi giorni e pubblicheremo dei materiali on line settimana prossima – ma intanto chiediamo agli educatori un ulteriore sforzo di creatività per organizzare: un invito speciale alla Messa della Domenica delle Palme; un momento di preghiera (clicca qui per scaricare lo schema di preghiera); o di “staffetta” speciale nei giorni della Settimana Santa (clicca qui per scaricare la proposta); alcune attenzioni da avere nel contatto con gli altri (stiamo preparando anche graficamente una contact list che potrà essere compilata da ciascun ado); la richiesta di esserci alle Celebrazioni del Triduo Pasquale. Per ora – fino ad ora – non c’è altro modo per incontrarsi in presenza, se non con momenti di preghiera che siano però momenti straordinari in cui entrare in contatto con il Signore. 

A meno che ci siano miglioramenti nei prossimi giorni o settimane, potremmo essere nella condizione peggiore per vivere la Settimana Autentica, senza altre attività in presenza e con movimenti molto limitati… a risentirne potrebbero essere soprattutto i ragazzi e le ragazze. Ma non dobbiamo scoraggiarci: occorre continuare a essere in contatto con gli adolescenti, anche con forme autentiche di incontro on line.

La partecipazione alla messa o il momento di preghiera non devono essere visti come un “pretesto” per uscire, ma delle occasioni per proporre qualcosa di essenziale per la vita cristiana e suggerire che, soprattutto nei momenti di sconforto e di difficoltà, il contatto con il Signore e con i fratelli è il modo sicuro e più autentico per ritrovare forza nella debolezza. 

 

 

Che cosa significa contatto?
La riflessione degli educatori

Chiediamo agli educatori degli ado in questi giorni di confrontarsi su questa parola chiave: contatto. Dal confronto e dalla creatività potranno nascere le iniziative, tenendo conto che il cuore della proposta per quei giorni santi consiste nella partecipazione alle celebrazioni (N.B.: come contribuire a rendere le celebrazioni della Domenica delle Palme, del Triduo pasquale e della Pasqua momenti animati dagli adolescenti e per gli adolescenti?)

Le domande che gli educatori si possono fare per il confronto in équipe possono essere:

– Come può darci una chiave di lettura per vivere la nostra relazione con il Signore Gesù?
– Come invitare gli adolescenti a un contatto sempre più stretto con Lui?
– Come non lasciarsi spaventare da un cammino di crescita, che crea distanze, e trovare forme di contatto con gli adolescenti, che siano costanti e costruttive per loro, nonostante questo tempo?
– Come proporre la preghiera, la messa, la confessione, la partecipazione al triduo pasquale come elementi qualificanti della nostra proposta di accompagnamento e di crescita nella fede? 

Insieme gli educatori potranno trovare le risposte più opportune che possono poi diventare il punto di partenza per proporre agli adolescenti di vivere con autenticità la Settimana Santa, a partire dalla Domenica delle Palme.

 

Il brano evangelico che può aiutare gli educatori nella loro riflessione è quello dell’Unzione di Betania che sarà letto la Domenica delle Palme, nella messa del giorno: Gv 11,55-12,11. Chiediamo di leggerlo e meditarlo insieme. prima della proposta che faremo agli adolescenti e quindi di dedicare questi prossimi giorni per lasciarsi guidare dalla Parola nella proposta da preparare.

Alcuni spunti nella lettura del brano:

– Il gesto di Maria che cosparge di olio prezioso i piedi di Gesù e li asciuga con i suoi capelli è un autentico contatto con Gesù, vissuto con amore e con intensità. Come amare Gesù allo stesso modo?
 
– Gesù prima di affrontare i giorni della sua passione e morte vuole avere un contatto con i suoi amici. È Lui che va a Betania, sa di trovare chi sarà ospitale, chi si siederà a tavola con Lui per condividere quel delicato momento, prima del suo ingresso a Gerusalemme e della sua condanna.

– Tornando all’azione di Maria si può dire che è un gesto che lei fa con una estrema delicatezza – e quindi con-tatto – nei confronti di Gesù. La delicatezza, il tatto, il rispetto sono tutte dimensioni che vanno riscoperte e alimentate, soprattutto in questi giorni in cui ciascuno può entrare virtualmente nella casa di un altro o in cui occorre sapersi fare accanto a forme di fragilità, debolezza, stanchezza e sofferenza.

– «Lasciatela fare… I poveri infatti li avete sempre con voi…». All’obiezione di Giuda Iscariota è così che risponde Gesù. E il Signore mette in evidenza una presenza che rimane costante per tutta la vita di un cristiano: la vicinanza dei poveri. Un vero e proprio contatto da mantenere vivo ad ogni età della vita del credente. I poveri ci sono vicini e hanno bisogno della nostra vicinanza, di un CONTATTO più che di un aiuto. 

– «…non sempre avete me». Gesù è chiaro nel dirci che potremmo perdere il CONTATTO con Lui, non per causa sua, ma per quelle distrazioni che ci fanno deviare dall’essenziale, da quel momento meraviglioso che stiamo vivendo con Lui. Come non perdere il CONTATTO con Gesù? E come aiutare altri ad essere costanti, anche quando il buio o la distrazione prendono il sopravvento?

 

N.B.: il contatto che metteremo in atto non può che seguire alla lettera le indicazioni dei protocolli e fare riferimento alle iniziative che si possono fare in presenza, limitandosi a quelle, dando forma a momenti di CONTATTO anche da remoto, on line, attraverso comunicazioni personali e di gruppo. L’utilizzo dei social (grazia anche alla grafica della Contact list con le storie appositamente pensate) potrà supportare le iniziative di CONTATTO che metteremo in piedi.

 

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