A Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, si è tenuta questa mattina la prima edizione di «Soul. Festival di Spiritualità», promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Arcidiocesi di Milano con il patrocinio del Comune di Milano, in programma dal 13 al 17 marzo in luoghi diversi della città.
Dalla cena monastica alle passeggiate di stupore per la città, un programma di lezioni e dialoghi, spettacoli e concerti, performance, laboratori esperienziali, momenti meditativi, attività per le scuole, declinati sui temi della spiritualità attraverso tradizioni e discipline diverse.
Delpini: «Un grande laboratorio»
«Questo Festival intende raccogliere e dare voce a un bisogno espresso da molti soggetti nella città di Milano: ricordare a tutti noi e a questa città che si sta muovendo molto velocemente verso il suo futuro qual è il fondamento senza il quale nulla potrebbe funzionare, qual è l’anima della città, qual è il legame che tiene uniti i diversi popoli che abitano lo spazio urbano. Per la Diocesi questo evento si presenta anche come un grande laboratorio in cui sperimentare nuovi linguaggi e nuovi format per dire un messaggio che custodiamo da secoli e che siamo convinti possa essere anche oggi una buona notizia per tutti», ha dichiarato l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.
Anelli: «Prendersi cura della comunità»
«Soul nasce da una felice sintonia fra la nostra Università e la Diocesi di Milano: insieme abbiamo proposto l’intuizione alla base di Soul ai molti partner che hanno scelto con generosità di accompagnarci in questa avventura – ha affermato il professor Franco Anelli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore -. L’idea è semplice: in questi tempi tumultuosi e difficili, prendersi cura della comunità – in questo caso la Città di Milano – significa riscoprire ciò che è meno evidente e visibile, eppure si svela capace di dare un senso all’esistenza e di richiamarci al bene comune. La spiritualità in questo contesto si esprime come attenzione a ciò che è peculiare dell’essere umano. La prima edizione del Festival ruota attorno al tema della meraviglia, capace di ridare significato alle routine quotidiane e di far emergere in noi, e in ciò che ci circonda, la bellezza spesso nascosta dall’abitudine e dall’esteriorità».
Sacchi: «Fuori dalla frenesia del quotidiano»
«È ricchissima di suggestioni e di spunti di riflessione questa edizione d’esordio del Festival Soul, che propone alla città cinque giorni di appuntamenti per concedere a tutti noi la possibilità di stupirci: una possibilità che a volte il solo fermarsi, staccandosi dalla frenesia del quotidiano, ci offre – ha detto l’assessore comunale alla Cultura Tommaso Sacchi –. La ricerca di senso, che fa parte della nostra natura di esseri umani, è sottesa ad ogni nostra azione quotidiana: avere l’occasione di riscoprirla in un momento di pausa e di riflessione è un’occasione preziosa, e meravigliosa, per ritrovarsi e affrontare con rinnovata consapevolezza le proprie giornate e i propri progetti».