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Carceri, presentato a Milano il progetto “Parole di speranza”

L’iniziativa del Gruppo Editoriale San Paolo vuole mantenere alta l’attenzione sulle condizioni di vita di chi vive la realtà del carcere e il loro rapporto con le proprie famiglie

16 Dicembre 2025

È stato presentato oggi a Milano Parole di speranza, il progetto di sensibilizzazione del Gruppo Editoriale San Paolo realizzato in occasione del Giubileo dei detenuti e, per una parte importante, con la collaborazione di Bambinisenzasbarre.

L’iniziativa punta a mantenere alta l’attenzione sulle condizioni di vita nelle carceri italiane e sul legame, spesso fragile, tra le persone detenute e le loro famiglie, promuovendo al contempo gesti concreti di solidarietà. Tra le novità annunciate, un reading previsto per il 2026 curato dalla giornalista Daria Bignardi e dedicato alle detenute del carcere di San Vittore.

L’iniziativa

Il progetto nasce in un contesto in cui la situazione carceraria torna al centro dell’attualità, tra segnali di minore attenzione istituzionale e nuovi interrogativi sul diritto alla cultura negli istituti penitenziari. Dal recente niet del ministro Nordio sull’“indultino” proposto dal Presidente del Senato La Russa, alla volontà del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) di regolare quali attività culturali possano entrare in carcere, fino ai continui richiami della Santa Sede – arrivati anche domenica 14 – alla necessità di “forme di amnistia o condono della pena” e “a tutti opportunità di reinserimento”.

«Da anni – afferma don Simone Bruno, direttore editoriale San Paolo Edizioni – sentiamo la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sul senso della pena e sul valore delle relazioni familiari per chi vive la detenzione. Da qui nasce Parole di Speranza, un progetto con due volti: da un lato la proposta ai frequentatori delle Librerie San Paolo di donare un libro alle carceri delle loro città, dall’altro la possibilità di sottoscrivere abbonamenti a Famiglia Cristiana e Il Giornalino da donare ai detenuti e alle loro famiglie, offrendo spazi di lettura e di crescita».

Ad aprire la conferenza è stato mons. Daniele Gianotti, vescovo di Crema e delegato CEL per la carità e il carcere, che ha illustrato il recente documento dei Vescovi lombardi e ribadito la necessità di «porre l’attenzione sulle condizioni di vita dei detenuti, il loro reinserimento nella società e all’esigenza di sfoltire gli istituti di pena. Su questo il cammino è ancora lungo». 

L’intervento di Lia Sacerdote, fondatrice e presidente di Bambinisenzasbarre, ha permesso di ricordare la missione ventennale dell’associazione: «Ringrazio il Gruppo Editoriale San Paolo per questa bella attenzione a noi e alla nostra missione, perché non ne siamo abituati. Operiamo in nove regioni italiane e venti paesi europei con équipe multidisciplinari a sostegno delle relazioni familiari dentro e fuori gli istituti penitenziari. L’Italia è Paese pilota nella tutela dei bambini nella relazione con gli istituti di pena e i genitori detenuti. Speriamo il nuovo ministro abbia attenzione e cura su questo importante aspetto».

Burgio: «È necessario rispondere con la giustizia riparativa»

Sul ruolo della cultura negli istituti penitenziari, è intervenuto don Claudio Burgio, cappellano del carcere Beccaria di Milano e fondatore della comunità Kayros: «Oggi nei giovanissimi prevale lo stile violento, e la violenza c’è quando mancano le parole che generano pensiero. Da quest’anno abbiamo conosciuto il sovraffollamento anche nelle carceri minorili. La nostra è una società in profonda trasformazione. Anche nei giovani sta prevalendo lo stile del giustizialismo a questo è necessario rispondere con la giustizia riparativa e altre forme di giustizia. E noi cattolici dobbiamo esserne promotori». Parole di apprezzamento per l’iniziativa Parole di speranza: «Donare un libro, anche ai ragazzi del Beccaria è una delle risposte. Il libro diventa l’unico modo per rapportarsi alla realtà e alla vita, perché i libri trasformano. Riescono a leggere anche coloro che hanno sempre fatto fatica a farlo».

Ad attirare le maggiori domande dei presenti è stato Luigi Pagano, già direttore del carcere San Vittore e nuovo garante dei detenuti di Milano. Con lui si è discusso di suicidi, sovraffollamento e scopo delle carceri: «Il sovraffollamento delle carceri è un problema enorme, è la madre di tutti i problemi. Perché offende la dignità umana e ciò accade, ad esempio, perché la maggior parte dei detenuti non escono dal carcere per mancanza di alternativa, non avendo casa e lavoro – spiega Pagano, che conclude l’intervento ribadendo la necessità di «superare lo strumento del carcere, perché oggi anziché diminuire la criminalità la aumenta».

Al termine dell’evento sono state presentate alcune novità per il 2026: la consegna da parte della direttrice delle librerie San Paolo, presso il carcere San Vittore, delle centinaia di novità acquistate nelle Librerie San Paolo, in linea con le proposte dei cappellani.

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