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Normativa

Disabilità e lavoro inclusivo, presentata in Regione la nuova Prassi

Realizzato da UNI e promossa da Lombardia e Unioncamere, introduce per le aziende i criteri di formazione necessari per inserire le persone con disabilità nel mondo del lavoro

di Lorenzo GARBARINO

5 Marzo 2024

La Regione Lombardia introduce un nuovo strumento per favorire l’assunzione delle persone con disabilità. Le nuove linee guida sono state presentate la mattina di martedì 5 marzo a Palazzo Lombardia. Si tratta della nuova Prassi di riferimento conosciuta come «Lavoro inclusivo delle persone con disabilità». Redatta da UNI (ente italiano di normazione) e promossa da Regione e Unioncamere, stabilisce per le aziende i criteri di formazione necessari per il loro inserimento nel mondo del lavoro.

La Lombardia è la prima regione in assoluto a introdurre questo genere di intervento, con un investimento di 2 milioni di euro. Il contributo varia da un minimo di 15 a un massimo 31 mila euro ad azienda, usufruibili per corsi di formazione per i dipendenti, per l’adattamento delle postazioni e l’acquisto di dispositivi hardware e software. Per accedere alle agevolazioni, la Regione ha introdotto specifici servizi di consulenza. Al lancio della Prassi farà seguito una serie di iniziative, tra eventi territoriali e incontri tecnici.

Alla presentazione è intervenuta l’assessore alla Formazione e lavoro di Regione Lombardia, Simona Tironi: «Le persone con disabilità e le loro famiglie meritano una propria autonomia, così come le imprese vanno incentivate affinché le ritengano un valore aggiunto. Si tratta di un cambiamento culturale importante, che dobbiamo accompagnare per unire due mondi a velocità diversa».

Incontro disabilità

La Prassi integra nelle aziende anche le figure dei Diversity e Disability Manager, come spiega Ruggero Lensi, direttore generale di UNI: «Queste figure saranno responsabili del processo di inclusione lavorativa nelle imprese. Si occuperanno della ricerca delle risorse, la pianificazione e lo sviluppo professionale di una cultura inclusiva».

Documenti che servono prima di tutto a creare proprio una cultura inclusiva tra i dipendenti e le aziende. «La priorità – sottolinea Lensi – non è una mera certificazione, ma sviluppare al meglio l’inclusione nel mondo del lavoro. UNI nasce per creare documenti volontari, e infatti la Prassi è scaricabile gratuitamente nel catalogo dell’UNI. Gli incentivi sono solo una spinta gentile per aiutare al meglio le imprese, proprio perché la consapevolezza di scegliere ha più forza rispetto all’obbligatorietà».

L’inclusione delle persone con disabilità rappresenta ancora oggi una sfida: nel 2021 i portatori di una qualsiasi di queste forme in Italia rappresentavano il 21% della popolazione, circa 12 milioni su 58 milioni di abitanti. Su 3 milioni di persone con gravi limitazioni, solo il 32,5% (nella fascia d’età 15-64 anni) risulta occupata. La volontà di impiego in questa fascia è tuttavia certificata da un 20% di persone alla ricerca attiva.

Un esempio di lavoro inclusivo è stato presentato anche da Franco Pozzolo, responsabile Ufficio legale e compliance di Unioncamere Lombardia: «Tempo fa abbiamo assunto nel nostro ufficio legale Alessandro, un giovane neolaureato con disabilità. Per inserirlo al meglio ci siamo messi nella condizione giusta per esprimersi. Abbiamo acquistato tastiere speciali e un programma di dettatura vocale che gli permette di scrivere i pareri legali. Accorgimenti decisivi come anche la collocazione degli uffici. Scelte che abbiamo discusso anche con lui e abbiamo applicato. Oggi senza presunzione la consideriamo una integrazione felice, un modello virtuoso per le imprese. Queste sono opportunità solo se gli si offre il tempo dovuto allo sviluppo, limitando così anche alcuni esborsi».

L’approfondimento di Radio Marconi

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