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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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27 luglio

Con “Fe y Alegria” per i latino-americani il sogno dell’università diventa realtà

All’Istituto Leone XIII consegna dei diplomi di scuola superiore a 28 immigrati in Italia che, grazie al supporto del movimento promosso dalla Compagnia di Gesù, potranno proseguire gli studi verso la laurea

22 Luglio 2019

Sabato 27 luglio, con inizio alle 17.20. presso l’Istituto Leone XIII di Milano, Fe y Alegria (Fede e Gioia) – movimento di educazione popolare e promozione sociale promosso in 22 Paesi dalla Compagnia di Gesù, ospitato e supportato dalla storica istituzione gesuita milanese – consegnerà i diplomi di scuola superiore a 28 latino-americani immigrati in Italia, che finalmente potranno disporre di un titolo che permetterà loro di proseguire gli studi all’università e quindi di coltivare il sogno di laurearsi. L’ingresso alla cerimonia è libero.

Oltre vent’anni fa le sorelle Pilar e Narcisa Soria e i padri gesuiti Valentín Menendez e Gerardo Arango incontrarono a Roma un gruppo di giovani e adulti latino-americani, desiderosi di imparare e ai quali mancavano pochi anni per conseguire il diploma di scuola superiore. Gli adulti non potevano studiare a causa degli impegni lavorativi e familiari, mentre molti giovani, pur ottimamente inseriti a scuola, spesso abbandonavano a causa di episodi di bullismo. Si creò così un gruppo nel quale alcuni insegnanti (anch’essi latino-americani immigrati) nel loro tempo libero aiutavano i connazionali nello studio. Rimaneva però il problema dell’accesso agli esami per ottenere un titolo riconosciuto. Così nacque il progetto denominato Fe y Alegria Italia, formato da tre cooperative sociali operative a Milano, Genova e Roma. Tra i frutti, la scuola Irfeyal (Fondazione Istituto Radiofonico Fe y Alegria) che lavora da più di 18 anni contro la dispersione scolastica di giovani e adulti. Nella sola sede milanese, dal 2001, oltre 400 giovani e adulti migranti di dodici nazionalità diverse hanno completato gli studi e ottenuto un titolo di scuola superiore che ha permesso loro di accedere a corsi universitari italiani e stranieri. A Milano Fe y Alegria è divenuta nel tempo un punto di riferimento per la comunità migrante latino-americana e un artefice del recupero dei migranti.

In Fe y Alegria la formazione accademica si affianca a quella umana: giovani e adulti – che spesso hanno alle spalle un complesso vissuto personale – vengono accompagnati nel processo d’integrazione e di valorizzazione delle proprie identità all’interno delle varie realtà d’accoglienza. Le loro storie sono diverse, ma sovente producono esiti soddisfacenti: Ismael, per esempio, ha creato un’agenzia viaggi per il Sudamerica; Melizza studia per diventare avvocato per «aiutare gli altri, così che non soffrano le ingiustizie che ho sofferto io»; Marco, neo imprenditore dell’e-commerce, ha creato un’azienda di prodotti sviluppati da comunità disagiate; altri ancora sono infermieri, informatici, intermediatori culturali… Tutti ben consapevoli dell’impegno profuso e grati di aver trovato qualcuno che abbia creduto in loro.

Durante l’ultimo incontro con la Federazione Internazionale Fe y Alegria, papa Francesco ha sottolineato la «Mistica d’inclusione» del movimento, in assoluta controtendenza rispetto a una società che tende a escludere. La missione di Fe y Alegria è appunto quella di lavorare per un’educazione inclusiva, equa e di qualità, che trasformi la persona e la società.