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Settimana dell'educazione

Una preghiera per gli educatori suscitatori di speranza

di Vittorio CHIARI Redazione Diocesi

5 Febbraio 2010

Nessuna grande novità. E’ una delle tante preghiere. Questa ha il merito di essere nata “armonizzando” le riflessioni di educatori nello stile di don Bosco con quanto ha scritto Paolo Giuntella, un grande giornalista e un grande educatore, che l’aveva pensata per i giovani, ai quali si è rivolto per raccontare il cristianesimo, nel suo libro “Strada verso la libertà”, edito dalle Paoline.
La pubblichiamo nella settimana dedicata all’educazione, perché aiuti a pregare Dio che educa il suo popolo e educa ciascuno di noi, nel gruppo in cui viviamo, a condizione di lasciargli spazio.

Nessuna grande novità. E’ una delle tante preghiere. Questa ha il merito di essere nata “armonizzando” le riflessioni di educatori nello stile di don Bosco con quanto ha scritto Paolo Giuntella, un grande giornalista e un grande educatore, che l’aveva pensata per i giovani, ai quali si è rivolto per raccontare il cristianesimo, nel suo libro “Strada verso la libertà”, edito dalle Paoline. La pubblichiamo nella settimana dedicata all’educazione, perché aiuti a pregare Dio che educa il suo popolo e educa ciascuno di noi, nel gruppo in cui viviamo, a condizione di lasciargli spazio. Fa’, o Signore… Fa’, o Signore, che io sia nel mio piccolo un concreatore e suscitatore di speranza.Che tutti i miei amici, i miei compagni e fratelli di strada siano suscitatori di speranza. Fa’, o Signore, che avverta sempre il senso del limite anche delle cose migliori, più riuscite, più belleperché non abbia a sedermi, bloccando il mio impegno, e a migliorare me stesso nel servizio agli altri. Fa’, o Signore, che io senta di meno la mia voce, che sia meno innamorato delle cose che faccio per realizzare con i miei amici azioni di accoglienza, di “altro pensare”, di “altro sognare”, il Tuo, quello di don Bosco, dei santi educatori. Fammi restare un po’ bambino, con il “naso rosso” del clown che fa sorridere piccoli e grandi. Fa’ che qualcuno sorrida con me e aiutami a non prendermi troppo sul serio, cadendo nella trappola del pessimismo, del “tanto, tutto è come prima”, “niente cambia mai”. Aiutami a diffidare di chi si presenta troppo giusto, troppo buono, troppo sicuro di sée non sente il bisogno di convertirsi ogni giorno. Aiutami ad amare “i cattivi”, a sentirmi peccatore tra i peccatori, bisognoso del tuo perdono, assetato di libertà, di giustizia e felicità: affamato di pace tra gli affamati di pace, mite con tutti anche quando sono arrabbiato, puro di cuore anche quando sono in mezzo ai cinici, che deridono questa ed altre Beatitudini. Vorrei avere sempre la “schiena dritta” per non essere servo del potente, con il coraggio di dire dei “no” o dei “sì”, senza paura, quando lo richiede il bene delle persone, di Dio. Donami, Signore, la capacità di chiedere consigli, l’umiltà di imparare da tutti, tieni desta in me la curiosità e la voglia di stupore, per continuare a cercare il mistero contenuto in ogni persona, scoprendo in ognuno la “storia sacra” che ha scritto con la sua vita. So che ogni ragazzo, ogni persona, è irripetibile, unico. Aiutami a leggere la sua originalità, ad intuire anche le domande che non mi faper essere una risposta credibile con la mia parola, la mia presenza, la mia vita. Signore, aiutami a servire più che ad essere servito, ad agire più che a parlare, ad amare chi chiede di essere amato, ad amare anche le differenze, a perdonare e riconciliarmi senza lasciare passare troppo tempo, perché il perdono è proprio dei figli di Dio. Signore, mi hai chiamato ad essere educatore, ad incarnarmi negli altri, dove tu sei presente come ragazzo di strada, come povera vittima di violenza, di abbandono, di rifiuto. Ci tengo a non deluderti ma tu stammi sempre vicino. AMEN. Così sia. Sia davvero così.