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20 febbraio

Vita consacrata, laboratorio di fraternità

L’enciclica «Fratelli tutti», illustrata da padre Giacomo Costa, sarà il punto di partenza del secondo incontro del corso di formazione, approfondito poi nella dimensione dei consigli evangelici da suor Simona Paolini. Appuntamento on line

di monsignor Paolo MARTINELLIVicario episcopale per la Vita consacrata

12 Febbraio 2021

«Tutto è in relazione»; «tutto è connesso»: queste espressioni ricorrono spesso nella enciclica di papa Francesco Laudato si’ sulla cura della casa comune. Indicano il cuore della sua proposta per una “ecologia integrale”.

La ripresa della enciclica, voluta dal Santo Padre a quasi sei anni dalla promulgazione, ha certamente tra i suoi obiettivi quello di approfondire l’impegno ecologico, non limitandosi a una visione meramente ambientalista, ma cogliendo l’intreccio tra dimensione ambientale, culturale e sociale, radicato in quella “ecologia dell’uomo” che sta alla base del rapporto buono della persona con gli altri e con le cose.

La vita consacrata nella diocesi ambrosiana continua a interrogarsi sul suo contributo specifico a una ecologia integrale mediante la pratica dei consigli evangelici. Dopo aver riflettuto sulla dimensione antropologica della castità, povertà e obbedienza, sabato 20 febbraio si rifletterà sui rapporti fraterni. L’affermazione «tutto è in relazione» si connette spontaneamente anche con la proposta di papa Francesco nella enciclica Fratelli tutti sulla fraternità e l’amicizia sociale.

Sarà innanzitutto compito di padre Giacomo Costa, direttore della rivista Aggiornamenti Sociali, illustrare il contenuto dell’ultima enciclica di papa Francesco come provocazione alle persone consacrate perché siano nella Chiesa e nella società artigiani di pace e riconciliazione, promotori di legami di vicinanza e solidarietà. Soprattutto le forme di vita consacrata che prevedono la vita fraterna in comunità possono rappresentare per tutti un laboratorio di convivenza delle differenze e una sfida profetica contro l’individualismo diffuso.

Ma la vita consacrata può offrire un contributo alla edificazione di una convivenza sociale fraterna attraverso la pratica di quei consigli evangelici che caratterizzano la propria forma di vita. Sarà compito di suor Simona Paolini, docente alla Pontificia Università Antonianum, approfondire la dimensione fraterna della pratica dei consigli evangelici. Infatti, se un tempo vivere casti, poveri e obbedienti era inteso innanzitutto come percorso ascetico di perfezione personale, oggi se ne sottolinea maggiormente il carattere relazionale. La pratica dell’obbedienza corregge una libertà chiusa in se stessa e la dischiude al dono dell’altro da accogliere e da ascoltare; vivere la povertà evangelica è strada sapiente per entrare in rapporto con le cose rispettando il loro valore, senza piegare tutto al mero consumo; aiuta a tenere il cuore attento ai poveri e ai bisognosi, custodisce i desideri più veri, rende possibile quel «centuplo quaggiù» che Gesù ha promesso la coloro che lasciano tutto per seguirlo. Infine la pratica di un amore casto apre il cuore a relazioni libere e mature, evitando di ridurre l’altro a strumento del proprio piacere, ritrovando la bellezza di un amore che ama l’altro perché è altro e non per il tornaconto che può ottenere.

Data la situazione della pandemia, a tutti gli interessati sarà possibile partecipare all’incontro via streaming. Per informazioni rivolgersi al Vicariato episcopale della Vita consacrata, Curia Arcivescovile, piazza Fontana, 2, 20122; tel. 02.8556403; religiosi@diocesi.milano.it