Share

Milano

Veglia missionaria, in cammino come i discepoli di Emmaus

Sabato 21 ottobre, alla vigilia della Giornata mondiale, alle 20.45 in Duomo la celebrazione presieduta dall'Arcivescovo con la consegna del crocefisso ai partenti e la Redditio Symboli di 19enni e giovani (diretta web)

di Luisa BOVE

15 Ottobre 2023

Sarà una serata di preghiera, riflessione e testimonianza quella di sabato 21 ottobre alle 20.45 nel Duomo di Milano, tra chi parte e chi rimane. La Diocesi infatti invita i fedeli alla Veglia missionaria, che culmina con il mandato ai partenti ad gentes, e alla Redditio Symboli, con i giovani 19enni che consegneranno all’Arcivescovo la loro regola di vita, con l’impegno a vivere ogni scelta alla luce del Vangelo (diretta su www.chiesadimilano.it e su Youtube.com/chiesadimilano).

Unico riferimento biblico della Veglia è il brano di Luca 24 sui due discepoli di Emmaus (con una bella immagine di Arcabas), cui fa riferimento lo stesso papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata missionaria mondiale (leggi qui). «Gesù è il simbolo dell’altro che si avvicina, lo sconosciuto che poi si rivela essere prezioso per i due che stanno camminando – commenta don Maurizio Zago, responsabile della Pastorale missionaria diocesana -. A partire da questa pagina di Vangelo, che riprende il messaggio del Papa “Cuori ardenti, piedi in cammino”, con il sottotitolo “non siamo più soli”, non vogliamo dare l’idea di comunione tra tre o quattro persone o un gruppo di amici, ma affermare di non essere più soli nel cammino di apertura all’altro».

Le testimonianze

«L’altro che si avvicina – continua don Zago – è uno sconosciuto, e può far paura, in realtà è una ricchezza». Da qui l’idea di invitare in Duomo una ragazza cinese che porterà la sua testimonianza: racconterà di aver conosciuto un gruppo di studenti cristiani all’Università Statale di Milano e di aver avviato un percorso di amicizia con loro. Una sconosciuta cui qualcuno è andato incontro.

Seguirà l’accoglienza dei 15 sacerdoti e delle 8 religiose, provenienti da diversi Paesi del mondo (Camerun, India, Timor, Brasile, Nigeria, Siria…) e ora in terra ambrosiana per motivi di studio o di pastorale, gli uni risiedono nelle parrocchie, le altre nelle comunità delle rispettive congregazioni.

Dopo l’omelia di monsignor Delpini, i giovani della Redditio Symboli consegneranno la loro regola di vita all’Arcivescovo; quindi verrà proposta una breve adorazione eucaristica perché, come gli occhi dei due discepoli si aprono allo sconosciuto nel quale riconoscono Gesù, così anche i presenti punteranno lo sguardo al Signore.

Il mandato

La Veglia si conclude con l’invio dei missionari, che riceveranno il crocifisso e il mandato dall’Arcivescovo. Unico sacerdote fidei donum ambrosiano è don Attilio Cantoni, atteso in Turchia; pronti a partire tre padri del Pime (Aleandro Castrese destinato in Messico, Paul Prashanth Kumar Pothireddy nelle Filippine e Piero Masolo in Myanmar), due religiose (suor Bruna De Col delle Missionarie dell’Immacolata che andrà in Bangladesh e madre Teresa Loi della Suore della Riparazione in Vietnam), mentre Giovanni Maria Nassi e Micol Riva (con Elia e Adele) dell’Associazione laici Pime prenderanno il volo per il Brasile.

Piedi che portano verso l’altro

Il titolo della Giornata missionaria «Piedi in cammino» fa pensare anche ai tanti chilometri a piedi o sui mezzi che i missionari percorrono in lungo e in largo tra villaggi, paesi e favelas per portare il Vangelo a tutti. Camminare dunque diventa anche uno sforzo fisico. «Lo stesso cammino di ritorno dei due discepoli da Emmaus a Gerusalemme, seppure non molto lungo, è stato fatto nella notte. Ciò fa pensare ai molti missionari che per svolgere il loro ministero pastorale devono spostarsi fisicamente e questo costa fatica e a volte mette in pericolo – ammette don Zago -. Ma questa immagine fisica richiama a uno sforzo anche più difficile da cogliere, quello dell’accoglienza dell’altro. Ciascuno di noi deve avere piedi che camminano verso l’altro e che magari ci è proprio a fianco».

I gesti

Al termine della Veglia tutti i partecipanti riceveranno un piccolo pane e una croce con l’invito a spezzarlo il giorno seguente in casa, con gli amici o in un altro contesto, spiegando dove lo hanno ricevuto e il significato. Altro gesto cui i giovani e gli adulti raccolti in Duomo sono invitati a compiere è quello del digiuno, devolvendo il corrispettivo alle missioni.