Si calcola che siano oltre 70 mila le persone morte, senza contare i dispersi, dal 1990 a oggi, nel Mediterraneo o nelle altre rotte via terra dell’immigrazione verso l’Europa: oltre il 38% sono donne e bambini. Negli ultimi due anni, in particolare, nonostante gli sbarchi siano diminuiti, le morti sono percentualmente cresciute in relazione al numero degli arrivi. Una tragedia dai costi umani elevatissimi, che deve scuotere la coscienza dell’Europa e spingerla a ripristinare missioni di salvataggio in mare e aprire vie legali e sicure, sul modello dei corridoi umanitari.
A conclusione della settimana della Giornata mondiale del Rifugiato, la Comunità di Sant’Egidio e Genti di Pace promuovono un’iniziativa per ricordare i tanti, troppi, morti in mare nel tentativo di raggiungere l’Europa in cerca di salvezza. Domenica 22 giugno, alle 18.30, a Milano presso la chiesa di San Bernardino alle Monache (via Lanzone 13, M2 Sant’Ambrogio), si svolgerà la veglia ecumenica «Morire di Speranza», per ricordare tutti coloro che hanno perso la vita nei viaggi della speranza verso l’Europa. Perché la loro memoria non vada perduta. Perché non accada più (vedi qui la locandina).
«Selim, Alireza, Hady, Habte, la piccola Saba…». Durante la preghiera saranno letti i nomi e le storie di quanti hanno intrapreso questo viaggio e sono morti nel tentativo di raggiungere il nostro continente. La veglia nasce dal bisogno di ricordare e di dire ad alta voce quei nomi che il mare e il deserto hanno inghiottito. Un’invocazione perché nasca una cultura di accoglienza, cessino le morti nel Mediterraneo e un altro futuro sia possibile.
La preghiera ecumenica sarà presieduta da don Paolo Selmi, presidente della Casa della e Carità e vicedirettore della Caritas Ambrosiana; partecipano padre Samuel Aregahegn della Chiesa ortodossa etiope, padre Ambrosij Makar della Chiesa ortodossa russa, il pastore Klaus Fuchs della Chiesa evangelica luterana, il rev. James Hadley della Chiesa anglicana, il pastore Andreas Koehn della Chiesa evangelica valdese e padre Traian Valdman della Chiesa ortodossa romena. Prenderanno parte alla preghiera anche diversi profughi accolti in questi anni a Milano, molti dei quali frequentano le Scuole di Lingua e cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio e che ricorderanno i loro compagni morti nei viaggi. Saranno presenti anche diverse realtà associative che, nel Mediterraneo o a Milano e in Italia, sono impegnate nel salvataggio e nell’accoglienza dei profughi.



