Domenica 21 settembre in tutta la Diocesi si celebra la Giornata per il Seminario (locandina), un invito a pregare per il Seminario di Milano e per coloro che qui vivono un cammino di discernimento verso il sacerdozio. Il motto, «Chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui», tratto dal capitolo terzo del Vangelo di Marco, rimanda alla chiamata dei discepoli e dunque alla decisione di seguire Gesù, ciascuno con la propria vocazione. Ne parliamo con il Rettore, don Enrico Castagna.
Il titolo della Giornata di quest’anno invita tutti a mettersi in ascolto della parola di Gesù che chiama…
Sarà anche il motto della Missione vocazionale che i seminaristi del Quadriennio vivranno, dal 17 al 21 ottobre, presso le Comunità pastorali di Paderno Dugnano. Nel messaggio che il nostro arcivescovo Mario Delpini ha inviato alla Diocesi, in occasione della Giornata per il Seminario, vi è un richiamo al fatto che i “chiamati” hanno caratteristiche peculiari e non sempre il terreno del loro cuore è ben dissodato. Ci sono gli attendisti, quelli che si sottovalutano, quelli che pretendono un ruolo di primo piano, quelli che richiedono eccessive attenzioni personali. Ci sono gli apostoli, insomma, con le loro fragilità e ci siamo noi. Nel messaggio vi è anche il richiamo al fatto che Gesù si è rivolto a tutti i terreni, con un’attenzione a ciascuno e così dovrebbe fare la comunità cristiana oggi. Vi è dunque un compito per i “chiamati”: quello di lasciarsi sorprendere dalla predilezione di Gesù e disporsi a una conversione perché il percorso si realizzi. Vi è, soprattutto, un compito per i “chiamanti”: quello di impegnarsi a conoscere il cuore, la vita, le caratteristiche dei vari terreni e di rivolgersi a tutti, senza scoraggiamenti o preclusioni.
In occasione del recente Giubileo dei seminaristi, papa Leone XIV ha rivolto a seminaristi e formatori parole significative…
In particolare, il Pontefice ha offerto una definizione luminosa di ciò che il Seminario dovrebbe essere: lo ha definito «scuola degli affetti». Tutte le dimensioni che compongono la proposta seminaristica (la dimensione spirituale, intellettuale, pastorale, comunitaria, umana…) devono concorrere, ognuna per la sua parte, alla maturazione della persona, a che il candidato impari ad amare e a farlo come Gesù. In un tempo segnato da guerre e narcisismo ci si deve educare, nella docilità allo Spirito, a riconoscere il proprio limite, a lasciarsi toccare e cambiare dall’incontro con l’altro, ad affrontare il conflitto in modo proficuo per giungere a una sintesi superiore.

Le dimensioni della relazionalità e della comunione sono presenti anche nelle parole con cui il nostro Arcivescovo descrive il ministero del presbitero nella sua Proposta pastorale Tra voi, però non sia così…
Parole luminose anche queste. Ci richiamano alla priorità, per il prete, di sentirsi parte di un presbiterio, al compito che gli è affidato di essere facilitatore della comunione e di buoni processi sinodali, alla necessità di rileggere ogni altra definizione del prete (padre, pastore, maestro…) all’interno della categoria di “servizio”. La proposta del Seminario sempre più deve affinarsi per offrire percorsi che propizino la fioritura di questa spiritualità e di questo stile presbiterali. C’è, d’altra parte, in queste parole del vescovo materia di riflessione e conversione per i presbiteri stessi: la prima pastorale vocazionale è la vita dei preti. Si intravede anche, fra le righe, la necessità di interventi strutturali, nella compagine ecclesiale, affinché sia possibile percorrere questa strada.
Tra poche settimane riprenderanno i percorsi vocazionali proposti dal Seminario. Ne vuole ricordare alcuni?
Per gli adolescenti che desiderano confrontarsi sulla propria vocazione c’è l’esperienza mensile dei “VocAdo” in Seminario. Sempre agli adolescenti (in questo caso ragazzi e ragazze) sono proposti gli Esercizi spirituali in Avvento e Quaresima. C’è poi una nuova iniziativa, “Venite e vedrete”, per giovani uomini, a partire dai 18 anni, che hanno una domanda o un’intuizione vocazionale incipiente. L’iniziativa è frutto di un confronto tra sette vicari parrocchiali incaricati di Pastorale giovanile (uno per ogni Zona pastorale) e i formatori del Seminario. Il percorso è pensato in forma modulare, in modo da accompagnare il giovane in maniera graduale, offrendogli la possibilità di percorrere quel tratto di strada che ritiene più opportuno.